Ripresa.

Prataiole e tarassaco in quantità. Un piccolo Liquidambar, Olmi, Querce, Aliantus, un Acero, un prunus selvatico, due Picee, un Redwood della California, due tigli, due acacie. Questo giardino, inno alla biodiversità forzata e di utilità dubbia sull’ecosistema locale, comprende piante che vengono da due continenti, ma resto umile. (quest’ultima affermazione credo sia molto di moda)

Oh no, ci sono gli afidi, seguito da ma che cazzo di foglie ha? Le prime foglioline del Tritodito mi sembravano mezze mangiate da stupidi insetti oppure deformate da radiazioni nucleari ed infine ho capito che hanno davvero questa forma.

Perchè hanno questa forma davvero strana? Perchè 2 miliardi di anni di evoluzione possono fare anche di queste cose, oltre a dotare i maschi di un ridicolo pene che sporge insieme alle balle esponendosi così ad intemperie e urti. Le donne hanno tutto internamente, sono riuscite meglio.

Ed ora alcune note sul Liriodendro che ho messo a dimora qualche giorno fa:

  • Alberi resistenti al freddo
  • Liriodendro tulipifera – Albero dei tulipani. (dal sito Ladri di Piante, non è uno scherzo)

E’ una pianta di accrescimento sostenuto, a patto che si trovi in ottime condizioni: richiede terreno fresco, profondo, drenato, da neutro ad acido. Sopporta bene l’inquinamento urbano, ma non tollera la siccità estiva. 

Non tollera la siccità estiva; nel terribile buco alessandrino, dove la terra è argilla compatta che drena meno di un picocazzo, la siccità estiva è la norma. Speriamo bene

Questo è uno dei grandi insuccessi della mia campagna di riforestazione. Un acero che è cresciuto bene fino a quando ha preso una botta di sole estivo che ha bruciato la corteccia dal lato esposto a sud. L’ho espiantato e rimesso in una zona dove prende meno sole. Ho tagliato la chioma secca che corrispondeva al lato di corteccia secco, la metà che funziona ancora ha i suoi rami che in questi giorni hanno i fiori.

Non so quante probabilità ha di sopravvivere e crescere, dovrebbe riuscire almeno a superare la prossima estate, e poi si vedrà.

This entry was posted in All possible crap. Bookmark the permalink.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *