Riva Ombrosa.

Finesettimana tranquillo. Fuori c’è vento e fa freddino, colpa di quel vortice di bassa pressione che spinge aria sopra la pianura padana, aria che poi travalica gli appennini dietro genova ed arriva sparata sul mare, tutto minuscolo.

Ieri sera Miriam ha toccato qualcosa nei comandi della lavastoviglie, tutte le luci si sono accese come un albero di natale e poi ha chiamato me. Ho imparato che si può fare il reset, che ho fatto. Non ho atteso il risultato e sono sgattaiolato a letto.

Probabilmente quando la lavastoviglie verrà riaccesa, non si ricorderà di essere una lavastoviglie, penserà di essere un frigorifero, o un forno, una lavatrice forse?

Adesso sta guardando con Miriam “Riva Ombrosa” ma non sa ancora di essere un elettrodomestico.

Il titolo del film a puntate è chiaramente un riferimento sessuale. Le rive sono le grandi labbra che si trovano appena fuori dalla vagina ed ovviamente proiettano la propria ombra nelle zone circostanti, dove in caso di cielo sereno e molto irraggiamento, si forma la brina nelle giornate più fredde. Questo spiega il successo delle creme anti screpolature per la patata.

Per quanto i personaggi tentino di darsi un contegno, è evidente che vorrebbero trombarsi tra di loro dall’inizio alla fine. Infatti il titolo provvisorio era Riva Bagnata, poi però è arrivato il ban da Roma, ed allora ci si è limitati all’ombra. Chi vuol capire, capisca.

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