Non muovo quasi più un braccio per lo sforzo, ma il lavoro è quasi terminato e già funzionante. Adesso un cavo elettrico a 12 volt alimenta la lampadina. Il 17% dell’elettricità che consuma, arriva dalla Francia. Il 77% delle materie prime utilizzate in Italia per produrre l’83% della corrente, arriva dall’estero. Questi dati sono copiati da Internet, non mi assumo la responsabilità sulla loro accuratezza.
Quasi terminato; la parte elettrica è davvero dilettantesca, ci sono cappellotti esposti alle intemperie e solo grossolanamente isolati. Ho dovuto anche mettere una terribile ciabatta per alimentare il trasformatore. Infine ci sono delle orrende guaine nere – provvisorie – che sbucato alle estremità dello scavo e che andranno sostituite con tubi di rame, indistruttibili e di bell’aspetto.
Il trasformatore è identico al caribatteria di un telefono, potrebbe aver durata effimera. Ne ho un altro più serio, ma il suo impiego avrebbe aggiunto un ulteriore tappullo all’incrocio di cavi e cavetti che si raggomitolano sotto la tettoietta della panchina Zen. Intanto vediamo come funziona questo. Vediamo se la lampadina si brucia, o se ci sono incendi, eplosioni, fughe di gas.
La nebbia mattutina. La notte è passata e la lampadina è restata accesa. Bene.