Questo è il titolo odierno di una rivista on line di New York che seguo su Facebook. Gothamist, appunto, il riferimento mi sembra chiaro anche per chi non è particolarmente appassionato alle saghe dei super-eroi della Marvel. Anche il mio assicuratore di New York si chiama Gotham Brokerage, insomma fa parte di questi posti.
Cercando di dare un senso a queste elezioni USA, poi mi taccio per almeno due anni in attesa del mid-term del 2026.
Non penso di avere titolo ed elementi per dare un connotato ai due contendenti così come sono stati rappresentati, anche perchè ci può essere la volontà da parte dell’editore di amplificare la diversità tra i due. Gothamist è di area Dem ma non risparmia bordate al sindaco Dem. Credo comunque siano entrambe due ottime persone, impegnate, serie nel loro voler rappresentare gli elettori al Congresso.
La candidata democratica, secondo il suo profilo su Instagram, segue la vena che ha caratterizzato il partito democratico in questi ultimi anni. Diritti civili, difesa delle minoranze, più lotta alla corruzione ed altri elementi molto sentiti dalla sinistra americana. Istintivamente io avrei votato per lei.
Dall’altra parte, il repubblicano il cui motto è “In Congress, it is my job to fight for the best interests of the hardworking individuals and families who call our state home.”
Anche in questo caso, ho solo un abbozzo della sua campagna elettorale, giusta o sbagliata che sia; ma mi metto nei panni di uno dei milioni di americani che per il COVID hanno perso grosso modo il 15% del loro potere di acquisto, hanno visto il costo della vita diventare impossibile da sostenere, non sono in grado di mettere da parte dei risparmi, fanno fatica ad arrivare a fine mese. Pare che siano in tantissimi in questa posizione.
Un abitante di un paesino del New Jersey che vede questi due candidati, chi potrebbe scegliere?
E, come ha detto Bernie Sanders commentando i risultati elettorali, “should come as no great surprise that a Democratic Party which has abandoned working class people would find that the working class has abandoned them.”
Io non ho nessun affetto particolare per alcun candidato, non ho un preciso orientamento politico ed elettorale, ma torno al commento che ho riportato di una semplice cittadina americana che ha scritto: “… the Democratic Party is now officially the party of left liberal elite, and has lost touch with people in poverty and the working class. And reality.”
Non penso di avere ragione, la mia è una semplice bozza di opinione. Tra qualche mese se sarò ancora vivo e se ne avrò voglia, rileggerò queste ultime mie considerazione post elezioni ed è probabile che mi accorgerò di aver detto una collana di cazzate.
Boh, queste pagine sono come una seduta dall’analista e, come ho scritto in premessa quando aprii questo indecoroso blog, “Al diavolo le webcam, posso scrivere cazzate su qualsiasi cosa!”