Eppure anch’io avrò pure il diritto ad avere una opinione sulle elezioni USA o no? Allora nel mare di commenti più o meno illustri, segno l’asticella verso il basso con una mia elaborazione, ossia campata per aria in quanto non ho alcun titolo per fare analisi sul voto di queste presidenziali USA. Spreco un paio di paragrafi per poter rileggere, tra qualche mese, le stronzate che scrivo ed avvilirmi ulteriormente.
Io credo, spero, che non tutto il partito repubblicano sia allineato dietro Trumpet. Ci sono repubblicani in parlamento che inorridiscono di fronte al comportamento becero dell’uomo. Anche durante il suo primo mandato c’era stato qualche screzio tra lui ed i suoi del Senato.
Ma durante la campagna elettorale tutti zitti e coperti perchè solo lui poteva vincere. Andare contro di lui era inutile, il suo modo di fare politica era vincente, ha preso una enorme quantità di americani afferrandoli per le balle. Di trumpisti ne ho conosciuti alcuni, hanno davero il culto della persona, credono in qualsiasi cosa lui dica. Lo adorano. Ed il partito repubblicano muto.
Ora i repubblicani, grazie a Trumpet, hanno tutto il potere di cui hanno bisogno per fare e disfare l’America, anche secondo i capricci e le sparate che Trump ha dichiarato di voler fare sia internamente che in politica estera. Al momento i GOP sono talmente forti che sembra anche improbabile che possano perdere una delle due camere tra due anni per il mid term. Insomma potrebbero avere quattro anni di oligarchia totale. Presidente, due camere e corte suprema, what else?
Mi domando se il Congresso farà tutto quanto il loro capo dice. Non sono un esperto di economia nazionale, di strategie industriali, ma a quanto leggo alcune delle promesse di Trump in sede di campagna sono difficili da attuare e pericolose a diversi livelli, economico, sociale. Senza addentrarmi in casi specifici, il Congresso resterà pancia a terra ed approverà tutto quanto Trump dice o in qualche modo conterranno l’esuberanza e le idee malsane del Capo Lider Maximo?
Ho trasmesso il commento che ho precedentemente riporato alla nostra vicina di casa. Con il covid aveva avuto l’idea di emigrare a Miami, ma dopo un anno o poco meno ha deciso di vendere e tornare a New York. E’ una di quelle persone che non possono fare a meno di New York. Sulla teoria dei dem cazzoni non è del tutto d’accordo. Secondo lei il problema è che “too many Americans are morons”. Ho sentito un frammento di una intervista ad un politologo dell’università di Syracuse il quale afferma che forse Trumpet addolcirà il suo atteggiamento in questo mandato perchè sa che è l’ultimo, se non altro per l’età. In più Trumpet ha telefonato alla governatrice dello stato di New York Hochul promettendo che per la sua città vorrebbe aiutare a finanziare la metropolitana (che sta cadendo a pezzi ed è in profondo rosso) e Penn Station, altro punto dolente.
Sia qui che in Europa serpeggia un sentimento che spazia dalla speranza al panico a seconda della sensibilità e del colore di chi parla. Da cittadino bovino mi sembra prematuro sia esultare che preoccuparsi, semmai aspettiamo Gennaio quanto il clown si sarà installato ed inizierà a guidare il paese. Sono moderatamente ottimista, anche perchè il pessimismo mi da fastidio.
Ho sentito di persone che non hanno dormito dopo aver appreso dei risultati in USA. Io francamente arrivo alle 10 di sera che sono stanco morto, non ho problemi di sonno. Ieri a letto mi sono messo come di consueto con il Kindle. Sto leggendo un libro di racconti brevi di fantascienza. La lettura di un singolo racconto in genere dura una mezz’oretta. Però dopo un quarto d’ora comincio ad andare in una forma di letargia. Mi accorgo che leggo senza capire cosa sto leggendo. Salto interi paragrafi che penso di leggere ma in realtà sono quasi addormentato, mi cade dalle mani il Kindle in faccia, mi sveglio di soprassalto e non ricordo a che punto ero arrivato del libro. In un caso mi sono svegliato, ho letto una pagina e poi mi sono accorto che non era il racconto che stavo leggendo, ho vagato per ritrovare il punto che in qualche modo avevo perso, non so come ho fatto ma ho saltato un numero impreciso di pagine, finito il racconto ed arrivato a metà del racconto successivo. Non so quanto sia stanchezza e quanto rincoglionimento. Devo mangiare più fosforo.
Per il momento mi accontento di mangiare una roba che non credo sia comune in Italia ma che qui va per la maggiore da diversi anni. Una fetta di pane abbrustolito, imbevuto in una salsa a base di olio di oliva e senape, con sopra un avocado spiaccicato e due uova in camicia. Sale e pepe quanto basta.
Ero andato a Midtown per comperare del canniccio da mettere al posto di quello esistente, usurato per l’esposizione al clima di New York da ormai una quindicina di anni. Gli ultimi colpi sono arrivati dalla “Local Law 11” con i suoi ponteggi del cazzo. E’ ridotto male e va sostituito.
Non ricordando come si dice canniccio, ho interpellato il traduttore di Google.
L’intelligenza artificiale di Google deve ancora finire la scuola dell’obbligo. Ho fatto altre ricerche ed è venuto fuori Wattle. Ma se cerco i posti dove la vendono, scopro che è anche una sorta di Mimosa australiana. Infine ci sarebbe Wicker, ma i negozianti non capivano ed allora ho preso una foto su internet e la mostravo ai diversi negozi, raccolti su una strada tra due blocchi, uno dietro all’altro. Quello che mi aveva venduto il canniccio un po’ di anni fa non lo tiene più. Lo dovrò ordinare da The Home Depot, mio fornitore di cagate fai da te che si propone in una catena di grandi magazzini specializzati.
Ieri sera uscendo c’era una tiepida brezza che profumava di camino a legna. Nulla di romantico e casalingo e neppure una pizzeria. Sono gli incendi che stanno bruciano i boschi del vicino New Jersey. Oggi infatti suggeriscono ad asmatici e gruppi sensibili al fumo di stare a casa. Non siamo messi così male come durante gli incendi in Canada dello scorso anno, ma il fumo si sente eccome. Il seccume prevale ed ecco i risultati. E’ in corso anche un incendio boschivo a Prospect Park, Brooklyn, notizia che suona surreale.
Questo è Central Park in questo autunno 2024, proprio la collinetta dove venni centrato da una ragazzina con lo slittino e finii al pronto soccorso qualche anno fa. Il seccume mi pare evidente, in genere in questa stagione il prato è verdissimo.