Quest’ultima mappa fatta sovrapponendo brutalmente le due mappe originali è una mezza patacca. E’ solo indicativa della concomitanza della serie di eventi piovosi in arrivo nei prossimi giorni, con evidenziate le differenze di durata ed intensità delle precipitazioni tra Genova e Basaluzzo. In teoria si potrebbe disquisire sui diversi impatti che ha un fronte perturbato in due aree geografiche vicine ma divise tra una barriera montuosa (gli Appennini Liguri) e con l’invorticamento provocato da una seconda catena montuosa (le Alpi Occidentali) posizionata dove arriva il flusso atlantico. La convergenza tra il libeccio e la tramontana. La potenziale insorgenza di temporali autorigeneranti. L’ombra di un sempre possibile buco pluviometrico che si capisce 24 ore prima dell’evento. Non ultimo, in questa mappa costruita c’è un errore; la scala della pioggia è diversa tra le due mappe originali, l’altezza delle colonne della pioggia, giallina per Basaluzzo, azzurra per Genova, non è la stessa.
Tutto ciò per dire; che bello l’autunno di una volta, quando il flusso atlantico portava con se un treno di perturbazioni inserite nelle correnti zonali che scendevano fino alle nostre latitudini. Mi godo questo scampolo di normalità, ascolto silenzioso con un mezzo sorriso ebete le inevitabili lamentele, le allerte gridate, le carte colorate di giallo, forse di arancione.