Da quanto tempo.

Non trascorrevo una domenica a Genova, chiuso in casa, con 38.3° di febbre? Probabilmente dai tempi del COVID. Per chi pensava che il covid fosse una cosa del passato, le mie balle fumanti. Positivo al test del COVID, dev’essere la quarta volta, circondato da famigliari positivi con febbri e altri sintomi. Siamo un bel cluster e mentre le altre donne di casa si stanno negativizzando, tocca a me. Miriam è da mesi che dice che prima o poi ce lo saremmo ripreso, et voilà. Certo, questo COVID è come una influenzetta, ne avrei fatto a meno ma, sti cazzi.

E stante che il tempo passa lentamente, mi diletto in lavori inutili, come quello di mostrare la vista della webcam sul palo dopo il cambio di panorama.

77° east, mentre l’apertura delle lenti è di circa 80°, il disegno che ho fatto non è precisissimo, ma più o meno ci siamo; al centro dell’immagine c’è il comune di Pasturana. Anni fa andavo alla sagra del Corzetto e della Birra di Pasturana, l’ultima volta però c’era una marea di gente che urlava e spingeva, non sono più andato. Da casa sento comunque la musicaccia che mettono su a tutto volume per allietare il popolo. Robaccia italiana neo-melodica o aspirante al sound moderno dei vari DJ americani. Già i DJ americani mi fanno abbastanza cagare, quando i nostrani super tatuati ci provano, il risultato mi sembra agghiacciante.

Questo è un ritaglio che ho mandato a Miriam ed a sua madre, messaggio sublimare. Abbiamo una chat su WhatsApp dove ci comunichiamo gli aggiornamenti reciproci sull’andamento del virus.

Mentre le febbre stava salendo nel primo pomeriggio mi sono cacciato a letto, vestito con tuta da ginnastica. A parte quando si è in palestra, io non ci vado da trent’anni, la febbre a casa è l’unica circostanza in cui indosso la tuta da ginnastica. Se uscissi di casa in tuta da ginnastica ho autorizzato Miriam ad inseguirmi ed accoltellarmi. A letto mi sono coperto con il copriletto e prima di addormentarmi ho apprezzato il fatto di essere nel mio letto, al caldo, circondato dagli affetti famigliari. Non è una cosa scontata, non è per tutti così. Siamo una razza bastarda ed infelice. Mi è venuto uno sbotto febbroso di retorica, mi sono assopito con questo pensiero.

Ho dormito fino a quanto Miriam ha fatto irruzione nella stanza per misurarmi la febbre e l’ossigeno nel sangue. Questo capita random, ogni volta che le viene in mente.

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