Su facebook trovo questa pubblicità. Eh si, una gnocca in primo piano, con filiberta in evidenza e pure le tette. Ritaglio la pagina e la metto immediatamente come post. Passano 30 secondi a dir tanto ed il software infallibile di Facebook mi stana.
Hanno perfettamente ragione; c’era proprio una FILIBERTA in primo piano. Peccato che era una pubblicità mostrata da voi, o quanto meno che era scappata al vostro non-così-efficiente software “scova-figa”. Su “arte interessante selezionata da esperti per appassionati di arte” si potrebbe spendere qualche commento ironico, ma anche scontato, evito.
Rubata foto alla coppia di caprioli che vivono nelle vicinanze. Avranno sicuramente tranciato il cavo anti suini ma devo ancora fare il giro di ispezione. Il rientro a Basaluzzo con 32 gradi è meno peggio di quanto avrei potuto pensare. Ci sono alcuni alberi in sofferenza ma nulla di imprevisto, la Pozzanghera è quasi piena, nel pluviometro c’erano una cinquantina di millimetri, più di quanto avevo letto nella stazione ARPA locale. Ci sarebbero diversi lavori da fare, ma per il momento il jet lag e qualche sintomo influenzale, negativo al tampone COVID, mi consigliano prudenza e di prendermela con comodo. Quando rientro a Basaluzzo dopo una assenza prolungata, impiego qualche giorno a sintonizzarmi con alberi ed altra roba vegetale. Mi sembrano sani, poi mi sembrano malati, mi sembra tutto secco, poi meno secco.
Qualche amico incontrato al mio ritorno dagli USA mi chiede come è la situazione politica in USA. Appena inizio una tiritera con la voce lamentosa che promette di durare ad oltranza, si accorgono dell’errore e cercano di rimediare interrompendomi con altre domande più leggere, del tipo “cosa avete mangiato?” e “faceva molto caldo?”.
Ho fatto alcuni lavori secondari. I Tigli intorno alla cisterna stanno crescendo e dunque seccano i rami più interni. Così facendo, la pianta può destinare tutte le energie alle foglie più esterne che prendono più sole. I rami secchi non disturbano la pianta, ma disturbano me, ed allora li taglio. Questa dei rami secchi è una delle mie teorie inventate di sana pianta, ma fintanto trovo un esperto vero che mi conferma che non capisco un picocazzo di alberi, continuerò ad inventare. Sono solo moderatamente soddisfatto del risultato perché ci sono ancora diversi rami secchi per aria. Ma i 33 gradi con il cielo velato sono opprimenti e non mi hanno permesso di terminare il lavoro. Spero che i prossimi giorni le temperature massime scendano un poco, ma le mappe sono incerte.