E meno male che ieri sera sono passati per il quartiere a spruzzare insetticida contro le zanzare, perchè altrimenti la sera successiva al ristorante all’aperto ci avrebbero punto dieci zanzare, invece delle due che hanno preso Miriam e me. E il guidatore cinese del taxi tossiva e gracchiava. I sintomi del COVID e quelli della febbre del Nilo sono quasi identici, aspettiamo l’insorgenza della prima febbre.
Una foto a caso di quelle delle Hawaii. Parco con cascata, un attimo di tregua tra i turisti che abbondavano nella zona.
Questa spiaggia è famosa d’inverno per le onde da surf. E’ frequentata soprattutto da studenti. E studentesse; quella schiuma biancastra non è la risacca del mare ma la mia bava.
Mentre mi faccio infettare dalle zanzare di Manhattan, da Basaluzzo giungono notizie confortanti. La cisterna della raccolta d’acqua che serve per innaffiare le piante, è piena e tracima. Vuol dire che i pozzi danno ancora buona acqua. Se devo dare istruzioni di gestire l’acqua, faccio una foto impreziosita da sofisticati disegni tecnici e la trasmetto via Whatsapp al presidio tecnico-logistico. Bene così.