Tale madre, tale figlia.

Ho fotografato la Quercia di Central Park dalla cui ghianda è nata la Quinta Quercia, o Q5, di Basaluzzo. Le foglie della mamma sono leggermente più grosse, ma la forma della pianta è identica, i rami partono molto dal basso, cosa specifica di questa famiglia e non frequente in altre Querce. Sulla maternità non ho dubbi, mentre sulla forma della chioma sto inventando, mi sembra tuttavia una connessione plausibile.

Pensiero ozioso; questa piccola e giovane Quercia potrebbe vivere per tanti decenni. Nel frattempo io sarò bello che morto. E’ una cosa tutto sommato antipatica e non posso farci nulla. Il tempo passa ed un giorno potrebbe arrivare una persona, verso la quale già provo una certa antipatia, che decide di tagliarla per vendersi la legna e comperarsi una dose di droga.

Allora potrei attaccare al tronco un cartello costruito di qualche materiale durevole che chiede umilmente pietà per questa pianta i cui genitori vivono nel Central Park a New York.

La cosa potrebbe fermare la mano armata di motosega, oppure al bifolco disboscatore potrebbe interessare meno di una sega a mano e taglierebbe comunque la pianta.

Una alternativa potrebbe essere data dalle ghiande della Q5, nipoti di Central Park; potrebbero essere ghiande molto resistenti ed iniziare una colonizzazione del prato intorno. Nel giro di pochi anni tutta la zona si riempirebbe di piccole Querce che crescendo formerebbero prima un bosco e poi una foresta. A quel punto la zona diventerebbe una zona protetta e la mia Quercia e le sue discendenti sarebbero al sicuro. Global warming permettendo.

Domani sera, lunedì 26 Agosto, ci gasano. Ufficialmente si parla di spruzzare insetticida per eliminare le zanzare portatrici della “febbre del Nilo”. In realtà sono i Repubblicani; il mio quartiere è notoriamente democratico, ed allora Trump ha organizzato il modo di eliminare tutti i residenti. L’avviso suona davvero come uno scherzo, ma siamo a New York, tutto è possibile.

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