Caldo ma non caldissimo.

Miriam sostiene che nei locali pubblici l’aria condizionata venga mantenuta a livelli meno feroci di come si ricorda. Io credo che la sua sia una sensazione ingenerata da qualche fisiologico cambio di dosaggi ormonali del sangue.

Immigrazione come ai vecchi tempi al JFK. Ci sono una cinquantina di postazioni, ma quelle aperte con gli ufficiali dell’immigrazione non sono più di cinque, la coda diventa così interminabile. Mi sono sempre chiesto se lo fanno apposta. Una sorta di iniziazione dolorosa ed inutile per chi vuole entrare in USA anche se solo a titolo temporaneo e o per una vacanza. Un rataggio di quando non c’era l’elettronica e si veniva intervistati e soppesati a lungo prima di avere il tanto sospirato visto di ingresso. Hanno ripreso anche la vecchia abitudine di mettere il timbro sul passaporto. Ma l’ufficiale che ci ha controllato non ha fatto domande, era cordiale e ci ha salutato con un “ciao”.

Ho scattato l’anonima foto qui sopra perchè mi è sembrato un colpo d’occhio molto neworkese.

Ci sono i soliti trenta e passa gradi, che al sole possono diventare 36, ma al sole non conta. Sarà una permanenza breve, poi togliamo gli ormeggi ed andiamo in luoghi più tranquilli.

E’ inutile provare, non riesco a far foto dove le luci più forti non vengano bruciate. Sulla macchinetta fotografica ho delle funzioni che dovrebbero servire, ma non le so usare.

I vicini stanno dando una festa; sono giovani e ridono molto. C’è una ragazza però che quando ride sembra piuttosto che ci sia qualcuno con una pentola di acqua bollente e gliela stia versando nella figa con un imbuto. Sono anni che una moda diffusa in tutto il mondo occidentale impone che se non ridi urlando, non va bene. Buona fortuna, millennials delle mie balle.

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