Sono arrivate in massa.

Le zanzare questa sera sono tante ed affamate. La temperatura serale è ancora rovente e loro, le bagasce, sono aggressive. Un minuto all’esterno senza protezione e si viene punti ripetutamente senza neppure vederle.

Non c’è internet, dunque sospetto che sia il router che si è fulminato oppure ha registrato qualche sbalzo di tensione, la TIM ha fatto qualche lavoro, varie ed eventuali.

A qualche metro dalla webcam c’è una quercia che ha messo rami nuovi molto lunghi che si piegano verso il basso ed eccoli inquadrati dalla webcam. Non stanno male, danno un quantum bucolico ulteriore alla ripresa e per il momento non li tolgo.

2006-2024. Le differenze si notano. Prima o poi farò un lavoro serio di confronto tra foto di allora e di oggi, ma per il momento prevale la sensazione che sia una cosa inutile, noiosa, stupida.

C’è poco da ridere. I repubblicani hanno Trump e sono in pace con il mondo. I democratici sono in alto mare, sanno che perderanno le elezioni e continuano a fregarsene, il dibattito è focalizzato sull’inclusione di quelli che hanno dubbi a definire il proprio genere. Se nel 2020 lo sticker che ho attaccato sul furgone era rivolto essenzialmente a Trump, per la tornata di novembre secondo me si applica ad entrambi i candidati ed ho corretto di conseguenza.

Un comico inglese al quale è stato domandato per quale candidato sarebbe favorevole ha risposto “viste le età, faccio il tifo per il cancro alla prostata” . Crudo, ma concetto chiaro.

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