Second time around.

Diversi anni fa decisi di aggiungere un hard disk al mio computer in ufficio. Il pirla che venne a fare il lavoro installò il nuovo disco e poi dovette formattarlo. Però sbagliò disco e formattò quello originale. Persi tutto il contenuto del disco, non avendo alcun back-up il problema fu di una certa importanza. Lui pirla, io pure.

Thunderbird Mozilla ogni tanto compatta gli archivi, dice che lo deve fare altrimenti diventa troppo voluminoso, rallenta la fotosintesi clorofilliana del mio culo, provoca tensioni tra arabi ed israeliani insomma, consiglia assolutamente di farlo. E mentre lo stava facendo si è mangiato il mio archivio mail del 2024. Circa 120 messaggi che hanno un certo rilievo nella mia vita lavorativa e di tutti i giorni. Avrei dovuto prendere delle precauzioni, fare delle copie, non l’ho fatto. Forse anche in questo caso il Pirla sono io.

Sperando che si potesse recuperare qualcosa, sono andato sul forum di Mozilla, ho trovato il messaggio di un tizio al quale era successa la stessa cosa, gli era stato risposto da un super esperto qualcosa del tipo “… eh si, è un brutto problema, può succedere ed i dati sono irrimediabilmente persi”. Io mi immaginavo una riga di vaffanculo da parte dell’utente colpito dal problema, invece no. Io avrei dovuto accreditarmi con la solita procedura per poter scrivere / rispondere e mandare l’intera Mozilla Foundation, alla quale verso $100 tutti gli anni, a fare in culo. Non l’ho fatto.

Il passaggio alla primavera in certi anni mi mette in uno stato emotivo particolare. Me ne accorgo quando il mio senso di orientamento è già alterato. Può durare diversi giorni o qualche settimana. Da un punto di vista evoluzionistico, alcune teorie sostengono che il cervello umano aveva raggiunto l’attuale grado di evoluzione già un paio di milioni di anni fa. Ma gli stimoli esterni erano pochissimi e dunque era come un motore senza benzina. Poi, circa 12.000 anni fa, forse in conseguenza di un improvviso cambio delle condizioni ambientali, i nostri predecessori si sono trovati ad “aguzzare l’ingegno” per poter sopravvivere. Gli stimoli sono diventati tanti ed articolati, da nomade quale era l’uomo ha iniziato a stabilirsi in luoghi dove poteva restare in quanto aveva iniziato a coltivare ed allevare il proprio cibo.

Ma l’elemento dirompente che ha fatto impennare l’attività cerebrale e lo sviluppo della coscienza è stato acquisire la percezione del futuro. Prima di allora esisteva solo il presente, ossia vado in un posto, fin che c’è cibo da consumare resto, quando non trovo più da mangiare mi sposto. Il futuro non esisteva, c’era solo l’immediata necessità di sopravvivere, di arrivare vivo al giorno dopo.

La scoperta del futuro ha fatto nascere la civiltà umana. Accumulo cibo perché domani potrebbe non essercene. Imparo un mestiere perchè costruisco cose che posso scambiare con cibo che qualcuno ha raccolto in più di quanto gli serve per potersi comperare un vestito o una sedia che io posso fargli. Mi costruisco una casa perchè invece di andare in giro a caccia di prede e di verdura, le allevo e le coltivo e dunque non ho bisogno di andare altrove.

Rendersi conto che c’è un futuro ha anche fatto nascere l’avidità, l’ansia, la preoccupazione, la religione, la violenza tra consanguinei, e da li fino ad arrivare a quello che ti fa il dito quando gli passi vicino in auto.

Tutto ciò detto e parte integrante del post, nel mio stato mentale attuale il futuro non esiste. Non c’è nulla al momento che mi stimoli da qui in avanti, è scomparso tutto, ho la sensazione di guardare dentro un infinito banco di nebbia talmente fitta che non mi permette di guardare oltre il mio naso. Mi è successo più di una volta in autostrada tornando da Brescia di notte, non è affatto una condizione invidiabile. Arrivare ad un metro dallo spartitraffico tra due caselli senza vedere nulla. La nebbia, quella vera. Ma adesso è uno stato mentale.

Ciò non migliora i miei rapporti con l’esterno, maschero con Miriam più che posso, divento impercettibilmente più scontroso, insofferente verso i consimili, assente. Ma la cosa peggiore è il silenzio che provo se guardo in avanti, l’assenza di empatia, di voglia di fare, di impegni, di “cose”.

Considerata la mia superiore intelligenza e bellezza, ineccepibile forma fisica, resistenza all’acqua ossigenata ed inarrivabile originalità, è triste vedere come la chimica mi stia dando addosso, perchè è di questo che sto parlando.

Chissà che cazzo mi manca nel sangue; qualche minerale ? Vitamine ? Qualche ormone forse ? A questo aggiungi apatia e stanchezza, il quadro è abbastanza completo. Per il resto l’intestino direi che funziona regolarmente. E poi può sempre andare peggio, dunque va bene anche così, aspettando che passi.

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