Questo tizio frequenta i tetti, lo avevo quasi convinto a saltare sul davanzale della finestra, avrei stretto volentieri amicizia con lui/lei. Poi nella aiuola poco sotto è comparso un altro gatto ed allora il vicino ha preferito saltare giù e rincorrersi con l’amico. Peccato.
Passeggiata per un totale di 10 km ed un dislivello, nelle due direzioni, di circa 600 metri. Una roba domestica, strada carrabile vietata al transito veicolare, neve bagnata su quasi tutto il percorso. Arrivo a rifugio con polenta. Miriam felice per il clima ultra primaverile. A sinistra nella foto il bianco e tondeggiante monte Tabor, meta di sci alpinistica quaranta anni fa il cui tentativo era abortito a tre quarti della salita perché nel rifugio la notte prima avevamo bevuto come dei cosacchi.
Questa è la Valle Stretta, spartiacque assolutamente italiano ma area che ci hanno rubato i francesi come bottino di guerra dopo la seconda guerra mondiale. Però la valle è amministrata da mangia spaghetti e mangia rane in combino, i rifugi sono gestiti da italiani ed hanno nomi italiani, si mangia italiano ed infatti è pieno di francesi che vengono a fare passeggiate o sci alpinistiche ed a mangiare piemontese.