Ero in viaggio per lavoro. Perchè nonostante il mio rincoglionimento, ricopro ancora un ruolo nel consiglio di amministrazione di una minuscola società il cui fatturato è simile ad un mio singolo acquisto di cioccolato nella drogheria vicino a casa. Mi ci hanno messo e non conto un cazzo. Durante le riunioni faccio meglio a stare zitto, quando parlo dico delle cagate. Ho diritto di voto ma voto sempre quello che dice la maggioranza, anche perchè se obiettassi verrei preso a colpi di classificatore.
Miriam nel frattempo ha portato la macchina a fare un tagliando. Ogni tanto, quando lo decide il budget della casa costruttrice, si accende una spia e bisogna andare a farsi cambiare olio, controllare i freni ed altre stronzate simili.
Il concessionario è fuori mano ed allora Miriam aspetta quelle due ore, di cui 170 minuti sono per aspettare che il motore si raffreddi, il resto per cambiare l’olio. Si siede in una saletta ed aspetta. Si porta il Kindle che generalmente scopre che è scarico. Allora si mette a pensare e fa malissimo perchè se pensa le viene un attacco di panico per l’ansia.
Mi telefona; “sto aspettando la macchina, hanno messo della musica orrenda, credo sia Sanremo, c’è una che ripete che deve fare il bidet o qualcosa di simile. Mi sta venendo la depressione”.
Le suggerisco di dirlo alla reception “guardi che questa è musica di merda, potrebbe sintonizzarsi su qualcosa di meno avvilente ? “. Ma non lo vuole fare. Allora le dico “chiamo io, parlo con la signorina dell’accettazione e le dico guardi, c’è mia moglie che sta aspettando che le restituiscano l’auto ma nella saletta d’attesa avete messo su della musica di merda e si sta deprimendo, le spiace cambiare canale ?”
Miriam non vuole che io chiami, ma sono determinato a farlo. Pensavo di avere il numero del concessionario in memoria ed invece no. Sto guidando, dovrei fermarmi per guardare il numero sul sito del concessionario, ma l’autostrada è un susseguirsi di corsie uniche ed allora desisto. Ma questa circostanza del tagliando con musica di merda un giorno si ripeterà, ed io sarò pronto.
Non conosco il senso dell’umorismo austriaco. Ma comunque sia, non posso credere che chi ha congegnato questa società e la sua pubblicità su un autocarro non sia conscio del doppio senso palese che trapela. Ed infatti basta cercare in rete ed è proprio un bordello che si fa pubblicità sui camion. Si trova in un paesino austriaco a pochi chilometri dal confine con l’Italia, vicino a Tarvisio.
Grazie ad una veloce ricerca su Google Maps, sembrerebbe che ci vogliano sei ore e ventisette minuti per arrivarci da Genova. 6h 27m di belino duro. A me sarebbe già mollissimo da diversi minuti all’inizio della Sopraelevata, ho deciso di non andarci.
E per la serie “si, si come no” ecco una mappa a dieci giorni e sei ore. E’ più facile che una mia erezione arrivi fino a Tarvisio che questa carta si verifichi.
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