In realtà la quantità di diverse marche di yogurt è notevole, ogni due mesi ne salta uno nuovo. Sono tutti “bio” che qui si dice “organic” con zero grasso (oddio) ed ora “ethically sourced” e “from small farms”. Poi magari le fanno tutte in uno stabilimento gigantesco nella periferia di Chicago con latte cinese e lo distribuiscono cambiando solo la confezione.
Questa ultima marca non poteva non richiamare la mia attenzione per l’affinità del nome con qualcosa di familiare.
I romani si ostinano a voler spiegare la enorme differenza tra “masticazzi” e “esticazzi”, ogni tanto dovrei ripassarla.