Prendo questa sofisticata terminologia dal film “Love Actually”. E’ un insulto che rivolgo ai miei interlocutori del Comune di Genova al quale qualche mese fa proposi l’idea del “plastico di Genova”.
Si, è più che plausibile che questa idea piaccia solo a me; sono abbastanza certo che nessun funzionario dell’intera amministrazione comunale abbia mai visto il “Panorama” della città di New York esposto al Queens Museum of Art e dunque non se n’è innamorato come è successo a me. Vorrei prenderne alcuni, ivi incluso il sindaco e vari assessori preposti, li carico su un furgone e li trasporto di fronte all’entrata del museo. E li obbligo ad entrare e visitare il “Panorama” ossia il plastico di New York in scala 1:1100. Pur senza averne certezza, sono comunque convinto che sui loro volti si dipingerebbe lo sguardo della mucca mentre passa il treno (cit.)
Il loro completo disinteresse avrebbe molte giustificazioni; priorità, scelte già fatte, scarsa disponibilità di fondi, fattibilità. O, più semplicemente, l’idea è una cagata pazzesca.
Una startup tedesca produce plastici di diverse città del mondo, c’è anche Genova. Ho acquistato on line la più piccola. Ci sono varie misure, quella grande costa circa €1.000 e comprende il Porto Antico, il Bigo, fino alla Foce.
Ho calcolato che più o meno la scala possa aggirarsi intorno a 1:3000. Non ho visto errori grossolani, ma è certo che ce ne siano anche perchè ci deve essere un compromesso tra costi di elaborazione e precisione del prodotto. Qui a fianco l’ascensore di Castelletto, che mi sembra decisamente più grande in proporzione alle case intorno.
Però è bello; nella mia testa bacata me lo immagino sicuramente in scala maggiore, quindi con molta più accuratezza nei dettagli, colorato – ma non troppo – e con gli alberi, che possono essere chiesti alla ditta che li produce in versioni particolari su richiesta del cliente. E poi le colline, l’illuminazione che si muove riproducendo l’ora reale, il tramonto e poi la città che si illumina. Per fortuna non si possono notare quei deficienti che guidano gli scooter con un cazzo di piede che sfiora la strada, ma questo è un altro prodotto.
Comunque sono rassegnato; niente plastico, niente gemellaggio, nientre primato. Però in Corso Italia ci sono dei sarcofagi al posto delle panchine, forse abbiano fatto un genellaggio con Il Cairo ?