Ho solo dati ufficiosi, un amico che abita non lontano da noi, sarebbero caduti circa una ottantina di millimetri. In effetti a giudicare dal livello della Pozzanghera, ha piovuto bene. Nel gif animato qui sopra, taroccato perchè le due immagini sono leggermente sfalsate, si vede la differenza del livello prima e dopo. Sono moderatamente sollevato. Bene per gli alberi sopravissuti che hanno patito questa estate orribile con un clima sub-sahariano al quale, temo, ci si dovrà abituare.
Non sono sicuro sulle ragioni che provocano un frequente, leggero spostamento dell’inquadratura della webcam. L’unica ipotesi che mi sembra plausibile, sebbene inficiata dalla mia totale mancanza di acume e conoscenza dell’argomento, è che il palo che sorregge la webcam è di legno. Il legno anche se stagionato si muove leggermente con la temperatura e con l’umidità. Si gonfia, si ritira, si flette, emette scricchiolii notturni abbastanza irritanti. Forse quel percettibile e fastidioso movimento, che rovina le mie altrimenti formidabili gif animate, è dovuto al leggero movimento del palo.
La domenica del villaggio è caratterizzata dall’assenza del consueto traffico micidiale nelle avenues. Scattare una foto in mezzo alla strada un lunedì qualsiasi vuol dire rischiare la vita e far foto di camion, autobus ed auto pronte a travolgerti quando il loro semavoro diventa verde.
Madison Avenue verso sud. A sinistra l’ex museo Whitney, ora trasferitosi a Chelsea, acquistato dal Metropolitan. In questi mesi ospita il contenuto del museo Frick, attualmente in fase di restauro. E’ tra queste mura che scendendo le scale qualche anno fa un tizio sconosciuto attirò la mia attenzione mostrandomi una grossa ragnatela con un bel grumo di polvere, magnificandomi la profondità dell’opera ed il suo significato interiore. Stetti al gioco dicendo che non riuscivo a non guardare il capolavoro.
Lexington Avenue, guardando verso nord, sempre di Domenica.
Terza strada, traduzione abbastanza sbagliata di Third Avenue, vista verso sud. Avenue, tradotto con viale, sono le larghe strade che corrono secondo i meridiani. Streets, ovvero le strade che corrono come i paralleli ed intersecano le avenues. Questa è Third Avenue at 76th Street, se chiami un taxi gli devi dire così altrimenti non capisce. Oggi ho preso due taxi. In uno c’erano 150 gradi e nessuna aria condizionata. Nel secondo c’erano 5 gradi per l’aria condizionata sparata alla velocità di una tempesta di neve.
Ho scoperto che on line c’è una mappa della città con indicati tutti gli oltre 800.000 alberi nelle strade e dei parchi, il loro stato di salute, la forma della chioma e l’ombra che proietta al suolo durante le ore diurne.
Non ho ben capito a che cazzo serve un lavoro così dettagliato, ossia con la possibilità di mostrare l’ombra che le chiome proiettano al suolo e sui muri della case intorno. Non ultimo, conosco bene questi alberi e ne manca uno, che in effetti è secco ma non è ancora stato rimosso.
Ah, Mouse’s restaurant and grocery non ha risposto alla mail dove avevo allegato la foto del topo. Ho riscritto, allegando un gifo animato con altre foto e dicendo che non giudico le loro condizioni igieniche ma se hanno un indirizzo di customer care è opportuno che rispondano.
Edit. Mi ha risposto come segue: Stephano Thank you for your email. It is the first time I am seeing the email but it is much appreciated. We actually have very few issues with mice, but it is extremely helpful to know where we must focus our attention. Thanks again!
Gentile e dovuta la risposta. Tanto per dire, ma se mi scrive un John qualsiasi ed io gli rispondo chiamandolo Gionno, commetto un errore di forzata traduzione ad minchiam di nome proprio di persona. E se io mi firmo Stefano, perchè quasi sempre mi rispondono Stephano ? Accento rigorosamente sulla A.