A Basaluzzo l’agricoltore dopo aver tagliato l’erba ha fatto le balle. Balle vecchio stile, ossia quelle rettangolari. Se piovesse, avrei di nuovo un prato verde. Quasi azzerata la possibilità di incendio, almeno su questo prato. La balla che si vede nella foto e le altre balle sono state poscia rimosse.
All’immigrazione del JFK siamo tornati ai bei (?) vecchi tempi. Nel salone dove la gente percorre il serpente fettucciato in coda per essere smistati ad uno dei 40 e passa sportelli, settanta minuti di coda. Centinaia e centinaia di persone assiepate in uno stanzone grande come una stazione. Però hanno tolto la dogana.
L’aereoporto John Fitzgerald Kennedy è il caos totale. Una folla di persone, molte urlanti, odori di fast food, rumori, gruppi affannati in corsa in tutte le direzioni. Fuori, un anello di traffico indecifrabile. Auto su auto che si incrociano tra parcheggi, corsie in tutti i sensi, taxi, polizia, infiniti cartelli stradali con indicazioni criptate. E poi cantieri stradali, code, deviazioni.
Io non so, e non potrei sapere, quanto è il mio quartiere rappresentativo di New York e quanto la stessa città rappresenta il volto degli Stati Uniti. Ma in quella trentina di blocchi che contengono tutto ciò che mi serve, la sensazione è che sia di nuovo una corsa al costruire, al vendere, all’ospitare. I cantieri edili sono ovunque.
Questo sopra è particolare; non so esattamente cosa sia successo, ma i due nuovi edifici hanno dovuto fare i conti con un minuscolo caseggiato di cinque piani fuori terra, largo tre finestre, ossia una stanza media. I proprietari, o il proprietario non ha voluto vendere e dunque resterà chiuso tra due nuove costruzioni. Credo gli debbano mantenere lo spazio aereo, anche se non sembrerebbe. Da notare la ditta che fornisce il cemento; Gotham, siamo in un film.
Qui ci viene un’ospedale. Avevano aperto il cantiere a Marzo. Oggi sono dietro a scavare le fondamenta.
Qui sotto, altra immagine casalinga.
In tredici anni il panorama è cambiato, Ovvero nuovi grattacieli. Per il momento posso ancora dire di vedere l’Empire State Building in lontananza