Anche questo campo ha una sua ragion d’essere. Ha fornito nutrimento per le impollinatrici quando era pieno di fiori, riparo per i giovani conigli e le giovani lepri quando l’erba è cresciuta, cibo per gli uccelli che si nutrono di insetti che hanno popolato in gran numero. Ora però andrà a nutrire qualche bovino, oppure fornirà un letto per le partorienti anche equine. Ma per farlo bisogna tagliarlo ed oggi arriva l’agricoltore con un mezzo super potente.
Ha impiegato circa 20 minuti per tagliare. Io con il Fiat del 1965 ci metto 5 ore. Agli inizi del secolo scorso lo facevano a mano, erano in tanti forse, ma chissà quanto tempo ci sarebbe voluto. Queste sono riflessioni talmente intelligenti che sono sorpreso io stesso di come sono acuto.
Per riprenderci dopo la fatica, ecco una soggettiva delle ninfee rosa.
La foto è pesantemente ritoccata perchè in quella al naturale questo pescetto si vedeva appena. Mi sono messo di impegno, questi si aggirano sotto le ninfee ed è difficile fotografarli, scatto numerose foto quasi alla cieca e questa è l’unica che serve a qualcosa. Assomiglia vagamente ad un Tricogaster, pesce di acquario di acqua dolce che io avevo tanti anni fa. Ma dubito che nel Lemme ci siano pesci tropicali, almeno non ancora. Chiederò in giro che cazzo di pesce è.