Attembra di nuovo.

Anche se oggi siamo “solo” a trentadue e due, bazzeccole, uso questo tempo nella casa semifresca, in attesa che la temperatura scenda a trentuno per uscire e stare sotto la doccia all’aperto, poi mettermi sotto il portico e prendere quella leggera brezzolina che consente al costume da bagno bagnato di minare la salute della mia zona lombare definitivamente.

Un gerride ha intercettato un’ape caduta nell’acqua e la tiene sotto per farla annegare e, credo, mangiarsela. L’ape si dibatte ma invano, il suo destino è segnato. In alternativa buonista, il gerride cerca di salvare l’ape da annegamento, la trascina sulla riva, le pratica la respirazione bocca a bocca e poi vanno a cena insieme in un ristorantino caratteristico nelle vicinanze. Ma non riesce a salvarla ed allora la mangia. La scena era da film di Quentin Tarantino.

Visto dall’alto, il buco nella base della porta di ingresso dove si infila il coso della porta. Ci si è infilata una lucertola, ho scattato una foto con il telefono. Si intravede la lucertola e poi ci sono dei blocchetti di fango che contengono le uova di una vespa terraiola. Sto inventando buona parte di quanto esposto.

Però non credo mangino le prugne, anche quelle in cospicuo numero sparse sotto le chiome dell’albero. Le prugne interessano le Ghiandaie, mi sembra di aver visto una Ghiandaia con una prugna nel becco mentre volava via da sotto il pruno.

Forse ho già messo qui una foto con lo stesso soggetto, ma chissà quando e poi non me lo ricordo con precisione, allora ne metto una scattata pochi giorni fa. Finestra del bagno a casa di mio fratello in riviera. Nel vaso una pianta succulenta, un cactus insomma. Ha più o meno la mia età. Me la ricordo alta come il palmo di una mano e mi ricordo che quand’ero bambinetto le davo da bere. Dunque ha circa sessantadue anni. Nessuno lo dice apertamente, ma circolerebbe il sospetto che quando io muoio, muore anche la pianta. O viceversa, insomma moriamo insieme. La cosa non è priva di un certo fascino e di un esoterismo che richiama antichi rituali ancestrali dei tempi in cui le prime tribù africane si spostarono a nord ed iniziarono a tessere rapporti sempre più profondi con la natura tra cui fumare erbe strane.

Potremmo farci cremare insieme, sarebbe una cerimonia commovente.

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