Sarà il caldo.

La webcam sul tetto di Basaluzzo; una Foscam dai colori singolari ma tutto sommato funzionava bene. Solo che ho perso la password per accedervi. Non dovrebbe essere difficile scriversi queste cazzo di password su un foglietto di carta e poi conservare il medesimo in un cazzo di cassetto della scrivania. L’ho fatto ma la password indicata sul foglietto non era quella giusta. Allora mi sono rassegnato e sono salito sul tetto, ho premuto il tasto di reset della webcam. Fatto questo, ho iniziato a configurarla ma mi sono fermato perché non trovavo la pagina che mi permetteva di mandare le foto via FTP sul server. Per farlo avrei dovuto avviare una procedura mai vista prima e che non ricordo di aver mai fatto. Non troppo complicata, ma comprendeva l’apertura di un account come “server FTP”. Nebbia totale, le precedenti Foscam non avevano questa complicazione, e se ci fosse stata, me la sarei dovuta ricordare, non è qualcosa di scontato. C’è decisamente qualcosa che non mi quadra, ma non so cosa. Insomma, mi sono perso tra imprecazioni, incredulità e scazzo. Cretino senza appello perché ho fatto casino con la password. Dunque adesso la webcam è disattivata, le pagine web danno errori madornali. Pessimismo e fastidio.

Per fortuna ho una webcam di riserva, una HIK Vision come quella sul palo sopra la PFM, che ho configurato e che a breve inizierà a fare il suo bravo lavoro. Ma per vedere le immagini, dovrò prima adattare le pagine alle nuove immagini; è una operazione facile per chi lo fa di mestiere, ma per me potrebbe diventare un problema visto che mi sto rincoglionendo ed il caldo non aiuta.

A fianco una prima immagine prodotta dalla installanda HIK webcam sul tetto. Il correttore mi restituisce un errore per questo termine ma so bene che è corretto, almeno a casa mia dove di installande webcam ne ho contate oltre una decina in tutti questi anni.

Sono le 11 di sera; la temperatura esterna è scesa sotto quella di casa, è giunto il momento di aprire tutte le finestre dotate di zanzariere ed iniziare l’accumulo notturno di fresco. Per il momento la temperatura di notte scende a livelli tali da permettere un buon sonno, non so ancora quanto durerà questa merda di ondata di caldo africano delle mie balle. Ho messo la juta sul lato esposto a sud dei tronchi di due alberi che mostravano sofferenza.

La giornata si chiude così ed a parte il calore e la mia mente sempre più vaga, direi tutto bene.

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