La primavera artificiale.

Tigli; 24. Tutti in condizioni normali per il periodo tranne due. Uno è ancora fermo con getti poco sviluppati, un secondo dovrà essere capitozzato a metà chioma, si era seccato lo scorso autunno.

E mi sono già rotto le palle di elencarli, chissenfrega; querce, acacie, siliquastri, aceri, non so neppure quanti sono, ci sono anche due alberi che non ricordo neppure di che modello sono.

Questa è la sopravissuta delle tre “Americane”. Sulla carta è la pianta che ha meno possibilità di sopravvivere stante il suo habitat orginale che è diversissimo da quello della siccitosa piana alessandrina. Al momento sembra godere di discreta saluta, sta gettando e cresce. California (Coastal) Redwood, by the way.

Questo è uno dei dieci pinetti di Natale sottratti ad un greve destino dal vivaista che li teneva qualche anno fa e li stava per gettare nella rumenta. Non che il loro destino sia tanto migliore qui; ogni anno ne muore uno o due, verso settembre quando arrivano stremati dall’estate che non finisce mai. Questo adesso ha i getti nuovi ed anche le nuove pigne, buona fortuna.

Sto innaffiando tutti gli alberi intorno a casa. Un agricoltore mi disse un giorno che gli alberi hanno bisogno di acqua soprattutto a primavera. Se c’è una primavera piovosa riescono a tener botta anche ad una estate molto calda, perchè questo in effetti è il clima da queste parti. Ultimamente però a primavera piove meno della metà di un cazzo, mentre l’estate è rovente ed interminabile. Allora simulo una primavera come una volta, innaffiando con abbondante acqua una quarantina circa di alberi che circondano casa e la Pozzanghera.

Il moletto è luogo di ritrovo per i pesci. Sia per le Carpe Koi per che i nuovi inquilini sulla quale famiglia però ci sono alcune perplessità. Gambusie forse no, allora altro.

Risaltano meglio sul bianco-carpa ma per il momento sembra certo solo il fatto che siano pesci e non girini di Tirannosaurus Rex.

Le rose rugose sono su un tappeto di pacciamatura. Trovo scavato sotto ogni pianta. Nessun danno apparente alle piante, ma dei buchi ovunque. Da ignorante-bestia quale sono ho dato la colpa a fantomatici animali notturni, tipo faine, donnole, procioni, castori, volpi, ricci, lemuri, lupi, tigri del Bengala. E invece sono merli maschi. Come questo nella foto. A parte rovinare volutamente l’armonia del perfetto strato di pacciamatura, probabilmente cerca vermi, insetti, le chiavi dell’auto.

E per concludere, oddio questo NON SI FA. Perchè è sbagliato, pericoloso, devastante per l’ecosistema ed il bilancio ambientale. Con questo comportamento irragionevole si cagionano danni irreversibili alla fauna locale. Non si deve dar da mangiare alla fauna selvatica, che poi si abitua, si rammollisce e d’inverno muore.

Tuttavia Miriam ha comperato delle noci. Le ho posizionate in una matrice 6 x 4 e questa mattina manca una noce. Io non l’ho presa, Miriam neppure. Potrebbe averla presa uno scoiattolo di quelli che transitano sul cedro di fronte a casa. Uno scoiattolo con il senso della geometria visto che ha iniziato con la noce 1.1, in alto a sinistra della matrice. Nel bosco vicino ci sono diversi alberi di noci. Trovo metà gusci ovunque, anche in mezzo al pratone dietro casa; se non ce li portano i folletti notturni e se non sono noci-droni che si sollevano da sole, forse sono scoiattoli. Potrebbero anche essere uccelli, chiederò in giro cosa ne pensano.

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