Alberi.

Probabilmente ogni anno scrivo una cosa simile; mi dimentico ed anno dopo anno con cadenza immancabile, verso Aprile riparto con la stagional-considerazione banale e priva di costrutto.

Insomma, alberi della stesso ordine, famiglia e genere, a distanza di pochi metri l’uno dall’altro, eppure l’avanzamento della ripresa primaverile è molto diversa tra loro.

Tre tigli in altrettanti diversi sviluppi. Dai getti appena accennati a foglioline già sviluppate. Terra diversa ? Non penso. Acqua in quantità dissimili ? Non mi pare. Fertilizzante ? Non ne uso. Sospetto che sia l’imprinting del vivaio; esposizione, ombra o sole, qualche cura in più o in meno, qualche potatura infelice. Sarebbe interessante riuscire a fare la tracciatura della pianta fin dall’inizio, cosa impossibile. Magari vengono tutti dalla Cina, anche loro.

Due querce (anzi tre); forse in questo caso conta il genere, forse diverso, ma non ne sono sicuro. Tra querce vere e proprie, roverelle, roveri anche voi, e mettetevi d’accordo che cavolo.

Due frassini; forse in questo caso conta il fatto che il primo, quello indietro, è un rifugiato politico di un vivaio che se ne voleva liberare ed io l’ho accolto, lo scorso anno è stato fatto preda di rodilegno (stupidi insetti il cui nome dice tutto) ma la differenza è notevole. Tanto notevole che comincio a preoccuparmi del primo, sarà ancora vivo ?

Ho sicuramente già messo on line una foto identica perchè tutti gli anni vengo colpito dalla diversità in ripresa di questi due tigli, messi a dimora insieme, provenienti dallo stesso vivaio, apparantemente dunque non vedo differenze tra i due. Eppure uno ha già le foglie e l’eltro ha a malapena e getti. Fanno così tutti gli anni.

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