Cominciamo dalla pioggia. Benvenuta & benedetta. Se non ricordo male, questa terra argillosa occupa circa il 70% di volume, il resto è aria dove la pioggia si insinua. Se prendo sedici millimetri di pioggia e li pongo su un terreno dove ogni centimetro prende il 30% di acqua, ammesso e non concesso che l’imbinimento del terreno sia regolare, questi sedici millimetri vengono ripartiti in 30% per tre volte, pertanto il terreno di bagna per circa 5 centimetri sotto la superficie.
Questa me la sono proprio inventata. Anche perchè camminando nel prato dietro casa, ho notato diverse piccole pozzanghere. Che non dovrebbero esserci se il terreno avesse assorbito tutta la pioggia. Qualcosa non mi torna; forse c’entra la mia totale ignoranza in materia.
Questa pioggia fa bene all’erba ed in parte anche al bosco, ma alle falde acquifere fa un baffo. Però verso i monti credo abbia piovuto ben di più, e le falde si alimentano proprio dai monti. Anche qui invento copiosamente, non ho idea di quello che dico e mi rimetto alla clemenza della Corte.
Ci vorrà ancora qualche giorno per appurare i danni delle due gelate mattutine dei giorni scorsi, ma questa è la situazione di qualche albero proprio sotto casa. Mi sembrano intatti con qualche riserva con il Platano. Il Carpino a destra sembra più avanti, seguito dal Ciliegio in secondo piano centro sinistra, poi il Tiglio a sinistra. A poca distanza l’Acero Campestre al centro e ultimo il Platano poco più a destra.
Oggi avrei iniziato l’installazione della nuova webcam sul palo alto. Era tutto pronto ma poi è arrivata la pioggia, ben più preziosa di una cazzo di webcam che non aggiunge nulla a quella esistente poco sotto. Piovesse come oggi per una settimana di fila sarebbe meglio. Anche le rose ringraziano.
Di quanto amo la pioggia ho già brevemente accennato almeno un migliaio di volte e dunque passo oltre. Questo pomeriggio piovoso si prestava benissimo al camino acceso, la copertina di lana ed il divano. Sul divano con il tablet in genere Miriam si accascia dopo pochi minuti di Netflix. Io mi devo spostare sulla poltrona e dopo poco mi accascio parimenti. Il pomeriggio piovoso scorre così, gentilmente.
Ma mentre stavo per appisolarmi, è improvvisamente montato vento da NE. Il vento da nord est e solo lui, si incanala dentro il camino e soffia il fumo e talvolta anche i lapilli dentro casa.
Non c’è altro da fare che rimuovere i ceppi in fiamme e portarli fuori usando un secchio. E’ già accaduto. Adesso tutta la casa ha odore di legna bruciata. Il secchio sta bene.
Il pomeriggio si è concluso con un discreto tramonto. Ho scattato cinquanta foto, tutte insignificanti. Metto qui solo quelle meno banali, i colori non sono ritoccati.
Pubblico quest’ultima sulla solita serie di social networks come “scambisti sovrappeso ultrasessantenni”.