Il nuovo clima del Nordovest.

Ed ora un po’ di didattica-fai-ta-te, abbastanza inventata che giunge a conclusioni probabilmente sbagliate.

E’ sempre accaduto. Ci sono quegli anni in cui chi abita in Val Susa vede nevicare oltre Monginevro per ore e giorni ed a Cesana è bello secco. Alcuni anni di più, alcuni anni di meno ma non è una configurazione così strana.

Questa mappa dei potenziali geotermici mostra bene la situazione. Le basse pressioni a nord, l’alta pressione africana a sud, in mezzo uno scorrimento lineare che provoca fenomeni limitati nelle aree dove si addossano le nuvole, ossia sottovento.

Il radar mostra quello che si vede bene nella foto, precipitazioni non estese appena oltre lo spartiacque tra Francia e Italia. Nulla di straordinario.

Quello che però sta capitando con sistematica ripetitività, è che questa conformazione è sempre più frequente, sia d’estate che d’inverno ed anche in periodi di tempeste equinoziali. Perchè qualche decade fa, l’alta africana era ben più a sud di come è oggi. Per le correnti zonali era ben più facile trovare la strada libera per fare affondi sul Mediterraneo, complice la bassa pressione islandese. E’ così che piove sul Nord Italia.

Invece ecco ciò che accade quando la pressione scende sul Mediterraneo, si forma una saccatura con un centro proprio sul Mar Ligure. Pioggia e neve in abbondanza sul Nordovest.

Questa però è la previsione matematica a 168 ore. Ormai sono anni che queste previsioni vengono annullate con il trascorrere delle ore. Vuoi che l’alta africana sia sottostimata e torna ad espandersi, vuoi che la spinta delle basse pressioni verso sud siano sovrastimate e si ritirano più a nord, ecco che quella graziosa saccatura blu scompare, si ritira oltre le Alpi, si sposta verso Est. E la Pozzanghera Fangosa resta a secco. In conclusione; so già come va a finire, fanculo.

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