Rientro con il merdone africano.

Siamo nella prima decade di Marzo ed ecco che compare già l’anticiclone africano. I suoi effetti come temperature potrebbero non essere notevoli in questa stagione, ma rappresenta un blocco totale ed invalicabile per le correnti atlantiche, se inizia a farsi vedere prima ancora che inizi la primavera, che cazzo ci aspetta questa estate ?

Quando leggevo i libri di Edmondo Bernacca, questo bastardo rosso fuoco non era neppure preso in considerazione, non faceva parte del quadro sinottico europeo, se ne stava a latitudini tali che neppure si intravvedeva nelle carte.

Quei due occhi azzurri blu, il primo da occidente al largo della Scozia ed il secondo verso Est tra la Polonia e la Lituania, (che rappresentano moti ascendenti delle masse d’aria, ergo pioggia) dovrebbero essere rispettivamente sul Nord della Spagna ed il secondo tra Romania e Moldavia, quaranta anni fa era li che sfilavano da Novembre ad Aprile inoltrato. Il clima si è spostato verso nord di non meno di quindici gradi di latitudine, ce li siamo fumati, persi, giocati. Per sempre ? E chi lo sa, ma gli amanti del caldo e del solleone saranno contenti. Fino a quando i rubinetti saranno asciutti e dovremo fare le code dalle autobotti.

Oh, non accade tutto di un colpo, non ci saranno le trombe del giudizio, nessun evento catastrofico improvviso. Ma qui nel nord ovest soprattutto, ci stiamo lentamente asciugando, seccando, inaridendo, anno dopo anno. Oh, non tutto insieme, ma a macchie sempre più estese, sempre più perduranti, oggi un comune, domani un altro e così senza tregua.

Quando da bambino andavo a sciare da queste parti, proprio verso i primi di Marzo, con gli sci era normale scendere su tutti quei pendii che adesso sono di erba secca.

Prenderei le irriducibili teste di cazzo che sostengono che il clima va a cicli e che l’uomo non può cambiarlo, farei indossare loro gli sci e poi li costringerei a scendere fino a fondovalle, dove c’è l’ultima neve che sopravvive solo perchè per buona parte del giorno è ancora in ombra.

Ho scritto tutto questo con la speranza di venir smentito da una primavera piovosa ed una estate ventilata. Perchè nessuno sa come farà il tempo trascorsi cinque giorni.

Che ne sarà della Pozzanghera ? Se il regime delle piogge dovesse confermarsi in declino, prima o poi sarà inevitabile cessare le saltuarie forniture di acqua, il pozzo non basta e dunque verrebbe destinato ad alimentare le piante. Insomma, la Pozzanghera con la “p” maiuscola si asciugherebbe. Si formerebbe una pozzanghera con la “p” minuscola in occasione di periodi piovosi che forse coprirebbe giusto il fondo, per qualche settimana al massimo.

Dalla parte opposta alla Pozzanghera, Venere e, poco sotto, Giove allineati sotto la “s” di Basaluzzo. Cosmico. La Luna illumina la sera basaluzzese.

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