Miriam prende molto seriamente le lezioni di ginnastica che fa online. L’orario è 9-10 di mattina, in Italia 3-4 di poneriggio. Usa Zoom o WhatsApp sul suo tablet con il quale vede l’allenatore e l’allenatore vede lei. Io in genere sono dietro un angolo del soggiorno sul computer e non vengo visto da entrambi, verrei sentito nel caso avessi qualcosa da dire. In genere non ho cose da dire, ma su internet c’è davvero tutto, anche questo, ed allora come resistere ?
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Mettendo il volume al massimo, ho lanciato una sequenza che probabilmente hanno sentito anche i vicini. Miriam non ama queste manifestazioni di interesse nei confronti della sua lezione e quando sente queste interferenze inizia con “Stefano smettila, non sento” e stante che non smetto, deve giustificarsi con l’allenatore, che nel frattempo è sparito dall’inquadratura perchè ride, dicendo cose tipo “ha sessant’anni ma sembra sia un bambino” io intanto sono piegato sulla scrivania in preda ad una crisi di ridarella. L’allenatore non è ancora ricomparso nel video.
A volte si incontrano persone che conosci solo di vista, lontanamente. E parlando con loro, con un po’ di tempo a disposizione, magari a cena, scopri che sono persone particolarmente evolute. Allora fai mente locale e provi a ricostruire quello che sai di queste persone ricollegandole alle loro famiglie.
Non so Miriam – non siamo mai stati messi alla prova – ma io so per certo che non sarei stato in grado di allevare una figlia iniziando a spedirla in una boarding house in Inghilterra all’età di otto anni affidandola ad una hostess per salire in aereo invece di farle fare le vacanze con le amichette a Santa Margherita. Di conseguenza, all’età di ventuno anni se ne è andata definitivamente da una cittadina sonnacchiante, chiusa in se stessa ed ultraconservatrice del nord Italia. Adesso dopo tre anni di studi sta per dare un master in una università di New York, ha conosciuto e parlato con professionisti che lavorano direttamente con la presidenza degli Stati Uniti, ha stretto amicizie con studenti provenienti da tutte le parti del mondo, ha già ricevuto due offerte di lavoro da parte di prestigiose law firm e ne ha accettata una. E’ solida, concreta, con i piedi per terra e non mostra un grammo di boria, di presunzione. No, non avrei mai avuto la forza e la determinazione per crescere una figlia, o figlio che fosse, così.
Per una serie di concatenazione di miei pensieri, troppo assurda per menti normodotate, mi vengono in mente i libri di Woody Allen. Non ho mai capito se i suoi racconti sono esperienze di vita vissuta o totale fantasia o una via di mezzo. Non so se Woody Allen abbia in corso ancora le sue dispute legali con la ex moglie e la figlia che lo accusano di pedofilia, non ho neppure approfondito se i Neworkesi lo amano ancora o sull’onda delle menate “woke” adesso lo odiano. Ovviamente ci sarà chi lo ritiene un porco perverso anche se le accuse hanno sempre vacillato, ma spero abbia ancora i suoi estimatori, io sono uno dei suoi estimatori.
Nei suoi racconti in genere si innamora di una bellissima donna, colta, intelligente, affascinante. Poi succede qualcosa di imprevedibile. In un caso conosce la figlia, altrettanto intelligente e bella, appena compiuti i ventun anni che si innamora di lui. Inizia dunque una relazione sia con la madre che la con figlia, ovviamente conducendo una vita tempestosa per nascondere la situazione ad entrambe le donne. La tresca lo porta sull’orlo di un esaurimento nervoso. Poi non ricordo come finisce la storia, non è un lieto fine.
In un altro racconto si innamora di due donne contemporaneamente, una è bellissima ma con un cervello rudimentale, la seconda è intelligente, colta eccetera ma bruttina. Allora, visto che lui è un affermato chirurgo, decide di scambiare i cervelli. Opera le due donne e quando si risvegliano, la donna bruttina si ritrova un cervello poco evoluto ma così è felice perchè si dimentica del suo problema con l’aspetto fisico, mentre la donna bellissima ha un cervello sopraffino. Dunque Woody Allen può vivere serenamente con la donna perfetta dei suoi sogni. Fino a quando “I inexplicably grew dissatisfied with this dream woman and developed instead a crush on Billie Jean Zapruder, an airline stewardess whose boyish, flat figure and Alabama twang caused my heart to do flipflops. It was at this point that I resigned my position at the hospital, donned my pin wheel hat and knapsack and began skating down Broadway.“
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Qui vicino c’è un ristorante bavarese ed annesso negozio che vende generi alimentari tedeschi. Frequentato da discendenti di nazisti tedeschi fuggiti dai soldati Americani e discendenti di ebrei tedeschi fuggiti dai nazisti. Mi viene lo sturbo da salsiccia e crauti. Miriam, che talvolta sembra volersi nutrire esclusivamente con fette di lattuga condite con acqua distillata per conservare l’integrità di cosce e glutei, si butta su queste pietanze quando occorre.
Tsuru Ton Tan Udon Noodle Brasserie. Anche in questo caso, un ibrido tipico americano. Ero da solo e mi hanno fatto sedere in un lungo bancone. Di fronte a me un giovine asiatico che da quando si è seduto a quando è andato via non ha smesso un secondo di scrivere sul suo telefono. Al mio fianco un papà con il figlio di 3-4 anni. Al figlio ha dato da mangiare una scodella di riso in bianco misto a uova di salmone, quelle grosse ed arancioni. Poi alghe, quelle che sembrano lo stesso materiale con cui si fanno gli alberi di natale finti, con sopra una salsina di ristretto di soia ed altro. Il padre orgoglioso mi ha detto che al piccolo non piace ne’ il pollo fritto e neppure la pizza ma adora solo il cibo asiatico. Contenti loro, contenti tutti.