Qualche anno fa mi venne regalato a New York un libro “Through the Grand Canyon from Wyoming to Mexico” il diario di due esploratori che nel 1912 hanno percorso in canoa prima un affluente e poi lo stesso fiume Colorado per la maggioranza della lunghezza. Avevo iniziato a leggerlo, poi è arrivato il covid ed il libro è rimasto a New York. Me lo ero dimenticato. E’ riapparso. Ma invece di trasportarmi il voluminoso tomo oltreoceano, l’ho scaricato su Kindle. Perchè io sono tremendamente orientato alla tecnologia e mi nutro di bites o qualche cazzata del genere.
Cercavo di immaginare a che punto del fiume i due si trovassero, ma senza riuscirci. Conosco la geografia di quei luoghi per sommi capi. Al kindle affianco il tablet di Miriam, che non senza opporre resistenza mi concede di usare di sera prima di dormire. Lo devo usare e lasciare in carica perchè se la mattina Miriam lo trova scarico potrebbe fare gesti inconsulti.
Leggere il libro di un viaggio e seguire passo per passo sul tablet dall’alto è una esperienza multimediale per me nuova. Le esaustiva descrizione dei colori, delle rocce e delle piante del libro si vede bene dal satellite. I deserti, i canyons, i boschi, i prati verdi, le rocce a picco; nulla sfugge, volendo si può seguire una parte del percorso direttamente dal fiume stesso, ci sono le foto che consentono di vedere esattamente quello che videro i due esploratori e confrontare le descrizioni con lo stato di fatto. Il Green River che si vede qui a fianco è tortuoso a dir poco. Le anse del fiume in centodieci anni sono rimaste identiche, salvo qualche frana. Oggi ci sono le ditte che ti organizzano la discesa in gommone, dura 4 giorni e tre notti, che tentazione.
Oltre al fiume di sono i villaggi. Ad esempio Jensen, descritta nel libro come “due negozi ed un ufficio postale”. Oggi è cambiata, ma mica di tanto. Facilmente questi paesotti rurali non sono particolarmente attraenti, anzi talvolta trasmettono un senso di angoscia e desolazione che viene voglia di urlare e scappare come se inseguito da un bisonte.
Guardando meglio scopro che Jensen dista da Denver cinque ore di auto, Salt Lake City a tre ore, oppure Snowmass a tre ore e mezza ma anche Steamboat Spring a due ore e mezza, Telluride a poco meno di cinque ore di strada. Curiosamente sono stato in tutti questi posti almeno una volta. Chissà, magari un giorno ci torno e passo da Jensen sul Green River, affluente del Colorado.