Quanta filosofia e quanta demagogia si potrebbe costruire sopra questi dati. Godiamoci il sole ed il caldo, in fin dei conti sono tutti cazzi dei meno vecchi di me, nello specifico si osservi la tabella seguente.
Io soffrirei di questa assurda situazione climatica. Lo dico al condizionale perchè dopo anni di sofferenza sto gradualmente abbracciando un modo di relazionarmi a quanto sta succedendo ai miei alberi con un cocktail di rassegnazione, cinismo, accettazione. Bando alle preoccupazioni; lamentarsi è dannoso ed inutile. In più nel mio microscopico orticello la situazione pioggia non è così deficitaria, ha piovuto sugli Appennini proprio nelle aree che ospitano le riserve d’acqua di Genova e Basaluzzo, la Pozzanghera è ad un buon livello dopo la pioggia ma anche perchè il pozzo la sta alimentando impercettibilmente. Non abbandono la speranza che questa siccità e questo caldo siano una fase del ciclo di cambiamento e che nel giro di qualche anno si torni a condizioni simili a quelle della mia adolescenza, quantomeno in termini precipitativi. Potrei anche affidarmi alla fede, ossia al credere che tutta questa merda climatica sia appunto temporanea, intuisco il meccanismo della fede, è un bel supporto, aiuta nei momenti difficili. I prati torneranno verdi e gli alberi cresceranno felici.