Questo è l’ultimo fotogramma della prima webcam installata a Basaluzzo. Per essere più precisi, la prima fisicamente installata nel 2006 si era fulminata e l’avevo sostituita con questa intorno al 2017, un “affarone” che in realtà temo fosse un invenduto, fondo di magazzino, di qualità fotografica scarsa. In questo momento avevo iniziato a disinstallarla.
Questa invece è tra le prime della nuova. Si nota l’espressione dalla quale trapelano le difficoltà inaspettate durante l’installazione. Mi sono inciso un dito con il metro retraibile macchiando la webcam di sangue, ho dovuto ricorrere a qualche tapullo di cui avrei fatto a meno per ovviare a qualche errore di progettazione e di misurazione. Ma alla fine l’operazione si è perfezionata ed ora la nuova webcam sembra bene orientata e speriamo abbia lunga vita.
Questo pezzo di muro è martoriato da buchi eseguiti con un trapano che servivano a sorreggere un alto palo di legno sopra il quale c’erano due luci, una verde ed una rossa dal lato opposto del palo a guisa di luci di direzione di una barca. C’era un crepuscolare e tutto l’apparato elettrico con dei cassetti da esterno, l’alimentatore, il trasformatore. L’idea era che le luci si sarebbero accese di notte diffondendo calore nelle valli e nelle colline circostanti. Non ha mai funzionato; non ho mai capito perchè. E’ rimasto li per qualche tempo poi le staffe hanno iniziato ad arruginire, il palo si è scrostato, è entrata acqua nei cassetti elettrici ed infine tutto l’armamentario è stato rimosso e sono restati i buchi. Poi ci sono state le due Mobotix, altri fori.