Non so se esiste il verbo rifunzionare, insomma la webcam di New York ha ripreso a trasmettere. E’ bastato togliere e rimettere corrente, ossia staccare e riattaccare la spina dell’alimentatore lasciando trascorrere i classici 10 secondi.
All’immigrazione mi è sembrato un ritorno agli anni passati. Dopo una mezz’ora di coda, avvicinandoci allo sportello ho capito che l’ufficiale era implacabile come lo erano una volta. Ad una ragazzina della coda a fianco che probabilmente era l’unica a parlare l’inglese di una famiglia ha chiesto “quanti soldi avete per passare una settimana a New York”. Lei si è rivolta ai genitori che si sono guardati prima di rispondere “millecinquecento dollari”. Ad una coppia ha chiesto di vedere la prenotazione dell’albergo. Quando è venuto il nostro turno mi aspettavo un fuoco di fila di domande, e mi aspettavo che Miriam sbottasse perchè era vestita come Amundsen al Polo e fuori c’erano 19 gradi dunque era sudata e quando suda poi le viene il mal di gola e questa previsione la fa imbufalire. Ed invece per ragioni a me oscure ci ha solo chiesto quanto tempo avevamo intenzione di restare, due battute su Genova che è vicina a Torino, e via, neppure preso le impronte digitali che, in effetti, oramai dovrebbero conoscere ne’ più ne’ meno che le nostre tasche.
Due episodi fondamentali. Per primo, ho assunto due alka seltzer scaduti nel giugno 2021, me ne sono accorto casualmente dopo 24 ore. Il mio telefono con due schede SIM ha smesso di ricevere telefonate, prima una sim e poi l’altra. Fa tutto il resto ma se una persona mi chiama, sente il suono del telefono libero ma a me il telefono non suona. Ho dovuto comperare non uno ma due cellulari nuovi in fretta e furia non senza aver passato precedentemente un’ora buona al telefono prima con il servizio clienti della compagnia telefonica, poi con uno della Samsung. Il quale mi ha spedito in un negozio che si chiama “uBreakiFix”, scritto esattamente così. Il tizio del negozio mi ha detto che proprio il mio modello ha diverse segnalazioni di questo tipo di malfunzionamento, li in negozio le hanno provato tutte ma non c’è stato nulla da fare.
Adesso però sono io ad essere di nuovo bipolare, due telefoni sono un fastidio perchè non ho assolutamente voglia di andare in giro con due cazzo di telefoni, quello italiano con le app italiane e quello americano con le app americane che uso qui. Alla fine lascio quello italiano sulla scrivania ed esco con quello USA perchè ho uber, curb, l’app della banca e poi perchè se prenoto un ristorante devo dare il numero locale, qualsiasi transazione, acquisto o comunicazione con gli USA devono passare attraverso il mio cellulare di New York altrimenti nessuno mi riesce a trovare, quando fornivo ogni tanto il telefono italiano, sistematicamente veniva sbagliato o perso o non andava bene.
Almeno nel mio quartiere, sembra che la vita sia tornata simile a quella pre-covid. Ci sono ancora alcune vetrine vuote e ancora pochi turisti. Mi pare che le strade siano nuovamente pulite, o meglio mediamente sporche ma nella norma. Durante le ore di punta la metropolitana è a tappo come sempre, i treni in ritardo come sempre, per uscire dalle stazioni si è compressi come le sardine, i marciapiedi sono affollati da gente che corre, attraversare gli incroci anche usando le strisce pedonali è un rischio mortale per gli sciami di delivery su biciclette che girano a velocità da moto GP, silenziosissimi ed anche in contromano.
Come sarà la sensazione di vincere un miliardo di dollari ? Quanti biglietti della lotteria sono stati acquistati per arrivare ad un simile montepremi ? Già 87 milioni non sarebbero da buttar via, ma mille milioni ?
Viaggio – pellegrinaggio a Montauk, poca gente intorno, caldo, aria limpida. Il rientro serale dalla punta del Long Island a New York in questa stagione è caratterizzato dall’avere il sole che è perfettamente sopra la verticale della lunga e rettilinea Interstate che si prende verso ovest. Se per un motivo qualunque non dovesse esserci il parasole in auto, bisogna attendere che il sole sia definitivamente tramontato o si rischia di restare accecati.
Visita a ad un maneggio degli Hamptons. Nella stalla c’è un gradevole profumo, anche i cavalli sono profumati, nessuna traccia di deiezioni equine, tutto ordinato, pulito, perfetto. E poi ci sono gli alberi. Sanissimi, curatissimi, decine e decine di aceri intorno a questo prato verdissimo dove giocano a Polo. La zolla intorno al tronco è impeccabile, pacciamatura priva di un solo filo di erba, tutti hanno una gocciolante, tutti hanno una retina che li protegge, probabilmente dai caprioli che così non cercano di togliersi i palchi fregandoli sui tronchi. Il mio paradiso per come vengono curati e gestiti. Un tuffo al cuore a pensare ai miei alberi della bassa alessandrina che ormai vivono in un clima stabile siccitoso ed hanno dunque vita difficile.
Anche qui però il cambio climatico si fa sentire; questi alberi a Midtown, Lexington Avenue, sono protetti da juta come faccio io a Basaluzzo per evitare che il sole rovente bruci le cortecce, uccidendo la pianta. Qui sono in ritardo per toglierli, ma probabilmente li lasciano e basta. E, proprio nei verdissimi Hamptons, questa estate hanno dovuto razionare l’acqua consentendone l’uso per bagnare prati e piante solo per mezz’ora e solo di sera. Non è la prima volta che succede ma non era mai successo prima del 2000. E poi se la mattina ci sono due gradi e la brina sui prati, a mezzogiorno ci sono 22 gradi e si mangia all’aperto, cosa che a fine Ottobre quì è una novità assoluta.
Il mio ultimo acquisto di arte. Sono entrato casualmente in un piccolo negozio pieno di artefatti in legno, ferro, vetro, su una parete era appeso questo. Amore a prima vista. Non è un dipinto, ma un collage di infiniti pezzettini di carta sovrapposti ed incollati con resina.
Carta raffinata o grezza presa dal Giappone, dall’India, dal Nepal ed anche dall’Italia. Tagliata in striscioline, quadratini, triangolini o sfilacciata, riposta in strati su strati, un lavoro certosino, quasi maniacale, magico impiego di risorsa umana ed energia, una pazienza quasi autistica, ogni centimetro quadrato del quadro contiene qualche carta diversa, sovrapposta ad altre carte di cui spunta qualcosa di diverso. Tutto ciò mi attira enormemente, solo poco meno della Raclette. Il risultato mi piace moltissimo, alla vista ed anche al tatto. Ho provato a dire a Miriam che mi piacerebbe dormire con questo quadro sotto le lenzuola per sentirne il complesso intrigo di stratificazioni, ma ha detto di no. Mi resta il dubbio di cosa ha usato per quei granuli marroni che a prima vista sembrerebbero fondi di caffè. Ho un contatto dell’artista, glielo chiederò. chissà se mi risponderà.
Che io sappia, questo è un rarissimo caso di ristorante di New York che offre la focaccia col formaggio di Recco, forse l’unico. Fondato da un siciliano emigrato a New York, in realtà il tizio è molto più ambizioso e capace, di Piccola Cucina ce ne sono almeno tre a New York ed uno a Ibiza. Questo è un piccolo ed affollatissimo posto a Midtown, luogo dove ci si va di giorno per lavoro e di sera per diletto. Non è nei miei giri, non ci sono mai stato e ci sono passato davanti per caso. In teoria infrangono il diritto dei focacciari di Recco che, con non so quale dispositivo di legge, detengono l’unico diritto a chiamare una focaccia “di Recco”. Tutti gli altri, fossero anche a Camogli, non possono vendere o servire focaccia di Recco, pena il taglio della lingua o altre pene detentive o pecuniarie. In questo ci devo andare, sono curioso di assaggiarla.
Come si traduce “fugassa” in Inglese ? Se lo sono chiesto anche loro credo, ed alla fine hanno pensato che il termine a) è intraducibile oppure b) è comprensibile e perfettamente delineato in Inglese, un po’ come pizza. Fugassa semplice infatti viene tradotto in simple fugassa.
A Genova una porzione di focaccia col formaggio costa 9 Euro, qui 21 Euro (con le tasse).
Halloween. Miriam è andata in giro per le strade piene di gente mascherata con amici e figli degli amici. Era vestita di nero con una grossa parrucca nera, un cappello a falde nero, una mascherina nera, rossetto abbondante modello bagascia. Insomma un corvo con funzioni di sesso a pagamento. Ho un paio di foto ma se decidessi di pubblicarle metterei a repentaglio la mia vita.