Ci risiamo, è estate ed i gabbiani del tetto hanno i piccoli. Questo è il tetto di casa a Genova. La riga rossa segna tre sezioni dei culmini sui quali è installata una barriera anti uccelli, quelle strisce di plastica alle quali sono attaccati dei pezzi di fil di ferro che impediscono ai pennuti di stazionare e riempire di merda proprio i coppi al culmine della falda di ardesia. Chiaro, no ?
La barriera dovrebbe segnare il confine tra le due falde nelle quali abbiamo il terrazzo e dove non vogliamo i pennuti (pallino arancione) e le quattro falde che possono invece essere utilizzate dai gabbiani per sostare, fare feste, riunioni programmatiche, programmi elettorali, fare sesso, riprodursi ed allevare i piccoli. (pallino verde)
I piccoli in questi giorni hanno le dimensioni di un grosso pollo, iniziano a saltare la barriera arrivando nella zona arancione. A quel punto la comunità dei gabbiani va in allerta ed inizia un concerto che, se notturno, ci sveglia. Evidentemente i genitori sanno che noi frequentiamo quella parte del tetto e se i piccoli ci vanno, si agitano. Noi in camera ci accorgiamo che un piccolo ha sforato il confine perchè gli adulti iniziano a gridare. Se mentre c’è il piccolo in zona arancione noi usciamo sul terrazzo i grandi, anche 5 esemplari insieme, volano intorno in cerchio e sfiorano il tetto ed anche noi sul terrazzo.
Ed intanto arriva una vedetta che si piazza nell’angolo del tetto. (nella foto aerea corrisponde alla stella bianca) che resta in quella posizione fino a quando il piccolo non è tornato nella sua riserva, ed anche per un po’ per controllare che noi non si facciano movimenti strani. Se ci avviciniamo al punto dove staziona, inizia ad urlare.
Miriam mi manda sistematicamente la foto con il commento “che palle” ma poi quando siamo insieme e c’è il piccolo, ammette che è proprio simpatico.
Abbiamo trasmesso il documentario “‘Sti cazzo di gabbiani perchè non se ne stanno sulle scogliere in Cornovaglia invece di venire a rompere i coglioni mentre dormiamo?“.