Un po’ di respiro.

Qui sopra la sequenza completa del passaggio del temporale su Basaluzzo nella notte tra sabato 28 e domenica 29 Maggio 2022.

Passato il temporale, domenica è una bella giornata primaverile. Ossia ha piovuto, sono 14 gradi e si sta bene, dopo aver vissuto un paio di settimane di clima da fine Luglio. 24 ore fa, si doveva stare in casa per star bene al fresco. Oggi si sta bene in casa perchè dentro fa caldo. Questa è una considerazione che dovrebbe essere premiata per l’acume che porta con se, sono un acuto osservatore e non so cosa farci.

Sono caduti quasi 10 millimetri di pioggia, non un granchè ma meglio delle grandinate che sono venute a pochi km di distanza. Il bicchiere è mezzo pieno.

Grandiosa attività elettrica, questa foto è delle 11 e 15 di notte, e come si dice in questi casi, “sembrava fosse giorno”

C’è stato anche un po’ di vento e qualche ramo è volato via, ma nulla di particolare, insomma un temporale settembrino di quelli che mandano via il caldo di fine estate. Invece siamo solo all’inizio di questa stagione che ogni anno è sempre più secca, calda e merdosa.

Sapendo che sarebbe potuto arrivare un acquazzone ed un calo delle temperature, ho anticipato il trasbordo delle Carpe dalla vasca alla Pozzanghera appena riempita. Prenderle con il retino non è stato facilissimo, hanno lottato per non essere prese, penso che alla fine si siano stancate di scappare. Ero pronto a sparare sonnifero con un fucile ma non avevo il sonnifero e neppure il fucile. Avrei potuto buttare nell’acqua della vasca del cloroformio o del Tavor. Ma non avevo il cloroformio e Miriam è gelosa del suo Tavor, guai a chi glielo tocca.

Ecco il primo lotto di piante da laghetto che spero si sviluppino nella Pozzanghera. Ci sono due ninfee una bianca ed uno color ciclo mestruale, poi altre piante che dovrebbero produrre ossigeno.

Il vecchio con il mal di schiena che si appresta ad entrare nella Pozzanghera per mettere le piante aquatiche a dimora. Ho la stessa posizione sofferente e lo stesso abbigliamento del cimento invernale di qualche anno fa. Ho cercato la foto senza trovarla. Chissà dove è finita.

Ed infine una annotazione estremamente tecnica e sofisticata. Domenica mattina, stivali e piumino per ripararsi dai 14° post temporale, ho irrigato tutti gli alberi che giudico più a rischio seccume. Se do acqua quando la terra è secca perchè non piove da settimane e fa un caldo maiale, l’acqua ne ha per il belino di infilarsi nel terreno. Ma se invece irrigo dopo che ha piovuto, l’acqua viene assorbita seduta stante, scompare come se non ci fosse un domani. Son certo di aver già scritto questa identica considerazione su queste pagine, e soprattutto

Ma Sti Cazzi

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2 Responses to Un po’ di respiro.

  1. Patrizia PEG Spada says:

    Buongiorno Stefano, seguo con attenzione le evoluzioni della (ex) Pozzanghera (ora promossa a laghetto!) e mi permetto di darLe un suggerimento: ho visto che ha messo a dimora alcune piante acquatiche e tra queste anche un tipo non precisato di Myriophyllum … ecco, La metto in guardia perché se fosse la cultivar ‘sbagliata’ sarebbe estremamente invasiva (parlo per esperienza diretta, ahimè, ho impiegato un sacco di tempo ed energie a liberare il mio stagno dove lo avevo incautamente piantato); al link che segue potrà trovare indicazioni più precise https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2018-12/sch_riconosc_Myriophyllum_aquat.pdf
    Buon giardinaggio!

    • admin says:

      Patrizia,

      grazie per il commento e la segnalazione. Ho subito interpellato il fornitore, mi ha detto quanto segue. Ritiene che la specie che hanno messo da me sia Miriophillum verticillatum, pianta che avevo anche nella Pozzanghera 1.0 arrivata quasi certamente per caso insieme alle ninfeee che avevo messo anni fa. Il fornitore verifica la fattura del loro grossista e mi fa sapere. Nel caso fosse la “acquatica” cercherò di togliere il vasetto che ho messo a dimora qualche giorno fa. Loro in genere quando fanno i laghetti non mettono sabbia e ghiaia sul fondo come ho fatto io. Ogni tanto usano l’equivalente di una aspirapolvere per rimuovere il deposito che si forma e pertanto mettono piante esclusivamente in vasi che si spostano per permettere la pulizia.

      Vorrei anche evidenziare che quest’opera di sofisticata idraulica applicata non riesce a qualificare l’invaso come “laghetto” perchè mi vergognerei a chiamarlo tale. Uso il termine “laghetto” quando il termine Pozzanghera mette l’interlocutore in difficoltà, in genere chi vede lo specchio d’acqua dice “ma che bel laghetto” e non ho voglia di correggere la definizione. Questa era e resta una Pozzanghera Fangosa, release 2.0.

      Grazie ancora del contributo, quando ci saranno novità, le evidenzierò come si deve fare in questi casi.

      Stefano

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