Il telone di gomma è stato steso il 19 Maggio e “saldato”. Usano questo termine anche se il termine forse più appropriato sarebbe “incollato” perchè usano una colla. Forse in gergo la parola “saldare” da una idea di lavoro fatto meglio, la colla fa venire in mente quella delle figurine da mettere sull’album. Comunque sia, il telone era stato diviso in due pezzi che già pesavano una tonnellata ciascuno, i due lembi sono stati sovrapposti ed incollati come si fa per i francobolli sulle buste. Stante la forma del cazzo della Pozzanghera, era stato tagliato per le misure massime da coprire, infatti ne è avanzato un po’.
Questa è la situazione aggiornata. Dove il telone di gomma è stato appoggiato sull’erba è bruciato tutto lasciando una traccia che mi ricorda quando la Provincia sparge intorno alle strade del diserbante che brucia ogni forma vivente, diserbante che poi finisce nelle falde acquifere e lo beviamo noi.
Intorno alla Pozzanghera l’erba invece è stata bruciata dal calore che il telo nero ha prodotto per effetto del sole. In questi giorni infatti fa il caldo di Luglio, oltre 30 gradi. Per fortuna, visto che siamo a Maggio, la sera si scende sotto i 20 gradi e la mattina c’è un po’ di rugiada che mantiene un po’ di erba sui prati. Certo che se dura così e non piove, tra un mese non ci sarà più un filo d’erba. Temo sempre di più una estate di merda climatica totale come quella del notorio 2003.
Si nota anche una striscia gialla. Li era stata temporaneamente posata la bandella di un materiale riciclato con scarti industriali, come si vede qui a fianco. Anche sotto la bandella l’erba è stata sottoposta ad un calore tale che è bruciata tutta. Stamattina ho innaffiato le zone bruciate, ma non so se serve a qualcosa, anzi penso che di erba in quelle strisce non se ne vedrà fino al prossimo Novembre.
Questa attaccata al tronco di una giovane pianta è una striscia di natura diversa. E’ di canapa o juta che serve per proteggere la corteccia verso sud, in genere si mette a fine giugno. Insisto a voler mettere in quel punto un Acero Platanoide e sarebbe il terzo che mi secca. Insomma l’estate è arrivata con un mese buono di anticipo e se ne andrà con un mese di ritardo. Ho già detto queste cose decine se non centinaia di migliaia di volte ma dimentico le cose.
E le carpe ? La fornitura del telone è arrivata con oltre un mese di ritardo, chi era pronto a riempire la Pozzanghera di acqua adesso sta facendo il fieno e se ne parla a metà Giugno. Salvo sorprese, mi sa che la Pozzanghera resterà vuota per un po’.
In questa foto si vede in secondo piano il moletto e l’asta con le bandiere in attesa di tornare al proprio posto. In primo piano la piscinetta che per €120 vale circa 7.200 litri di acqua dove a breve verranno messe le carpe che ora sono in una piscinetta ben più piccola. Qui ci resteranno per il tempo necessario. Poi ci sarà la Pozzanghera piena ed un giorno le temperature dell’acqua della Pozzanghera e della piscinetta saranno uguali si che il trabordo non causerà pericolosi shock termici alle creature. Solo a quel punto le carpe torneranno nella Pozzanghera 2.0.
Questo è il Coast Redwood , direi che sta bene e cresce, lentamente. Non sono affatto interessato a vivere a lungo. Se potessi però viaggiare nel tempo mi piacerebbe poter scegliere di vedere la Pozzanghera e le sue piante tra 50, 100 e 150 anni. Magari tra 20 anni è tutto cotto e troverei solo alberi secchi e bruciati. Oppure la Maestosa Tenuta della Pozzanghera Fangosa è stata venduta ed i nuovi proprietari hanno raso tutto al suolo e costruito una piattaforma di cemento sulla quale erigere un gigantesco capannone industriale utilizzando fondi regionali per lo sviluppo. Poi però lo hanno abbandonato a metà e gli imprenditori si sono imboscati insieme ai soldi.