La Terza Dose.

Trama di un film di fantascienza; il mondo è stato colpito da una epidemia che ha ucciso milioni di persone, messo in crisi i sistemi sanitari di tutti i paesi, azzerato le economie, messo per strada milioni di lavoratori, costretto nazioni intere a chiudere i propri cittadini nelle case senza poter uscire per mesi. La popolazione costretta ad indossare mascherine per proteggersi anche all’aperto, sempre. Locali pubblici chiusi, file di ambulanze, pazienti deceduti nelle corsie degli ospedali, convogli militari per trasportare le bare. Dopo un anno sono arrivati i vaccini. Sono stati allestiti centri di vaccinazione di massa. Per poter accedere al vaccini le regioni hanno aperto dei siti web dove ci si deve iscrivere per ottenere un vaccino che serve per proteggere dai possibili effetti nefasti del virus che ha stravolto la vita del pianeta.

Fino al dicembre 2019 questo si sarebbe potuto leggere nella trama di un B-movie di fantascienza, non saprei come farci entrare gli omini verdi, qualche modo ci dev’essere. Oggi si sono aperte le prenotazioni per i cittadini la cui età è compresa tra i 40 ed i 59 anni. Miriam era in fibrillazione. Io non ero assolutamente tranquillo; decenni di malasanità ed uffici pubblici che funzionano alla belin di cane non danno la tranquillità che il servizio on line funzioni sempre. Quando mi sono messo in coda per Miriam, c’erano già 300 besughi in attesa. Attesa durata un paio di minuti e poi ho prenotato. Il “sistema” funziona, questo ultimo dettaglio è ancora più fantascientifico. Tutto il resto è credibile, ma che la regione abbia un sito web che funziona, nemmeno Asimov avrebbe avuto il coraggio di un simile azzardo letterario.

Ho sempre pensato che lo stemma della Liguria fosse la silouette della regione messo sottosopra, perchè originariamente la Liguria ha la forma di una smorfia di incazzatura o dolore o tristezza. Mi sembrava una forzatura, come cambiare una faccia incazzata in una sorridente con un sotterfugio infantile e non credibile. Guardandolo bene però mi sono reso conto che invece lo stemma assomiglia ad una barca a vela. Le quattro frecce sono le province, lo scafo è si la Ligura rovesciata ma solo incidentalmente, quello è lo scafo, c’è perfino l’albero maestro al quale è attaccata la vela. Non so perchè sia stato scelto un colore così anonimo per l’opera morta della nave, ma direi che questo è un particolare trascurabile.

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2 Responses to La Terza Dose.

  1. Roberto says:

    Io associo quello stemma alla visione di un lucchetto…per il motorino, il cancelletto del pollaio, o altro giù di lì.

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