AITA è un acronimo che sta per “Am I The Asshole (?)”. Si usa sulle piattaforme sociali in Internet, una persona racconta la proprio storiella o aneddoto e chiede ai lettori “Sono io che sto dalla parte del torto comporantomi come uno stronzo, oppure lo stronzo è qualcun’altro ? “
Mia moglie ed io apparteniamo ad un gruppetto di amici di lunga data, da 6 a 8 persone, non di più. Alcune belle vacanze insieme, cenette a casa, cinema, ristoranti. Il COVID ha congelato tutto e solo ora iniziamo, timidamente dopo due anni, a rivederci. Si riprende una tradizione pluriennale di una cena con un menù ben preciso. Scambio di messaggi su WhatsApp, data concordata da tutti.
Ma uno di noi si dichiara tra le righe di essere contrario ai vaccini, infatti ci ha detto che fa tamponi a raffica per poter andare al lavoro. Ne abbiamo accennato telefonicamente senza entrare troppo nel merito, crediamo di aver capito che il suo timore sia che questi vaccini tra qualche anno potrebbero provocargli qualcosa tipo un cancro, dunque non lo fa.
Da persona intelligente, solida e pragmatica quale è, riteniamo che questo suo inatteso atteggiamento derivi dall’essere stato convito da alcune persone “bio-eco-vattelapesca” che frequenta, tra le quali c’è uno dei veicoli più micidiali per convincere persone di sesso maschile a rivoltare le proprie idee, ossia la figa. In questo caso una figa-no-vax.
Siamo molto contenti per lui (la figa fa bene, è noto fin dai tempi dell’Antico Testamento ed anche prima), ma nel gruppo sono circolate delle riserve ad incontrarlo fisicamente. Da un punto di vista medico, vedere lui o una qualsiasi persona pienamente vaccinata sembrerebbe non rappresentare delle grosse differenze in termini di possibile positività al COVID. Ma il problema è un altro; vedersi a cena con un dichiarato no-vax rischia di innescare proprio l’argomento, ed io personalmente non intendo discutere con un no-vax perchè porta da nessuna parte. O meglio, è probabile che porti a litigare. Allora ho semplicemente dichiarato che non avrei partecipato alla cena qualora fosse stato presente il nostro amico no-vax.
Sono molto dispiaciuto; voglio bene al mio amico di lunga data, ma le mie idee sulla situazione nella quale ci troviamo ed annessi e connessi non sono negoziabili. Spero che questa merda passi prima o poi, e con essa tutta l’onda lunga di odio, rancori, personaggi sguaiati e sospetti che ha portato con se. Ma per il momento, non voglio avere a che fare con un no-vax.
Ordunque, AITA oppure lo è il mio amico ? Sospetto che sia lui in difetto, che si sia messo in testa idee sbagliate. Anch’io pur avendo fiducia nella scienza medica vedo ombre e situazioni non chiare in tutta questa epidemia. Sui vaccini nessuno, me incluso, può avere la certezza al 100% che non si sarebbe potuto fare meglio. Anch’io non ho la certezza che questo vaccino non abbia ripercussioni che oggi non sono viste o non dichiarate, ma neppure mi sogno di rifiutare la vaccinazione adducendo motivi che giudico improponibili.
Il Papa all’inizio di questa pandemia aveva dichiarato “ci renderà tutti più buoni”. Ma manco per un frammento di picocazzo, sua Santità.