Mentre a Genova ci si trastulla la mattina con 11 gradi, a Basaluzzo fa finta di essere inverno con la brina e temperature intorno ai -3.
Giusto per non lasciar solo due foto banali sul post, ecco due annotazioni banali che non cambiano la banalità della circostanza, ma almeno è una banalità multipla. Ieri sera festicciola con amici e conoscenti. Se non fosse per Miriam io starei a casa, ma lei è la PR della famiglia e dunque talvolta veniamo invitati ad una festa che occasionalmente assume anche la caratteristica di “danzante”. Ho subito minacciato il DJ sulle conseguenze di suonare musiche ispaniche, ed in effetti almeno fino a quando io sono rimasto li, non ce ne sono state. Mi ero appena seduto al tavolo quando qualcuno, per poter raggiungere il proprio posto, in conseguenza, credo, dello spazio angusto tra i tavoli mi ha lentamente ed a fatica strisciato i genitali dalla spalla sinistra a quella destra. Sentendo della turgidità, pensavo fosse il pacco di un avventore maschio, invece era una signora, dunque quella sporgenza semidura che ha percorso le scapole era il suo monte di venere, oppure un assorbente in pelle di daino, oppure il suo “camel toe”.
Meglio la sua trusciata di quella del peloso marito. Una donna piacente, però assomigliava in modo drammatico a Doug Fieger, vocalist dei The Knack, noto complesso che suonava My Sharona qualche decennio fa.
Allora mi viene in mente il periodo in cui mia suocera era pettinata come Sid Vicious o Jonny Rotten.
Ed ancor di più quando una amica di mia suocera era identica a Captain Sensible (quello che cantava “Wot”)
Ho mangiato troppo perchè mi sono ingozzato di fritti da apertivo. Poi ho fatto fuori tutti i grissini sul tavolo. Due panini. A quel punto ero già gonfio ed è arrivato l’antipasto. Dall’indigestione mi ha salvato un provvidenziale intasamento con il primo a base di tagliatelle. Verso l’una del mattino ho suggerito alla partner la possibilità che fosse l’ora di andarsene. Ho preso una manciata di pellets da una stufa ed ho iniziato a bersagliare gli amici. Non avendo ottenuto un riscontro soddisfacente, ho dovuto fare il gesto di slacciarmi la cintura come per poter raggiungere la pista da ballo con il sedere di fuori. Un quarto d’ora ed eravamo in auto. Miriam sa che se mi vede tranquillo su una sedia mentre tutti ballano, ad un certo punto scatta improvviso un meccanismo ancestrale che credo riseda nell’ipotalamo o nella amigdala, la mia sopportazione si azzera e divento oltremodo molesto. E poi non ci invitano più.