Mi porto avanti con le uova.

Le calze sono l’articolo più difficile da trovare al buio. Il risultato è che se mi sveglio alle 4 del mattino e decido di mettermi sul computer a scrivere cazzate e non voglio svegliare Miriam, sono a piedi nudi.

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Ieri 10 millimetri di pioggia in 10 minuti di temporale, un discreto rain-rate, piccola grandine, qualche folata di vento e qualche fulmine caduto non troppo vicino, a parte uno che ha fatto scattare un differenziale troppo sensibile che dovrei sostituire. La temperaura è passata da 22 a 14 gradi in meno di 10 minuti. Benvenuta pioggia, non una gran pioggia ma grazie lo stesso.

Meno benvenuti i cinghiali che pur avendo a disposizione ettari ed ettari di bosco tutto intorno, praticamente l’intera Pianura, per due sere di fila sono venuti a scavare nei 1.000 metri quadri di prato di fronte a casa. Cinghiali 2 – Menada 0. Allora ho elettrificato un centinaio di metri di recinto al confine col bosco scoprendo che:

  1. il costo per metter su una barriera dissuasore o pastore elettrico o recinto salcazzo come si chiama è irrisorio. Il mercato sta dalla parte delle vittime da cinghiali.
  2. ho capito finalmente come funziona. Nonostante la mia lucente intelligenza che genera invidia nelle persone che mi conoscono e cercano (invano) di imitare il mio stile inarrivabile, ammetto delle profonde lacune in tema di energia elettrica. Pensavo che per dare la scossa dovessero correre fili di segno opposto e che l’intrusore facesse corto circuito con il proprio corpo toccando entrambi. No. C’è la presa a terra e dunque in pratica io elettrifico l’intero pianeta mentre un solo polo corre sul filo; se io tocco il medesimo filo, faccio corto circuito con l’intero Sistema Solare.
  3. Almeno con me, è efficace nel senso che prendo la scossa, non forte ma convincente a smettere di toccare il filo. Provo anche il forte desiderio di andare a scavare altrove con il naso.

Ieri notte e quella appena passata ad ogni buon conto non si sono viste tracce di cinghiale, spero che l’espediente funzioni. E spero che dopo la pioggia di ieri questi gondoni di ungulati vadano a scavare da qualche altra parte. Nei prati ci sono i primi papaveri e cresce la gramigna, due piante che fino a pochi anni fa da queste parti si iniziavano a vedere verso Giugno.  Le querce hanno tempi di ripresa totalmente diversi tra di loro. Alcune hanno ormai la chioma quasi totalmente formata, alcune hanno i primi germogli che stanno spuntando. Non sono un esperto e dunque non formulo congetture. Dico solo che la singola quercia apparentemente si fa una riga di cazzi propri a dispetto di cosa fanno le querce vicine.  Dopodomani vado dai cinesi a cercare calze con dei LED in modo che io possa trovarle anche nel buio notturno.

E per concludere questo inutile coacervo di cazzate, ecco il gatto consortile di Novi Ligure (senza coda) che è simpatico, è diventato più affettuoso ma non vuole essere fotografato. Quando cerchi di inquadrarlo, allarga le pupille, ti fissa incazzato per un secondo, poi si alza e se ne va.

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