In attesa di “Stella”

Le previsioni lasciano ancora dei margini quantitativi e qualitativi dell’evento, ma tra poco più di 24 ore da quando scrivo, c’è chi già la chiama la tempesta perfetta, o del secolo, o storica.

Questa foto è dello scorso Venerdì 10 marzo. Un assaggio, you ain’t seen nothin’ yet. Clicca

Da 3 a 28 pollici di neve in centro città, ossia fino a 70 centimetri di neve, ma potrebbe, forse, non si sa, essere mista ad acqua. Intanto i media sono scatenati; The Weather Channel non parla d’altro con toni che sono identici a quelli del film Twister. Una tempesta come questa a metà Marzo è una benedizione per il bilancio del network, esercizio 2017, si sa che fantasia e realtà sono indistinguibili.

Manhattan vista da Newark

Intanto ci siamo presi un lungo finesettimana a 2 ore e mezza di volo. Sud Florida, Key West.

Panorama dal posto dove bisogna andare a vedere il tramonto, possibilmente ubriachi.

C’era un po’ di venticello che a tratti ha disturbato Miriam, obbligandola a correre ai ripari.

Pesci che vengono esposti sui moli per invogliare i turisti a fare uscite sportive o presunte tali.

 

Questa mattina prima di lasciare l’albergo Miriam mi telefona imbufalita dicendo che era da 10 minuti che bussava alla porta della stanza ma io non sentivo. Apro la porta della stanza e lei non c’è. Perchè era al piano sbagliato e meno male che non ha svegliato una famiglia di repubblicani integralisti cattolici dell’Alabama. Pare che Gesù sia cattivissimo con le donne che abortiscono e con le donne che sbagliano stanza d’albergo.

All’aeroporto di Key West diversi sorrisini e battute da parte del personale dell’aeroporto, allusioni al tempo invernale verso cui noi passeggeri eravamo  mestamente diretti. Ultimo un addetto sulla pista che ha detto qualcosa sul freddo e la neve, io gli ho risposto dicendogli “no snow, really, fake news, so sad” come avrebbe detto il suo presidente. Questa mattina all’aeroporto di Key West c’erano 28 gradi centigradi; arrivati a Newark  c’erano sempre 28 gradi, ma Fahrenheit ossia circa 30 gradi Celsius di meno rispetto alle Keys. Io ero vestito poco più che primaverile, aspettare il taxi fuori dal terminal per diversi minuti in effetti è stato impegnativo. Il mio fisico possente sembra però aver retto bene, ne riparliamo domattina. Ah, qui hanno già messo l’ora estiva.

Meno periglioso l’arrivo per Miriam che era in pieno assetto invernale, ossia 3 piumini d’oca di cui uno che arriva alle caviglie. In aereo c’erano persone in bermuda ed infradito. chissà che fine hanno fatto.

Abbiamo scorte di vino sufficienti per la tempesta perfetta.

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