OK, mi arrendo al grande fratello.

Il mio computer neworkese dal quale sto scrivendo è diventato lento, si blocca, le pagine non scorrono.

AVVISO. Sto per ripetere le stesse cazzate che ho scritto per il computer di Basaluzzo qualche mese fa.

Ha 9 anni, ha sempre funzionato benissimo, ma da qualche tempo sta diventando irritante. Non credo sia colpa sua, povero onesto prodotto industriale. E’ colpa delle multinazionali. I casi sono due; o c’è un chip nel mio laptop o qualche trombino che a scadenza programmata  inizia a rallentare le cose artatamente. Una sorta di contatore che, trascorso un certo periodo oppure ad una certa data, fa qualcosa di odioso che rende la macchina difficilmente godibile. Oppure il problema viene da Internet; il sistema sa che è giunto il momento di menarmelo e mi scarica routines o app o programmini che si nascondono da qualche parte e rallentano il mio laptop. E’ giunto il momento che io spenda soldi per acquistare un nuovo computer. Era successo a Basaluzzo ed ora sta succedendo anche a New York. Vaffanculo.

Ed ora un po’ di pesto alla genovese.

Questo sopra è un tragico esempio di accorpamento diabolico di alimenti che, se presi separatamente, sono buoni, ma messi insieme sono immangiabili.

Pesto e tartufi; un altra accoppiata impensabile, non riesco neppure ad immaginare le due cose insieme, sono innaturali come il pesto con la menta o il dentifricio con le uova.

Questo invece è il pesto di Citarella. Alcune voci non ufficiali sostengono che non è male. Circolano indiscrezioni sulla possibilità che chi lo mangia non muoia subito. Prima o poi lo devo provare.

 

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