Questa è una formula che rappresenta il fenomeno chimico che avviene in una batteria al piombo, come quella che sto inopinatamente utilizzando per la Pozzanghera. Non so come, ma questa formula dovrebbe garantire la produzione di corrente elettrica. Ovviamente ho fatto un copia-incolla perchè la chimica che ho imparato a scuola si è sciolta come neve al sole. Posso solo identificare un parente stretto dell’acido solforico, anche se poi in questa formula tolgono un po’ di idrogeno, aggiungono gli ioni ed a quel punto sono già in un terreno per me inesplorato.
Quella lucina che insiste debolmente per qualche ora è frutto della produzione di corrente che avviene naturalmente all’interno di una batteria e che si accumula durante le ore diurne. Ma secondo Wikipedia durerà ancora per pochi giorni, perchè dopo qualche tempo di batteria completamente scarica, la stessa è da buttare e non si recupera. Dovrei mettere una pala eolica che muove una dinamo che ricarica la batteria. Però ci sono giorni interi di calma assoluta, specialmente durante fasi nebbiose invernali. Dunque al lato pratico presso la Pozzanghera per lunghi periodi c’è poco vento, c’è poco sole, insomma non ho speranze. Mi sa che se resto dell’idea scema di avere una inutile luce sul moletto, dovrò attaccarmi alla griglia nazionale.