Pozzanghera Fangosa Ver. 2.0 on line.

Direi che il rifacimento è stato completato. Adesso non sembra più una discarica per liquami in un grosso sacco nero della spazzatura. La versione precedente era più “naturale” ma questa dovrebbe garantire la presenza di acqua più a lungo. Intorno il prato è diventato un cantiere edile, in certe zone l’erba è stata asportata, l’aspetto è desolante; il terreno è secco perchè è da sei mesi che piove con il contagocce e probabilmente resterà più o meno così fino ad ottobre, salvo piogge che al momento sembrano davvero improbabili.

Ieri un operaio si era graffiato una caviglia e mi ha chiesto se avevo del disinfettante. La cosa migliore che ho trovato è stata la bottiglia di alcol a 95° che avevo acquistato per fare un liquore al Tarassaco, idea ancora da mettere in pratica. Deve avergli bruciato come se avessi versato piombo fuso, ma è il migliore disinfettante possibile, se non svieni dal dolore è perfetto.

2 Comments

Traffico.

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Qualche goccia, non sovrapponibile.

La pioggia prevista – forse – ieri non è arrivata. Ossia è caduto un numero imprecisato di gocce per metro quadro, ma non tante da bagnarlo tutto. A pochi km di distanza ha fatto tanta pioggia ma anche grandine.

Alcuni dei Tigli più giovani sono un tripudio di fiori, api e farfalle. Il profumo è ubriacante e sotto c’è il classico ronzio che sembra un gran premio di moto da corsa.

Oggi è partita una nuova fase della PF2.0. Stiamo togliendo l’orrenda bandella e cerchiamo di dare un aspetto più naturale possibile al bordo. Non ho esperienze pregresse e non so cosa aspettarmi, l’impresa esegue quando concordato ma sull’aspetto estetico finale per il momento non ci si sbilancia. Per il momento sembra sempre un grosso sacco della spazzatura circondato da un improbabile cordolo di gomma + tessuto. Una merda.

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Magari !

Sui 4 modelli che guardo, due vedono meno di un cazzo, uno vede qualcosina, ma questo vede qualcosa di più serio, prenderebbe in pieno Basaluzzo. Naturalmente niente grandine, fulmini e patte di vento per favore. Questi sarebbero una quarantina di millimetri buoni, manna dal cielo se fosse un normale temporale estivo. Ciò detto, siamo nelle mani della casualità di quando si forma una cellula temporalesca nel medio-basso Piemonte.

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Dicevamo del cucciolo di capriolo ?

Avevo capito che il piccolo era stato lasciato dove era stato trovato, e invece mi arriva questa foto con il commento “stai tranquillo è come un figlio”.

Ai sensi delle vigenti normative e bla bla bla credo che detenere un esemplare di fauna protetta sia illegale e comporti la pena severa di lapidazione con pietre ecologiche per chi commette questo crimine orrendo. Conoscendo la persona, non credo che il minuscolo finirà al forno, però adesso cosa dovrà fare ? Bisognerebbe affidarlo ad un centro di raccolta prima che ci si affezioni l’uno con l’altro, altrimenti la vita dei due sarà legata per molto tempo e se si dovesse rimetterlo in libertà probabilmente non sarebbe in grado di sopravvivere. Tutto questo mi è noto ma ho verificato sul primo sito che ho trovato, tale “pianeta donna”. Perchè il sito “pianeta uomo” parla solo di muscoli addominali e Viagra, gli uomini poi lo metterebbero subito al forno o gli darebbero da bere birra avviandolo ad una vita di perdizione e dipendenze da sotanze psicotrope.

Non voglio dare suggerimenti o indicazioni al neo-papà perchè è un argomento delicato, non sono assolutamente un esperto e dovrei dire cose reperite su fonti non certificate, credo che lui sia in grado di fare anche meglio di me.

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Sembra che io lo faccia apposta.

Non è facile dal punto di vista della probabilità che io passi davanti alla webcam proprio nell’ora precisa, ma succede. A meno che non venga colpito da un fulmine sul molo, allora rimango nel campo visivo della webcam anche in più immagini che restano on line per 24 ore ciascuna.

Una delle piantine che avevo messo sul fondo qualche giorno fa è venuta a galla. Quando avevo l’acquario succedeva sempre, evidentemente succede anche nelle pozzanghere fangose. Allora mi sono messo a torso nudo per andare prima a pescarla con il retino, e poi l’avrei messa sul bordo sabbioso, basta sdraiarsi sull’erba e sporgersi, mettere le braccia in acqua nel punto in cui si tocca bene il fondo e non si finisce con la faccia sott’acqua, a quel punto è difficile respirare, non si vede nulla nell’acqua torbida, insistere oltre non porta a risultati apprezzabili.

Delle quattro carpe, una è sempre fuori dall’inquadratura, lo fanno apposta per irritarmi. Sospetto che si sia in tempi di riproduzione, tra di loro si inseguono ed una colpisce con il muso il fianco di un’altra, se non ricordo male è l’atto con cui il maschio stimola la femmina nella produzione di uova.

Qui viene spiegato bene: http://www.lagazzettadellekoi.it/nishikigoi/gestione-koi/riproduzione-selezione/la-riproduzione-delle-koi/

Due calcoli ultra approssimativi; un uovo quando esce dalla pancia della femmina ha un diametro di circa 0,5 millimetri. Il volume circa del quadrato nel quale viene iscritta la sfera è di 0,125 millimetri cubi. Fatte le debite misure, 400.000 uova occupano 25 centimetri cubi, se non ho fatto errori.

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Flora e fauna locale.

Alcuni operai stanno facendo lavori vicino alla strada provinciale. Visto che li conosco ed erano vicini al mio terreno, mi hanno mandato questa immagine.

Versione Walt Disney. La mamma è stata uccisa da un cacciatore, lui è rimasto solo ma alla fine diventerà un cervo meraviglioso, si unirà ad una spettacolare cerbiatta e faranno 6.350 piccoli.

Versione esperti di animali. Non bisognava toccarlo, adesso l’odore dell’uomo lo ha reso estraneo alla mamma che sicuramente era nelle vicinanze ed ora per colpa di questo inopportuno contatto sarà corsa via ed il piccolo morirà di fame.

Versione amanti degli animali. Bisognava chiamare la Protezione Animali che lo avrebbe allattato e poi, dopo averlo svezzato, lo avrebbero rimesso in libertà.

Versione plausibile. La mamma lo ha abbandonato ben prima che fosse stato trovato dagli operai ed il piccolo è destinato a morire di fame nel giro di qualche giorno.

Meno male che non l’ho trovato io e che quando c’è stato l’incontro io non c’ero altrimenti sarebbe finita con qualche discussione accesa su cosa farne.

La prima delle due ninfee messe sul fondo della PF2 ha già raggiunto la superficie con le prime foglie.

Se non fosse chiaro, questa è la seconda delle dette ninfee. Anche questa è stata velocissima, complice la temperatura dell’acqua e forse la quantità di colibatteri presenti, visto che si tratta di acqua di torrente.

Sul sito della Regione Piemonte c’è una descrizione che recita:

Sui fusti, di colore verde o bruno-verdastro, sono inserite vigorose foglie pennate lunghe 2-5 cm che si inseriscono a gruppi di 5-6 in un unico punto (in verticilli) del fusto (nodo). Le foglie sono di colore verde chiaro intenso (che i testi descrivono come verde giallo o verde glauco).
Possono essere presenti anche fusti completamente sommersi caratterizzati da un colore bruno-verdastro e da foglie più piccole (1,5-3,5 cm) di consistenza flaccida ma sempre inserite sul fusto in verticilli a 5-6 foglie.

Ho recuperato la piantina, l’ho tolta della PF2 e messa in un catino. Provo a confrontarla con quella del pdf della Regione. In effetti la descrizione mi sembra possa corrispondere. Chissà se è buona in insalata ?

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ManhattanHenge.

Superfluo spiegare di che parlo, lo avrò fatto decine di volte e probabilmente ho messo in mostra foto identiche gli scorsi anni.

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La PF2.0 tra un anno.

Ripensando alla pianta infestante che sembrerebbe io abbia messo a dimora sul fondo sabbioso, ho cercato delle fotografie di qualche palude. In genere qualsiasi ricerca si fa su Google, l’attinenza con quanto si cerca diminuisce con lo scorrere delle foto ed infine, fatalmente, vengono fuori delle tette. Questa volta invece mi è saltato fuori un sito di amanti del puree di patate. Sono abbastanza convinto che se avessi proseguito nella ricerca, avrei trovato delle tette ma per questa volta mi accontento delle patate schiacciate (mashed potatoes, mashed algae sulle spiagge, accumulo vegetale sul fondo delle paludi)

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Modifiche in corso d’opera.

Approvata e commissionata la modifica del bordo secondo le mie ansie risibili. Gli equilibri mondiali stanno capovolgendosi, i dittatori hanno carta libera per mettere in atto le loro farneticanti minacce sostanzialmente impuniti, abbiamo oltrepassato il punto di non ritorno nella corsa verso lo stravolgimento del clima planetario, i virus ormai sanno come scombinare l’esistenza e le economie di intere nazioni, i prezzi dei beni essenziali stanno salendo vorticosamente con lo scopo unico e dichiarato di arricchire i provider di servizi prima del collasso finale. Ma io sono impegnato a studiare il modo di migliorare l’estetica e la funzionalità del bordo in gomma di una minuscola pozzanghera fangosa che serve per contenere 4 cazzo di carpe e delle rane. Sono fortunato e beota.

Questo è un disegno che mostra quello che intendo fare. Sorprendentemente, quando mando questi disegni ai miei interlocutori, non capiscono un cazzo. Se la cosa capitasse una volta direi che il mio interlocutore è scemo. Ma se invece capita sempre, l’indicatore dello “scemo” si sposta a fondo corsa dal mio lato. Capita sempre.

Sono sempre sorpreso e leggermente preoccupato quando scopro che qualche persona di cui ignoro l’esistenza mi scrive “seguo con attenzione…” perchè vuol dire che legge anche le puerili ed insostenibili stronzate che scrivo. Ho 61 anni ma l’età che spesso, me ne rendo conto, traspare dalle mie esternazioni è 16. Comunque, Patrizia mi scrive quanto segue.

Buongiorno Stefano, seguo con attenzione le evoluzioni della (ex) Pozzanghera (ora promossa a laghetto!) e mi permetto di darLe un suggerimento: ho visto che ha messo a dimora alcune piante acquatiche e tra queste anche un tipo non precisato di Myriophyllum … ecco, La metto in guardia perché se fosse la cultivar ‘sbagliata’ sarebbe estremamente invasiva (parlo per esperienza diretta, ahimè, ho impiegato un sacco di tempo ed energie a liberare il mio stagno dove lo avevo incautamente piantato); al link che segue potrà trovare indicazioni più precise https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2018-12/sch_riconosc_Myriophyllum_aquat.pdf
Buon giardinaggio!

Mi scatta l’ansia da eutrofizzazione e rispondo.

Patrizia,

grazie per il commento e la segnalazione. Ho subito interpellato il fornitore, mi ha detto quanto segue. Ritiene che la specie che hanno messo da me sia Miriophillum verticillatum, pianta che avevo anche nella Pozzanghera 1.0 arrivata quasi certamente per caso insieme alle ninfeee che avevo messo anni fa. Il fornitore verifica la fattura del loro grossista e mi fa sapere. Nel caso fosse la “acquatica” cercherò di togliere il vasetto che ho messo a dimora qualche giorno fa. Loro in genere quando fanno i laghetti non mettono sabbia e ghiaia sul fondo come ho fatto io. Ogni tanto usano l’equivalente di una aspirapolvere per rimuovere il deposito che si forma e pertanto mettono piante esclusivamente in vasi che si spostano per permettere la pulizia.

Vorrei anche evidenziare che quest’opera di sofisticata idraulica applicata non riesce a qualificare l’invaso come “laghetto” perchè mi vergognerei a chiamarlo tale. Uso il termine “laghetto” quando il termine Pozzanghera mette l’interlocutore in difficoltà, in genere chi vede lo specchio d’acqua dice “ma che bel laghetto” e non ho voglia di correggere la definizione. Questa era e resta una Pozzanghera Fangosa, release 2.0.

Grazie ancora del contributo, quando ci saranno novità, le evidenzierò come si deve fare in questi casi.

Stefano

E ci sono novità. Il mio fornitore legge la fattura dove viene indicata Myriophyllum genericamente, con allegata una foto che mostra qualcosa di ancor più vago che potrebbe essere un lichene artico come una palma delle Maldive. Allora chiama il produttore in Belgio e scopre che la pianta che ho messo in acqua è proprio la temibile “Acquatica”. Perchè questi sconsiderati produttori non scrivono che la pianta che vendono non è quella autoctona ma una specie esotica estremamente invasiva. Adesso devo cercarla nella Pozzangherla e rimuoverla. Peccato che l’acqua è torbida e non so con precisione dove l’ho messa. Studierò qualcosa.

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