Oggi è un inferno di calore.

Alle 10 questa mattina si stava benone, poi è arrivata aria calda e umidissima da sud, tutti hanno acceso l’aria condizionata, auto, negozi, uffici, treni della metropolitana, passeggini per bambini. Gli scarichi roventi hanno invaso le strade aggiunto una serie di gradi e di disagio tale da far diventare i marciapiedi un suplizio. Comunque siamo nei limiti della norma, o poco di sopra, la gente si lamenta un po’ ma poi si chiudono tutti nei 20 gradi del condizionamento. Insomma 33 gradi nel parco, 35 appena si esce dal parco, indice di calore intorno ai 38.

Ho ricevuto una risposta dal ristorante al quale avevo scritto ieri.

Hi Stefano,

Just wanted to thank you for your DELIGHTFUL email.  It made us all really laugh a lot. What with Putin taking over the world, and Covid ravaging us all (Let’s not forget Monkeypox!!) It’s getting increasingly harder to chuckle. I am so glad you are delighted to see Flex moving around the corner.  You won’t believe how gorgeous our new space is.  Let us know when you are back in town (Secret password ” +++++” will get you two free drinks. Have a great day)

 A S

Insomma, si sono fatti due risate, meno male; ogni volta che mi parte il neurone e scrivo stronzate a terzi, immediatamente dopo aver premuto INVIO vengo assalito dal timore di aver fatto un errore, di aver scritto qualcosa che non avrei dovuto scrivere. E non avevo neppure salvato quello che gli avevo scritto, aumentando così il mio senso di precarietà ed insicurezza. Invece questa volta l’hanno presa bene, anzi se io mi presenterò con la parola d’ordine che mi hanno comunicato mi offrono da bere. Poi mi infilano la testa in un bulacco di muscoli roventi e si fanno di nuovo due risate.

Dal loro sito web
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Notizie di poco spessore.

Oltre ai furgoni, le strade pullulano di questi minuscoli presidi che effettuano il test COVID. Quando la temperatura stradale raggiunge i 33 gradi, gli operatori sono lessati ed un servizio di raccolta li recupera e li porta chissà dove. E poi li aspetto al varco questo inverno; o hanno un accordo con qualche azienda di surgelati per portali via belli rigidi quando serve, oppure non credo che questo tipo di soluzione logistica verrà usata. Questi presidi accettano anche la carta di credito (50$ il test rapido, $120 quello molecolare) e mandano una mail con i risultati.

Se ci dovessimo riprendere il COVID, questa volta facciamo il test ufficiale per poi farlo recepire dal SSN italiano. Miriam dice: se in Italia dovesse venire obbligatorio qualche vaccino il prossimo autunno, non vorremmo farlo per forza avendo un botto di anticorpi acquisiti grazie a questa ultima infezione. Come poi un medico di base o ancor peggio la ASL sia in grado di leggere un referto in inglese, è una incognita non di poco conto. Ancora più incerta è la normativa che dovesse esserci per evitare la somministrazione del vaccino a chi ha già fatto una o due volte il COVID entro un tempo prestabilito. Insomma rischia di diventare il solito casino, potenzialmente elevato di potenza in presenza di una tornata elettorale dalla quale potrebbe uscire l’ennesima Armata Brancaleone di fenomeni da circo che non sanno fare la O col bicchiere, figuriamoci gestire le vaccinazioni.

Oggi ha piovuto ad intermittenza e la temperatura è scesa fino a 22 gradi. Miriam aveva in borsa sia un ombrello che un piumino, oltre ai canonici 5 litri di gel disinfettante, non si è lasciata intimidire. Piove almeno qualche ora alla settimana, questo spiega come mai è tutto verdissimo. Il parco è meraviglioso quando è senza le orde che vagano in gruppi eterogenei di persone guidate da conduttori dotati di bandierina. Il Parco è sempre stata una risorsa per noi, ma ancor di più lo è quando il temibile virus si aggira tra gli umani e bisogna isolarsi.

Abbiamo amici qui, ma come si fa a dire che ci vedremmo solo per un caffè consumato all’aperto, oppure in un ristorante ma in orari border line in modo che siano il più vuoti possibile e sempre comunque all’aperto anche se piove di stravento o ci sono 40 gradi.

Oggi camminando per strada abbiamo scoperto che due dei nostri ristoranti preferiti che avevano chiuso a tempo indeterminato durante il lock down, stanno riaprendo i battenti. Uno esattamente dov’era prima; ha dipinto tutto l’esterno, pulito le finestre e rinnovata la vecchia insegna di legno. Il secondo era stata una dipartita ancor più dolorosa perchè è specializzato in muscoli (i mitili bivalve). Adesso si è spostato di un blocco, la nuova sede è bellissima e più ampia, anche in questo caso è tutto in legno con una bellissima insegna vecchio stile. Sulle finestre ci sono ancora tutti i permessi per i lavori, dovrebbe aprire a fine Agosto. Sono andato sul loro sito web e gli ho scritto un messaggio delirante in cui gli trasmetto la mia gioia e non vedo l’ora di andarci. Non so se aspettarmi una risposta, probabilmente faranno finta di non averla ricevuta per non rischiare di dar corda ad un folle che scrive stronzate inconsistenti sul loro modulo di contatto.

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Non siamo in Irlanda.

In questa foto si vedono diverse cose ed altre che vedo solo io perchè conosco il posto. Ora elenco tutto partendo da sinistra verso destra.

  • Il Redwood della California; direi che sta bene.
  • La Metasequoia; seccata. Ha resistito tre anni ma alla fine non ce l’ha fatta.
  • La Sequoia gigante; sta bene.
  • Un olmo (autoctono); sta seccando ma per la malattia.
  • Una quercia; ha perso quasi tutte le foglie ma non sembra in pericolo di vita.
  • Un’altra quercia; sta iniziando ad ingiallire.
  • Un faggio; seccato, non sembra avere dei germogli e dunque proprio è andato.
  • Un Prunus, meglio un ciliegio selvatico (autoctono); sta perdendo tutte le foglie. Non credo però sia in pericolo di vita.
  • Due Ailanti (autoctoni) bestiacce resistentissime che quest’anno mostrano la corda, alcune giovani piante sono seccate. Perdono foglie verdi, brutta cosa.
  • Un nido di vespe di terra; due sere fa quando le bagasce erano tutte a casa le ho irrorate con un prodotto fatto apposta. La cosa non mi fa piacere ma erano troppo vicine a casa e se qualcuno non le vede e ci mette un piede sopra rischia di morire perche queste attaccano in massa.
  • Molte foglie al suolo; una specie di autunno anticipato. Anzi, un autunno anticipato anticipato perchè questo fenomeno naturale si verifica verso fine agosto, non adesso. In questa foto prevalgono quelle del pruno, ma ci sono anche quelle di alcuni Ailanti e, portate dal vento, anche le foglie di un Platano che sta ingiallendo.

Sia la Metasequoia che il Faggio sono stati innaffiati regolarmente e dunque non so perchè abbiano ceduto di colpo, forse lo stress da temperatura, sto inventando una diagnosi.

Tutto cambia. A volte si va avanti, a volte si torna al passato. A Milano abbiamo passato il controllo bagagli in solitudine, ossia senza addetti intorno, avrei potuto passare a fianco del metal detector e portarmi dietro un fucile mitragliatore. Hanno guardato i passaporti solo al cancello di imbarco. Atterrati a Newark con un’ora e fischia di ritardo, per la seconda volta da quando viaggio negli USA – la prima lo scorso Aprile – ho avuto la surreale possibilità di scegliere tra una decina di varchi del controllo immigrazione vuoti. Lo stanzone dove da sempre si ammassano frotte di turisti stanchi per il jet lag in paziente coda a volte per più di un’ora, anche ieri era deserto.

L’ufficiale dell’immigrazione ci ha chiesto stancamente le solite 4 domande di rito, non c’è più il modulo della dogana, non ci ha preso le impronte digitali.

Abbastanza affollata l’uscita della zona arrivi, ma nulla in confronto al caos degli anni passati. Il fogliettino qui a fianco viene dato nella coda per il taxi da un addetto al quale bisogna dire dove si va. 3 persone davanti a noi invece delle 5000 che c’erano generalmente fino al 2019. Il fogliettino deve essere mostrato al taxista ma poi trattenuto dal passeggero e se il taxista prova a prenderlo bisogna dargli un pugno. La tariffa finale del taxi è la sommatoria di una serie di elementi aggiuntivi alla tariffa base, alcuni sono davvero ridicoli e per la prima volta è spuntato un fuel long trip surcharge che suona strano in un paese che vanta l’autosufficienza energetica.

Sono oltre 30 gradi ma è tutto molto verde, ci sono spesso temporali e questo fa la differenza. E’ singolare come mi sono abituato all’idea che in estate secca tutto mentre qui, e siamo alla latitudine di Salerno, gli alberi ed i prati sono molto rigogliosi.

Per esempio sul terrazzino spuntano alberi ad alto fusto; secondo PlantNet questo sarebbe un tiglio. Ho dovuto rimuoverlo perchè se non lo faccio e le radici facessero dei danni, per me sarebbero guai. A Basaluzzo per far nascere e crescere un albero bisogna dannare, qui crescono spontanemente sui terrazzini nel cuore di una città.

Questo settore di un blocco era stato demolito qualche anno fa, poi le varie crisi mondiali hanno fermato lo sviluppo ma prima o poi in questo scampolo di verde crescerà qualcosa di enormemente alto e profittevole.

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Non avevo colto.

Sono del ’61 ed ho 61 anni. Capita a tutti una volta nella vita, ma adesso mi sto arrovellando sulle condizioni per cui ad ogni anno di nascita corrisponde un età. Per esempio, mio padre era del ’15 e nel 1930 aveva 15 anni. Mia madre era del 26 e nel 1952 aveva 26 anni. E chi nasce nel 1980 avrà 80 anni nel 2060. Chi è nato nel 2000 ? Avrà 100 anni nel 2100. Chi è del 2001 ? Ha avuto 1 anno nel 2002. Quest’anno 2022, avrà 22 anni chi è nato nel 1998. Tutto questo deve trovare una dimostrazione grafica in un diagramma cartesiano, la cosa non ha alcun senso pratico ma magari si trova un autistico che in queste cose è maestro. Provo a chiedere su qualche social.

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Ci sentiamo domani.

Ho salvato questa foto, è colorata. Nel frattempo questa notte proverò a dormire, l’umidità è salita e la temperatura è scesa di poco.

Ho sistemato per le feste il nido di vespe di terra, almeno credo, vedrò domattina. Ed ho scoperto un favo del diametro di circa un palmo sotto il tetto vicino ad una finestra. Sono calabroni, ancora peggiori delle vespe, ho scritto ad una ditta che fa questo di mestiere.

Questa sera ho comperato pizza al taglio e siccome mi è rimasta sullo stomaco, ho cercato uno yoghurt in frigo ma ho trovato solo quelli alle prugne e quelli al kiwi. Entrambi hanno proprietà che in questi tempi servono in casa, a me non piacciono ed ecco perchè spesso vado io a fare la spesa.

Questo tra Biella e Piacenza è un discreto temporalone e quardando l’animazione punta verso di noi. Un modello matematico in effetti lo prevede da queste parti verso le 2 di domattina.

Conoscendo la forza del Buco, credo ci siano ampie possibilità che il tutto si dissolva prima di Alessandria, oppure arrivino le usuali 4 gocce del cazzo. Il pluviometro è pronto, questa sera niente finestre spalancate ma solo a vasistas. A proposito… scopro solo ora che:

Perché si dice a vasistas?

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Il termine vasistas è un forestierismo proveniente dal francese, che a sua volta l’ha adottato dal tedesco. Deriva dalla domanda «Was ist das?», il cui significato è «Cosa è questo?», che veniva posta dai visitatori tedeschi ai francesi prima di aprire la porta attraverso una sorta di sportello apribile a vasistas.

La battutaccia è “se lo avessero copiato dagli italiani adesso si chiamerebbero “checazzè

Vedo lampi all’orizzonte ma non sento ancora tuoni. A domani.

Domani. (resoconto di ieri, cioè oggi)

Notturno passato a fare la navetta tra la camera da letto ed il soggiorno per aprire e chiudere le finestre, ha fatto molto vento, tanti lampi ma solo 4 millimetri di pioggia. Sotto i 5 millimetri non è pioggia, è umidità che bagna appena l’erba, neppure il terreno. “A dry hole is an impotent hole and you should be ashamed of yourself” (cit. Jim Jefferies).

Speravo che il vento se lo portasse via, ma queste bagasce costruiscono bene i propri nidi.

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Un picocazzo.

La pioggia caduta nel passaggio temporalesco della sera del 25 Luglio 2022. Certo, un picocazzo è più di zerocazzo ed almeno ha abbassato la temperatura concedendoci una tregua notturna dalla calura.

0,2 mm sono l’equivalente di un picocazzo

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I due piccoli Colombacci

I Colombacci sono uccelli estremamente svegli e temono l’uomo molto più di altri pennuti simili. Giunge pertanto come sorpresa il fatto che una coppia abbia fatto il nido a quattro metri di altezza in un tiglio di quelli che circondano la pergola sotto la quale si pranza e si cena quando il tempo lo consente. Ci sono alberi nelle vicinanze dove i Colombacci hanno provato a fare nidi ma scappano precipitosamente quando iniziamo a frequentare il giardino.

Dunque ancor più inatteso è il fatto che la covata sia andata a buon fine e che i due piccoli siano sul nido, nonostante la nostra frequente presenza.

Adesso non mi resta che incendiare il tiglio perchè io sono della LUPU (lega uccisione piccoli uccellini), una organizzazione non benefica a scopo di divertimento che devasta l’ambiente ed uccide i piccoli degli animali, più piccoli ed indifesi sono e meglio è.

In realtà i peggiori nemici delle uova sono i corvi, le gazze mentre questi bocconcini sarebbero preda ambita di una coppia di poiane che vive da queste parti e che spesso solca il cielo sopra di noi. Non ho nozioni in tal senso ma io invento ed ho ragione una volta su due.

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Imprecazione a carattere divino.

Siamo da settimane nel regime caldo porco. La mattinata trascorre a fare la spesa e poche altre funzioni vitali. A mezzogiorno si mangia all’aperto sotto i tigli. Poi la temperatura continua a salire ed allora mi chiudo in casa. Fino alle 18:30 circa.

0re 17.00

Non è record di caldo fuori, ma lo è dentro casa. Questa merda di tempo dura da così tanto che anche i muri spessi non riescono più a contenere la calura costante. Forse servirebbe un impiantino di condizionamento, ma per il momento soprassiedo. C’è anche un vento di qualche nodo, dovrebbe allievare ma il caldo è così forte che il beneficio è molto basso.

Scopro ogni giorno una nuova pianta in sofferenza. Ieri è toccato ad un tiglio che ha perso più della metà delle foglie nel giro di 72 ore. Però ci sono già i minuscoli getti e dunque la pianta è viva e si è liberata delle foglie per perdere meno liquidi per traspirazione. Il vento in realtà non aiuta gli alberi, aumenta la dispersione di umidità dalle foglie. Danno e beffa.

L’erba sta diffusamente scomparendo lasciando il posto alla terra, è l’ultimo stadio prima della desertificazione. Non lontano da qui ci sono campi coltivati a granturco. Sono tutti belli verdi perchè vengono irrigati. In uno però le piante sono completamente ingiallite, credo perchè qualcosa non ha funzionato nel sistema di irrigazione, forse il pozzo al quale attingono è asciutto.

La mia giornata in queste condizioni inizia alle 5:30. Spalanco tutte le finestre disponibili perchè fuori la temperatura è intorno ai 22 gradi, così si accumula qualche grado di meno in casa. Poi mi cospargo di anti zanzare ed attacco la pompa della cisterna per irrigare una sezione di alberi a rotazione in modo che vengano tutti irrigati nel giro di una settimana. Avevo steso il tubo la sera prima dopo che il sole era tramontato. Rimetto a posto i tubi, l’operazione richiede non più di un’ora. Poi prima colazione. Nel frattempo Miriam compare come una dea e con lo sguardo di chi ti sta per uccidere, va in lavanderia con la roba da lavare ed innesca la lavatrice. Segue un’oretta di verifica della posta elettronica. A quel punto bisogna richiudere le finestre perchè fuori il caldo comincia a farsi sentire. Tutti gli anni è la stessa storia; ci vuole un po’ di pazienza per far passare il concetto elementare che se io apro le finestre per arieggiare la casa ma fuori ci sono 10 gradi più che in casa, il risultato è un aumento della temperatura e del disagio in casa.

Si arriva a mezzogiorno e si pranza all’ombra dei tigli, poi la temperatura raggiunge vette per me insopportabili e mi chiudo in casa. Metto il naso fuori non prima delle 18, quando la temperatura esterna scende verso i 30 gradi.

Chissà quando pioverà. O meglio, chissà quando si entrerà di nuovo nel regime di correnti atlantiche, quelle che portano le perturbazioni e non isolati temporali violenti.

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Patisco.

Oggi ci sono 35 gradi centigradi, forse di più.

Come di consueto, le vespe per ragioni a me ignote quando ci sono almeno 34 gradi si raggruppano sui pilastri di casa, credo per combattere il caldo, non so quale sia la razio di questo comportamento, contente loro. Ho già scritto queste cazzate sicuramente qualche estate fa, perchè ormai 34 gradi qui a luglio sono la norma.

Novità di questo prolifico 2022. Avevo letto l’avviso di questi insetti arrivati dalla Cina che stanno diffondendosi nella provincia di Alessandria e mangiano tutto. Ora ho capito chi mi ha spolpato un frassino un paio di mesi fa dalla sera alla mattina. Sono stato a guardarli; sono voracissimi, si spostano in grosso numero ed in una questione di qualche minuto divorano una piantina di cicoria e poi se ne vanno. I pochi fiori che crescono nei punti dove ci sono gli irrigatori vengono occupati da questi, arrivano api ed altri impollinatori e trovano il fiore occupato, o proprio non lo trovano.

Una foto mediocre scattata con un telefono di fascia media avrebbe voluto riprendere il riflesso rosso delle nuvole sul mare. Dal vivo faceva un certo effetto, ma appunto il risultato telefonico faceva abbastanza cagare. Sul PC ho un programmino di editing di immagini che trasforma la foto in un dipinto ad olio.

Il risultato è altrettanto abbastanza mediocre, ma almeno ha subito una elaborazione che cerca di aggiungere un qualcosa che neppure le mie balle e porco di qui e porco di la.

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In montagna si sta meglio.

Un po’ secco ma non troppo. Varia molto da valle a valle, ovvero dove recentemente c’è stato un modesto e ristretto temporale oppure no. L’aspetto dei prati sembra quello di metà Agosto, poco prima di quando, in teoria, arrivano i primi temporali più estesi.

Ci sono 26 gradi a 1.800 metri di altitudine, circa. Cinque gradi in più della media massima degli ultimi 3 decenni, o qualcosa del genere.

Il rientro ha visto 30 a Oulx, poi è stato un crescendo con 37 a Torino per terminare con un 34 a Basaluzzo. Sto aspettando ardentemente che la temperatura esterna scenda rispetto a quella interna e poi spalanco le finestre. Ci vorrà ancora un’oretta.

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