La prima foto mostra il solito tramonto, neppure tra i top 50 dei tramonti che si possono vedere. La seconda è solo per ricordarmela, l’ho fatta con un fermo immagine di un film e la scritta molto, ma molto significativa.
Il nostro satellite riflesso sulla superficie appena ghiacciata della Pozzanghera Fangosa. Lo scrivo perchè sto rincoglionendo e rischio di non ricordarmi cos’è.
Questo è un dettaglio mastrussato con un programma di fotomastrussazione.
Perchè con 1.6 gradi in genere potrebbe già nevicare, se non fosse che l’alternativa, con queste temperature in quota se la temperatura scendesse al suolo sotto lo zero, sarebbe un gelicidio. Dunque pioggia ed ancora pioggia, grazie.
Questa foto; l’ennesima di tutte quelle che scatto dalla finestra del mio ufficio e sono una la copia della precedente come se fosse una forma di disordine compulsivo. Mi piace la neve sui monti dietro, non ci posso fare nulla. Si vedono una dietro l’altra rispettivamente la chiesa di Santo Stefano, costruita secondo le cronache nel 972 e il palazzo della Siat, inaugurato nel 1959. Ossia 987 anni dopo.
Eh si, il sacco sulla slitta trainata dalle renne sono sempre le mie balle, fotografate nel bagno dell’ufficio diversi anni fa. Da allora non le ho più fotografate, penso che si siano ulteriormente raggrinzite, come tutto il resto.
Forse questa webcam corregge un po’ tanto, ma il risultato è maestoso. La notte di Basaluzzo, località Pozzanghera Fangosa, si illumina per il riflesso della neve.
Questa mattina andando in ufficio con il motorino c’erano fiocchi di neve svolazzanti, il vento è quello che si vede nella foto, è proprio una giornata invernale.
Nota Bene. Quest’ultima è una osservazione davvero banale, cretina, me ne rendo perfettamente conto, è proprio il linguaggio di un ultra sessantenne rincoglionito che inizia a parlare esprimendo concetti scontati dei quali non si sente proprio la necessità. Le increspature del mare verso riva assomigliano alle rughe sulla mia faccia. Non riesco bene a vedermi le chiappe ma sospetto che ci possa essere una situazione simile.
La prima “nor’eastern” che potrebbe portare un po’ di neve a New York. A scopo puramente didattico ho messo a fianco due elaborazioni dei modelli che fotografano la situazione nelle stesse ore, a sinistra i geopotenziali della bassa pressione ed a destra le precipitazioni, nevose laddove c’è un tratteggio bianco. Potrei scrivere a lungo sulla genesi di questa saccatura di origine canadese, mi astengo perchè inventerei buona parte. Mi soffermo solo sulla caratura di quel cerchio blu che spinge una perturbazione lunga a spanne, 5.200 Km. A spanne, da Gibilterra a Capo Nord passando dal centro Italia.
Sottile e non percorribile con pattini, la minima ha sfiorato -6° che è bello freddo per la stagione. Sugli alberi un velo di galaverna.
La galaverna sceglie gli alberi sui quali aderire. Sto cercando una spiegazione logica ma non la trovo, le querce sembrerebbero non interessate al fenomeno mentre tigli ed acacie si. Probabilmente tutti gli anni espongo le medesime considerazioni, con o senza pandemia in corso.
Passando la seconda domenica di fila a casa, mi annoio e scatto foto mediocri. Questa è una piccola nave portacontenitori che sta per arrivare a Genova. Si chiama Detroit Express, bandiera di Honk Kong, 228 metri di lunghezza, costruita nel 2014, ultimo scalo Livorno. Prima aveva fatto scalo a Salerno, prima a Segunto e prima ancora a Tangeri. La pilotina ha appena fatto salire il pilota a bordo. E’ quantomeno probabile che il porto di carico sia stato in Cina, però arriva dall’Atlantico, è entrata nel Mediterraneo da Gibilterra e non da Suez. Forse sta ritornando verso est, non conosco la logica del percorso, la nave nonostante sembri carica di contenitori ha la linea di galleggiamento molto bassa, forse sono contenitori vuoti che stanno tornando in estremo oriente. Mi incuriosice il giro che sta facendo, se volessi saperlo dovrei pagare un’extra nella mia app sul telefono. Un altro extra e potrei accedere al manifesto di carico, sapere tutto quello che c’è a bordo e chi è lo spedizioniere a Genova. Forse nel mucchio ha trasportato cinesate natalizie, quelle che costano niente e che sono assolutamente fuori norma, rischiano di eplodere o prendere fuoco, le appendi a quel cazzo di albero e rilasciano sostanze tossiche. Stamattina il tampone ha dato risultato negativo al COVID, ma non mi fido. Aspetto ancora due giorni e poi vado a fare il test in farmacia così ai sensi della legge io esco pulito e posso riprendere a frequentare i miei locali alternativi ed andare a bagasce i giorni dispari.
Questa invece credo sia la Guardia Costiera. Sebbene tanti anni fa durante una traversata notturna a vela mi abbiano quasi provocato un infarto, sbucando dal buio improvvisamente a pochi metri di distanza illuminandoci a giorno con dei fari, mi sono molto simpatici.