ASL 3 Genovese di Via Assarotti, Genova.

Sono arrivato alla 9:30. In tutto il Ministero della Sanità non c’è un dipendente che può accogliere il pubblico. C’è però un dipendente della ditta di vigilanza che si fa in quattro; fornisce i biglietti di turno, spesso indirizza le persone, le accompagna se queste non sanno cosa fare. Meno male che c’è lui, gentile, premuroso ed efficiente. A pensarci bene, un ministero che ha avuto come capo dei fenomeni da baraccone come la Rosy Bindi ed il recente Pinco Dellincompetenza Speranza, fa fatica a partorire una figura così importante e dunque si appoggiano ai metronotte. (ho già scritto le stesse cose un paio di anni fa, situazione immutata)

Sono uscito alle 12 e 30 perchè ci sono circa undici sportelli ma solo quattro sono aperti, occasionalmente cinque.

Ecco tre esempi dello squallore organizzativo e della mancanza di senso del dovere di chi gestisce le cose.

A) sul vetro di uno sportello una busta di plastica appesa con del nastro adesivo, vuota. Ha sicuramente contenuto qualche avviso o informazione, ma ora pende desolata insieme ad altre tracce di antico nastro che nessuno si incarica di togliere. Ma ovunque regna la cartellonistica fatta in casa, il nastro adesivo viene usato massicciamente per attaccare avvisi uno sull’altro.

B) la mensola dove l’utente potrebbe poter appoggiare documenti o le mani, è tenuta attaccata alla gamba del tavolo con altro nastro adesivo, infatti sta su per miracolo e la mansola è storta. Nessuno, NESSUNO che pensa che questo sia un orribile indice di disinteresse, approssimazione e mancanza di rispetto per il pubblico. Forse per far mettere tre cazzo di viti bisogna indire una gara internazionale per la ditta dotata di cacciavite ?

C) una porta semi aperta. Perchè quando passa qualcuno se la tira dietro come se non ci fosse o come se non ne capisse l’utilizzo. Se una porta chiusa spesso è indice della mancanza di un funzionario che non c’è perchè in pausa e proprio sta facendo altro, una socchiusa rappresenta un “che cazzo me ne frega” che sembra la regola base di questo specifico ambito pubblico.

La nota positiva è che, per la seconda volta nella mia esperienza, l’impiegata che mi ha accolto era cortese e premurosa ed ha svolto la pratica in un paio di minuti.

Insomma, tra i dipendenti ci sono anche persone di ottimo valore che fanno bene il proprio lavoro. Ma temo siano avvilite da un senso generale di sciatteria ed approssimazione che viene dall’alto.

Per sollevarmi il morale sono andato alla birreria HB per mangiare wurstel con i crauti, per illudermi di respirare un po’ di aria di teutonica efficienza. Però il ristorante sta facendo un sodalizio con un noto fornitore di focaccia col formaggio di Recco e non ho resistito. I crauti possono aspettare.

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Sulla neve c’erano dei dubbi.

Ed infatti sono caduti un po’ di fiocchi ma quasi subito la temperatura è schizzata in alto ed è piovuto. L’ultima volta che a New York è venuta la neve, con accumulo al suolo altrimenti non conta, è stato il 9 Marzo 2022. Trecentoventitre giorni ad oggi 26 Gennaio 2023.

In queste due foto scattate a brevissima distanza l’una dall’altra, si vedono i due settaggi diversi, sono entrambi belli. La prima webcam, la Mobotix, non potrebbe diventare come la seconda, mentre la HIK Vision, magnuscando i parametri, potrebbe diventare come quella in alto. Ci penserò.

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“Beh ?”

Miriam ha chiesto una nuova carta d’identità, quella elettronica. Scaduti i tempi entro i quali sarebbe dovuta arrivare, ho interrogato il sito web delle poste per tracciare l’assicurata. Risultava come segue.

La carta è stata prodotta e spedita da Bari in tempi normali, poi a Genova qualcosa è andato storto. Nel senso che dopo essere stata “in consegna” per ben due volte, è ritornata in qualche centro di smistamento a Genova. Allora sono andato dal mio ufficio postale di riferimento dove una gentile impiegata mi ha mostrato a video che la busta è stata data al portalettere due volte, per due volte il portalettere ha provato a consegnare la busta senza trovare nessuno.

Balle; il 20 Gennaio durante il giorno Miriam era a casa, il 21 Gennaio siamo stati tutto il giorno a casa, era sabato. Nessuno ha suonato e nessuno ha lasciato un cazzo di avviso come dovrebbe essere. L’impiegata dell’ufficio postale un po’ imbarazzata ha suggerito che il centro di smistamento lavora in un modo “… che a volte non si capisce” concludendo che quando questo succede, dopo 5 giorni lavorativi, la posta non consegnata arriva a loro, piccolo ufficio non lontano da Boccadasse, che provvede a mandare un avviso di giacenza.

Miriam non accetta questi disservizi e, fumante dalle nari, ha voluto che la accompagnassi al centro di smistamento per cercare di recuperare la sua carta d’identità.

L’ufficio ha un aspetto dismesso, da paese in via di sviluppo. Non c’era nessuno a parte un avviso “suonare il campanello”. Miriam con gli occhi iniettati di sangue, suona il campanello. Dopo un minuto si presenta un tizio con l’espressione di chi viene disturbato mentre è seduto sul gabinetto mentre caga, si palesa con un “beh ?”. Nessuno si aspetta una accoglienza del tipo “che piacere vedervi e grazie di assere qui, posso sicuramente risolvere i vostri inconvenienti” ma “beh” con quella faccia da culo è un po’ troppo poco.

Il tizio in questione non da l’impressione di volersi interessare al problema e per qualche minuto si aggira tra gli scaffali a vuoto, non trovando un beato cazzo. Miriam sta per saltare il bancone e prendere il tizio per la collottola, ma per fortuna arriva una signora, gentile e con un quoziente intellettivo decisamente superiore a quello del collega, dopo una breve ricerca trova la busta.

Busta che viene consegnata dal sunnominato grosso stronzo senza proferire parola alcuna e senza chiedere uno straccio di documento a Miriam.

Sul retro della busta c’è l’annotazione “assente”. Ovviamente è una dichiarazione falsa da parte del portalettere che non si è mai presentato al nostro indirizzo. Insomma, il conto finale presenta due persone gentili e due stronzi molto probabilmente intoccabili, Poste Italiane.

Ho lasciato una inevitabile e completamente inutile recensione sul sito dell’ufficio. Per questo specifico ufficio, ce ne sono a decine di persone incazzate, alcune usano termini anche peggiori,

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Non so bene cosa sia.

Nell’angolo in basso a sinistra della foto si vede una roba bianca. Guardando la webcam dal vivo si vede che è una striscia di carta o plastica che voltegga agitata dalla Tramontana. Sospetto sia del nastro adesivo che avevo messo per tenere il cavo di rete attaccato al palo di sostegno. Se ciò fosse, sarebbe la prova che l’uso del nastro adesivo (quello di gomma da elettricista) è stato maldestro e sbagliato. Il radar oggi mostra pioggia diffusa su tutta la regione ed oltre in Piemonte. Però non cade una goccia, perchè il radar vede pioggia in quota che scendendo incontra aria secca, la temperatura di rugiada sale e le goccioline di pioggia tornano ad essere vapore acqueo. Più tardi però la pioggia, o neve sui monti, dovrebbe raggiungere il suolo. Sticazzi. Devo pensare alla fettuccina svolazzante, aspetto che le temperature salgano ed il vento diminuisca.

Kim Che Kang ha iniziato a seguirmi su Instagram. Appartiene ad una categoria che immagino sia diffusa e che serva ai propri scopi. E’ la seconda; anche la prima follower di questo genere che aveva iniziato a seguirmi era una americana di origini coreane che serviva nell’esercito degli Stati Uniti, dislocata in Irak e stava per tornare a casa in Idaho. Tra le foto visitabili, una di lei vestita in divisa, una casa nella provincia americana con bandiera in prima fila. Altre foto generiche di fiori e qualche frase tel tipo “la felicità si raggiunge solo guardando al proprio interno” (sarà tipo una gastroscopia). Alla prima avevo scritto chiedendo come fosse arrivata a seguire me e perchè. Aveva citato un suo non meglio identificato amico ed aveva fornito informazioni sibilline su una sua foto con un monumento di sfondo. Dopo lo scambio di qualche messaggio mi aveva chiesto di ricaricarle una scheda telefonica versando $25 su un non so bene che meccanismo tramite una app sul telefono. Se non fossi sicuro che costui è un uomo, inizierei a flirtare con lei chiedendole infine di mandarmi delle foto nude, perchè questo è lo schema ufficiale. Poi lei (lui) mi dice che me le manda ma solo se le ricarico una scheda telefonica, oppure tramite altri sistemi per mandare dei quattrini via internet.

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Non sembrerebbe.

Ma i colori nella foto sono proprio quelli che c’erano veramente. Nessun trucco e nessun inganno, sembra che io abbia aumentato la saturazione, il contrasto o salcazzo ma non ho toccato nulla. Puà darsi che il telefono abbia corretto, ma in genere non lo fa e poi i colori delle nuvole erano proprio così.

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Immancabile ghiaccio

Ma è presto per i campionati di pattinaggio Val Lemme. Meno 5° e brina, come da medie del periodo, più o meno. Le Carpe se ne staranno sul fondo sognando di essere in una piscina alle Bahamas. Tra gli effetti permanenti del mio 2+1 (due covid ed una influenza) a parte una tossetta che irrita Miriam, stanchezza e brividi, c’è anche la mia accentuata sensibilità al freddo, per me una novità. Dunque se trovassi una piscina alle Bahamas per le Koi, penserei di accompagnarle.

Devo assolutamente alzare di un grado o due l’inclinazione della webcam, ossia il brandeggio verticale, per eliminare questa fastidiosa curvatura dell’orizzonte provocata dalle lenti. Perchè la Terra è notoriamente piatta, quadrata e con i bordi taglienti, come una grossa cotoletta alla milanese e non voglio dare corda a chi pensa che sia rotonda. Due giorni fa sono stato a Basaluzzo ma nevischiava e non avevo voglia di salire sul tetto per eseguire l’aggiustamento. Questo effetto ottico mi disturba enormemente e mi provoca rash cutaneo e brucellosi bovina. Per inciso, la linea dell’orizzonte deve essere esattamente alla metà dell’inquadratura, come per l’identica webcam di Genova – Lido, laddove dopo mille aggiustamenti adesso è ferma come dovrebbe.

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Ennesimo tramonto.

Quando nevica a Prato Cipolla, vicino a Santo Stefano D’aveto, un gruppo di ragazzi scolpisce un artefatto di fronte a questa maestosa veduta. Quello che stupisce è la prontezza con la quale provvedono appena nevica, senza mancare un giorno. A volte qualche indignato passante lo distrugge, ma nel giro di poche ore ricompare.

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“Adesso faccio Waldegard”

Provinciale Basaluzzo – Gavi. E’ il messaggio che ho mandato a Miriam allegato a questa foto. mi immaginavo una telefonata minacciosa del tipo “non fare il cretino” e invece nulla. In effetti Miriam non poteva sapere chi è Bjorn Waldegard, pilota di Rally che vinse un mondiale nel 1979. Sulla neve era di una bravura impressionante, non era certo l’unico ma lui me lo ricordo bene. Io procedevo invece a velocità adeguata al fondo leggermente coperto da neve bagnata, nulla di scivoloso.

In questa foto si intravede una Panda con le catene che procedeva a 25 km/h, appena superata da un furgone il cui autista ha compiuto la classica “manovra da esasperato”.

Viaggio lampo a Basaluzzo, nevicata prevista, accumuli decorosi tra Gavi e Busalla (20-30 cm), irrilevanti a Basaluzzo (1 picocazzo). Comunque fa bene al cuore vedere un po’ di inverno, ed ovviamente la neve è quello che ci vuole per ragioni che ho già scritto tante volte ed anche a sproposito.

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Sembrano i Caraibi.

E invece quando esco per andare in ufficio sono circondato da “belin” in senso lato, scooteristi griffati che guidano in modo sconsiderato, auto in doppia fila con le quattro frecce accese, il bar intasato di gente ma le due bariste sono cordiali e dispensano un sorriso a tutti. Per domani il telefono di Miriam continua a mostrare un cristallo di neve; quando succede in concomitanza con qualche suo picco ormonale, la ragazza si sveglia di pessimo umore.

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Intanto, oltreoceano.

I colori sono simili alla realtà, ma c’è qualcosa che non funziona ancora bene. Questa webcam ha alcuni settaggi “automatici” nel senso che sono impostazioni di vari parametri messi insieme che dovrebbero fornire soluzioni ottimali in condizioni di luce difficili. Premendo un bottone si innescano dei valori che dovrebbero compensare i troppo chiari ed i troppo scuri. Ma a certe ore del giorno l’immagine è un po’ pastello offuscata. Interverrò alla mia prossima permanenza in quei posti, perchè da remoto non so perchè ma non ci riesco.

E per il momento ha deciso di non nevicare. Piove ogni tanto ma di neve neppure l’ombra, ne viene un po’ sui monti verso nord, ma le saccature che arrivano sulle pianure dal Canada vengono sistematicamente deviate verso nord quando si avvicinano alla east coast e sulla costa piove oppure non piove neppure. Insomma, anche li c’è qualche seppur lieve spostamento delle consuete figure bariche che però ha conseguenze in certe aree specifiche, un po’ quello che sta accadendo nel NW italiano, costantemente in ombra pluviometrica. Poi magari a metà febbraio viene una bella nevicata e tutti si dimenticano che ha fatto un inverno anomalo.

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