Soffioni (Tarassaco)

A tradimento, due foto di soffioni, ossia i semi del tarassaco, o qualcosa del genere.

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Ecco la settima, quasi on line.

La quarta webcam di Basaluzzo, settima del mio hobby inutile, è posizionata. Sta lavorando temporaneamente utilizzando il cavo della webcam sulla Pozzanghera che in queste ore infatti non trasmette. Per 24 ore produce immagini che saranno analizzate per vedere quali sono gli eventuali aggiustamenti da fare, poi la disconnetto e riallaccio la esistente in attesa che l’elettricista passi il cavo di rete aggiuntivo.

La presenza del Consulente Biologico a terra è stata importantissima per tirare il cavo di rete, poi ha scattato queste impressionanti immagini nelle quali la mia goffagine è sublime.

Sono stato sul palo una mezz’oretta, le operazioni si sono svolte con pochi contrattempi, tutti superati con un po’ di pazienza e qualche imprecazione naive.

Questa è l’imbragatura da ferrate riadattata con due tapulli che servono per stare vicini al palo quando ho bisogno di entrambe le mani. Funziona anche se il moschettone ha dei bordi taglienti che si impigliano nell’anello ed ogni volta che lo tolgo mi vengono alla mente espressioni di circostanza perlopiù volgari.

Il lavoro quasi completato. Devo mettere il cavo a vista dentro un tubo flessibile e tappare il tubo di rame prima che diventi un ricettacolo di insetti pronti ad invaderlo per farci dei rave party.

Come si nota bene, alcuni uccellaci hanno già approfittato del punto sopraelevato per cagarci sopra. Devo studiare una soluzione per evitare che qualche deiezione volante finisca per ricoprire l’obiettivo della webcam. Ho già qualche idea complicatissima da mettere in pratica.

Ho scritto settima, frutto di un black out cognitivo. In realtà questa è la nona.

  • 2 Genova
  • 1 Sauze
  • 2 New York
  • 4 Basaluzzo
  • 9 Totale
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Alberi.

Probabilmente ogni anno scrivo una cosa simile; mi dimentico ed anno dopo anno con cadenza immancabile, verso Aprile riparto con la stagional-considerazione banale e priva di costrutto.

Insomma, alberi della stesso ordine, famiglia e genere, a distanza di pochi metri l’uno dall’altro, eppure l’avanzamento della ripresa primaverile è molto diversa tra loro.

Tre tigli in altrettanti diversi sviluppi. Dai getti appena accennati a foglioline già sviluppate. Terra diversa ? Non penso. Acqua in quantità dissimili ? Non mi pare. Fertilizzante ? Non ne uso. Sospetto che sia l’imprinting del vivaio; esposizione, ombra o sole, qualche cura in più o in meno, qualche potatura infelice. Sarebbe interessante riuscire a fare la tracciatura della pianta fin dall’inizio, cosa impossibile. Magari vengono tutti dalla Cina, anche loro.

Due querce (anzi tre); forse in questo caso conta il genere, forse diverso, ma non ne sono sicuro. Tra querce vere e proprie, roverelle, roveri anche voi, e mettetevi d’accordo che cavolo.

Due frassini; forse in questo caso conta il fatto che il primo, quello indietro, è un rifugiato politico di un vivaio che se ne voleva liberare ed io l’ho accolto, lo scorso anno è stato fatto preda di rodilegno (stupidi insetti il cui nome dice tutto) ma la differenza è notevole. Tanto notevole che comincio a preoccuparmi del primo, sarà ancora vivo ?

Ho sicuramente già messo on line una foto identica perchè tutti gli anni vengo colpito dalla diversità in ripresa di questi due tigli, messi a dimora insieme, provenienti dallo stesso vivaio, apparantemente dunque non vedo differenze tra i due. Eppure uno ha già le foglie e l’eltro ha a malapena e getti. Fanno così tutti gli anni.

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Sta arrivando.

La prossima webcam. Oggi ho fissato al palo il tubo di rame che conterrà il cavo di rete. Il governo cinese sta aspettando con trepidazione la webcam che dovrebbe inquadrare un arco di campagna che da Basaluzzo si spinge verso est-sud-est mostrando campi, cascine sparse ed una lontana azienda vinicola che è un obiettivo militare sensibilissimo.

In questa foto la webcam ed un cassetto che contiene lo splitter. La sistemazione è artigianale ma dovrebbe garantire la tenuta stagna. Salire sul palo è faticoso; festeggerò il periodo pasquale montando la webcam sulla punta a circa sette metri dal suolo, oppure in terapia intensiva se la mia imbragatura dovesse cedere quando entrambe le mani sono occupate ed io sporgo dalla scala.

Sotto il moletto della Pozzanghera ci sono questi. Sembrano avanotti ma certo non di carpe, altri pesci che sono piovuti dal cielo ? Trote, salmoni, Acantopalmus Ieeri ? Sono probabilmente girini, ma è il primo anno che li vedo, perchè non li ho mai notati gli scorsi anni ? Un complotto, sicuramente.

“Ti blocco lo sviluppo” era una frase del mio liceo, non so se fosse stata mutuata da un film, ma la si diceva, in tono scherzoso, quando minacciavi un amico di dargli delle botte.

Alcuni degli alberi intorno a casa sembra abbiano subito un blocco, le foglie che si erano aperte prima delle gelate si sviluppano molto più lentamente di quanto potrebbero fare. La mattina è ancora fredda, forse è una cosa normale ma stante che tratto gli alberi che ho messo a dimora nel corso degli anni come delle creature sangue del mio sangue, tendo ad amplificare i segnali che mi sembrano negativi e ci faccio su una malattia.

E’ comunque ancora presto per fare la conta dei danni ed incrocio le dita, le acacie in particolare qualche danno lo hanno subito ma non riesco a determinarne l’entità, ci vorranno ancora alcuni giorni di osservazioni.

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Sedici litri per un metro quadrato.

Cominciamo dalla pioggia. Benvenuta & benedetta. Se non ricordo male, questa terra argillosa occupa circa il 70% di volume, il resto è aria dove la pioggia si insinua. Se prendo sedici millimetri di pioggia e li pongo su un terreno dove ogni centimetro prende il 30% di acqua, ammesso e non concesso che l’imbinimento del terreno sia regolare, questi sedici millimetri vengono ripartiti in 30% per tre volte, pertanto il terreno di bagna per circa 5 centimetri sotto la superficie.

Questa me la sono proprio inventata. Anche perchè camminando nel prato dietro casa, ho notato diverse piccole pozzanghere. Che non dovrebbero esserci se il terreno avesse assorbito tutta la pioggia. Qualcosa non mi torna; forse c’entra la mia totale ignoranza in materia.

Questa pioggia fa bene all’erba ed in parte anche al bosco, ma alle falde acquifere fa un baffo. Però verso i monti credo abbia piovuto ben di più, e le falde si alimentano proprio dai monti. Anche qui invento copiosamente, non ho idea di quello che dico e mi rimetto alla clemenza della Corte.

Ci vorrà ancora qualche giorno per appurare i danni delle due gelate mattutine dei giorni scorsi, ma questa è la situazione di qualche albero proprio sotto casa. Mi sembrano intatti con qualche riserva con il Platano. Il Carpino a destra sembra più avanti, seguito dal Ciliegio in secondo piano centro sinistra, poi il Tiglio a sinistra. A poca distanza l’Acero Campestre al centro e ultimo il Platano poco più a destra.

Oggi avrei iniziato l’installazione della nuova webcam sul palo alto. Era tutto pronto ma poi è arrivata la pioggia, ben più preziosa di una cazzo di webcam che non aggiunge nulla a quella esistente poco sotto. Piovesse come oggi per una settimana di fila sarebbe meglio. Anche le rose ringraziano.

Di quanto amo la pioggia ho già brevemente accennato almeno un migliaio di volte e dunque passo oltre. Questo pomeriggio piovoso si prestava benissimo al camino acceso, la copertina di lana ed il divano. Sul divano con il tablet in genere Miriam si accascia dopo pochi minuti di Netflix. Io mi devo spostare sulla poltrona e dopo poco mi accascio parimenti. Il pomeriggio piovoso scorre così, gentilmente.

Ma mentre stavo per appisolarmi, è improvvisamente montato vento da NE. Il vento da nord est e solo lui, si incanala dentro il camino e soffia il fumo e talvolta anche i lapilli dentro casa.

Non c’è altro da fare che rimuovere i ceppi in fiamme e portarli fuori usando un secchio. E’ già accaduto. Adesso tutta la casa ha odore di legna bruciata. Il secchio sta bene.

Il pomeriggio si è concluso con un discreto tramonto. Ho scattato cinquanta foto, tutte insignificanti. Metto qui solo quelle meno banali, i colori non sono ritoccati.

Pubblico quest’ultima sulla solita serie di social networks come “scambisti sovrappeso ultrasessantenni”.

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Cinque anni a confronto

A confronto le foto del 4-5 Aprile degli ultimi cinque anni. Il 2023 si nota rispetto a tutti gli altri perchè ci sono più foglie nuove sugli alberi e l’erba è più secca. Tra gli altri anni ci sono lievi differenze rispettivamente tra alberi e prato, ma in tutte il prato era più verde. Nel 2023 sparisce il carpino appena dietro la mimosa in basso. E’ seccato. Sparisce anche il palo con la mangiatoia, stante la presenza di una influenza aviaria, i biologi avevano sconsigliato e tutt’ora sconsigliano di mettere mangiatoie perchè favoriscono la diffusione del contagio.

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Meno due e ciao.

Da una parte l’anticiclone africano. La sua spinta anticiclonica verso nord provoca una risposta sulla Russia di aria che viene verso sud; questa dannata aria fredda e secca arriva fino in Italia e dunque oltre alla siccità ci toccano pure le gelate tardive.

Questi “meno due” probabilmente si ripeteranno per almeno altre tre mattinate. Le acacie sono quelle che patiranno le conseguenze peggiori, seguite dagli aceri e poi querce ed altri che hanno già le foglioline aperte. Se servisse qualcosa mi rivolgerei direttamente ai vari extraterrestri divini che in teoria dovrebbero sistemare tutti i nostri problemi, anche se in genere lo fanno gentilmente solo dopo che siamo morti. Questo problema ambientale però non viene preso in considerazione da queste entità autoproclamatesi sacre e dunque è inutile nominarli. Su questo sono d’accordo; nominarli invano non serve un cazzo.

Allora vaffanculo a chi si preoccupa dei bagni no gender oppure di vietare le parole straniere, ci vendete della merda preconfezionata non avendo le benchè minime risorse intellettive per risolvere i problemi veri. Andate a fare in culo, e che le lesioni da penetrazione non adeguatamente lubrificata vi restino per sempre a memoria della vostra colpevole e dolosa idiozia.

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Via della Libertà.

Questo è il solito gabbiano che attende di fronte alla pescheria. Se ti avvicini troppo si allontana, ma senza dare l’impressione di essere spaventato.

Mi domando se chi ha ideato questa pubblicità sia stata una agenzia o i titolari stessi dell’impresa. La bara che esce dall’uovo di Pasqua è difficile da categorizzare, gli asterischi richiamano ai dettagli del pacchetto. C’è tutto; la bara, il carro da morto, chi porta la bara dentro e fuori dalla chiesa, una piccola composizione floreale. Cosa vorranno dire per “piccola” e chi stabilisce quando una composizione floreale diventa “media” e poi “grande” ? Venti “ricordini”. Se sei il ventunesimo convenuto alla cerimonia, ti attacchi al tram, non prendi neppure il bigliettino di ringraziamento. I tre estratti di morte vengono dati ai congiunti più prossimi oppure estratti a sorte a tre dei venti presenti. Il finanziamento viene dato solo se approvato dal fornitore, altrimenti paghi in anticipo, oppure fai mummificare il congiunto e te lo tieni in casa tua, fino a che non la vendi, ammobiliata.

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Twitter

Forse scongiurata la possibilità di gelate nei prossimi giorni. Sarebbe una maledizione, basta ed avanza quella della siccità.

A Genova un temporalino che segna l’ingresso da Est di un impulso freddo, ma poi il nulla per altri giorni, ad oltranza, non se ne vede la fine.

Twitter dunque; ho speso 10 minuti a bloccare commentatori politici da strapazzo, quelli che preferirebbero vedere l’Italia sprofondare, o sinistra o nulla. La rabbia, il risentimento, la violenza verbale che trasuda dal loro esprimersi per me è insopportabile. Andate a cagare, voi e la vostra immensa presunzione, la vostra ridicola prosopopea immutabile da decenni. Le stupidaggini che sta facendo questa coalizione non sono maggiori di quelle compiute dalle passate coalizioni di centro sinistra. Ma voi che vaniloquiate un inesistente primato intellettuale non volete costruire nulla, pensate sempre e solo a demolire chi non la pensa come voi. Invece di leggere la vostra spazzatura ideologica ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.

E, non ultimo, valutare se scendere di altri cinquanta metri con il pozzo che ormai di acqua ne ha pochina. Ho interpellato la ditta che scavò il pozzo qualche anno fa, ho formulato domande risibili dal punto di vista tecnico, la risposta è stata vagamente positiva, salvo un paio di verifiche che devo effettuare.

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Scambi di informazioni.

Sono razzista, nel senso che non mi sono simpatici ed anzi mi permetto di giudicare coloro che ritengo delle beline. Le mie esternazioni su facebook però sono lette solo dagli “amici”, almeno credo, e dunque per fortuna nessuno ne risente. Io provo a passare un concetto semplice come la salvaguardia dei propri arti inferiori, ma molti invece provano l’ebbrezza della omologazione in basso e dunque guidano in quel modo odioso. Dovrei limitarmi a dire “cazzi loro” ma non ci riesco.

Call centers. Decine di chiamate tutti i giorni. Invece di rispondere posso mandare direttamente un messaggio. Uno recita “numero sconosciuto per favore mandate un messaggio di testo”. Ne ho pronto un altro che invece dice “andate a cagare sulle ortiche” ma in Cinese. Risposta modello da parte del corriere Amazon. Poi l’ho ringraziato.

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