Foglie screziate.

Queste sono foglie di un giovane tiglio. Ci sono altri due tigli con le foglie verdi, ma solo questo le ha screziate. Sono belle, ma non so a cosa ascrivere il fenomeno. Sembrerebbe un tentativo di richiamare la clorofilla parzialmente impedito dagli effetti della gelata di qualche giorno fa. Ma le foglie degli altri tigli sono verdi senza particolari ghirigori. Come al solito non ho idea di quello che sto dicendo, DEVO scrivere a qualche esperto di foglie, se solo ne trovassi uno.

Sembrano gli alieni di Space Invaders del primo videogioco anni ’80. Magari scopro che il tiglio in questione è davvero una specie aliena che si sta adattando al nuovo ambiente. Quando sarà perfettamente acclimatata inizierà a produrre semi teleguidati che, una volta in aria, uccideranno tutti.

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L’inutile buco

Quando parlo del “buco pluviometrico del basso Piemonte”, ecco qui. Questo in particolare è un grosso buco, prende anche parte della provincia di Cuneo. Quando vuole fare dell’ironia, il buco è solo su Basaluzzo e sui comuni limitrofi.

A questo giro Basaluzzo è stata fatta dono di 1,6 millimetri. I due Aceri Campestri stanno perdendo le ultime foglie, dovrò spazzare di nuovo il prato ma questa volta l’impegno sarà meno gravoso. A sinistra c’è uno dei nuovi alberi, un Tiglio Cordata. Il vivaista ha detto di aspettare due anni prima di potarlo. La mia ignoranza abissale mi ha sempre fatto pensare che potare un albero grandicello appena messo a dimora fosse indispensabile. Mi fido del vivaista ma devo considerare che anche in questo campo esistono le scuole di pensiero. Cercando on line ci sono molti tutorials su come mettere a dimora un alberello alto due cazzi, non una pianta adulta. Son capace anch’io, l’alberello alto due cazzi, o tre, non viene potato. Comunque mi fido del vivaista.

Ogni tanto si vede Gastone. Credo che per lui sia come guardare le bignole di una pasticceria dalle vetrine.

Ieri ero in un negozio, una cliente parlava con un commesso lamentandosi del figlio, a detta sua incontrollabile, incontenibile, capriccioso (anni 2). Diceva che ha provato a rifilarlo ai nonni, ma questi si sono accorti che il piccolo è una iena ed ora non lo vogliono più. La tizia sembrava davvero stanca e sebbene ci fosse una spolverata di ironia, non c’erano dubbi sulla sua difficoltà nel gestire il marmocchio.

Visto l’albiente amichevole e incline alla chiacchiera, avrei volentieri detto alla signora di farsi legare le tube, o far vasectomizzare il marito, o entrambe le cose che non si sa mai. Ma era incinta di sette mesi. Questo si chiama reiterazione del reato, se un erede ti fa disperare, perchè offrire nuovamente al maschio la propria vagina senza protezione alcuna ?

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Tromba

Miriam ha scattato questa foto e me l’ha mandata subito con WhatsApp. Sono contento che l’abbia fotografata perchè probabilmente stava pensando a me. E’ una piccola tromba marina, carina, forse se ne intravede una in lontananza che è appena abbozzata, oppure nell’obiettivo del telefono c’era qualche frammento delle sue dita irsute. E’ stata da un dermatologo che le ha detto che sta diventando un lupo mannaro.

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Buone feste un belino AI

Ho scritto “the banner “buone feste un be-li-no” in Genoa” ed ecco cosa mi è venuto fuori. Non so dove prenda gli algoritmi per comporre queste immagini, ma mi sorprende come ci siano dei riferimenti che sembrerebbero abbastanza precisi su Genova, come i palazzi con i colori rossi e la chiesa a strisce bianche e nere. C’è chi si preoccupa dello sviluppo della Intelligenza Artificiale; dovrei forse farmi venire delle ansie sulle innominabili conseguenze sulla trasposizione della fantasia con la realtà ?

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Gravità ed altri postulati lacunosi.

Circa quattrocentomila anni dopo il Big Bang, la forza di gravità iniziò a far raggrumare atomi di idrogeno, qualche atomo di elio. Non c’era altro, a parte un caldo porco.

Era iniziata l’era della “forza di gravità”; inesorabilmente i grumi di idrogeno attraevano altri grumi e questi formavano delle nuvole di idrogeno sempre più grosse. La forza di gravità diventava sempre più intensa e l’idrogeno formava un centro (di gravità) della nuvola che iniziava a comprimersi sempre di più. Visto che il tempo non mancava e neppure l’idrogeno, la pressione lentamente diventava talmente forte che nel centro della nuvola si innescava una fusione nucleare (oppure una fissione, adesso non ricordo bene). Insomma, si accendeva una stella.

Apparentemente dunque i mucchi di foglie secche, se lasciati incustoditi, potrebbero unirsi in quanto attratti l’un con l’altro ed iniziare qualcosa di simile ?

No, perché la legge di gravità non funziona come dovrebbe. Se facesse il suo dovere, non sarei io a dover spazzare le foglie, ma lo farebbero da sole, come l’idrogeno. E’ una scocciatura, ma ad essere onesti ed a pensarci bene, forse la nascita di una stella nel cortile avrebbe conseguenze abbastanza catastrofiche.

Ed allora mi tocca spazzare le foglie al suolo. Ce ne sono ancora un po’ sugli Aceri Campestri, raccoglierò anche quelle quando decideranno di cadere.

Disclaimer; forse ho già detto le stesse cagate negli anni passati.

Ecco i sei nuovi arrivati. Orientati come lo erano nel vivaio, trapiantati nella stagione giusta, è stata aggiunta terra grassa nell’invaso, la zolla messa a terra verrà ricoperta da un sottile strato di letame. Che posso aggiungere ? Che il clima nei prossimi quattro anni non sia troppo cattivo, che il dannato anticiclone africano non ci martelli come ormai fa sempre da anni, che non manchi l’acqua. Lunga vita a questi alberi.

Una spruzzata di neve in alta Val Susa. Forse tra qualche giorno ne arriva un po’ di più. Motivo per cui ho anche tolto le foglie a Basaluzzo.

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Il freddo lascia il segno.

Assolutamente no, o almeno nulla che si possa individuare da questa foto nella quale si intravede la Luna mentre tramonta.

In effetti però ci sono alcuni alberi che hanno le foglie verdi come a Giugno, segnatamente un Siliquastro ed un Tiglio. Si sono beccati un -4,5° e, secondo le mie teorie, questo non fa bene alla pianta. Gli alberi fanno conto sullo zucchero che elaborano riprendendosi la clorofilla prima dell’inverno. Ossia la succhiano dalle foglie che diventano gialle. Ma se la temperatura scende sotto lo zero quando ancora la clorofilla è nelle foglie, mi sa che il gelo abbia rovinato i canali linfatici ed ora la clorofilla è perduta.

Mi sto inventando tutto questo, ma non saprei a chi chiedere, speriamo che le piante in questione non patiscano troppo e che si riprendano normalmente la prossima primavera. Il pozzo nell’ultima settimana ha dato circa duecentocinquanta litri al giorno, una miseria. E sto per mettere a dimora sette alberi già grandicelli (erano in offerta speciale) che avranno bisogno di tanta acqua. Si aggiungono agli altri alberi che ancora non hanno radicato abbastanza da potercela fare se l’estate dovesse essere calda e secca. Sono gli ultimi che metto, lo giuro. Sono anche scemo, anzi più scemo del normale. Sto leggendo un libro di astronomia che speravo fosse per principianti. Invece è pieno di formule che salto a pié pari, qualcosa imparo ma a volte devo rileggere interi capitoli perchè mi rendo conto che non ho ritenuto nulla nei miei neuroni.

Oggi ho letto cinquanta pagine mentre ero dal dentista che mi ha tenuto tre ore sulla sedia con gli elettrodi per farmi mandibolare la mandibola che non mandibola più tanto bene. Considerando la frequenza di una scossa ogni secondo, ho superato le diecimila scosse. Capirei se avessi provato a molestare la moglie o le figlie, ma nulla di tutto questo, ed allora perché lo fa ?

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Primo ghiaccio.

Come da tradizione, ecco la foto all’alba della Pozzanghera che presenta un sottile strato di ghiaccio, il primo di questa stagione fredda 23-24. Spero sia da buon auspicio per un inverno freddo e nevoso. So benissimo che non esistono auspici e che due giorni di freddo non vogliono dire nulla, ma mi illudo che non fa male a nessuno.

Non senza disappunto rilevo che i dati del riquadro del Disagio sono di nuovo parzialmente errati. Era già successo ed avevo capito l’errore, adesso dovrò rivedere i dati grezzi e magnuscare nel data base. Sono un asino. Va a caghèr.

Didattica a distanza. La foto scattata dalla webcam mostra alte nuvole che disegnano striature, le stesse che si vedono bene dal satellite, quadratino sovraimpresso in basso a sinistra. Toh.

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Soliti rossi autunnali.

Un tramonto sui gialli aceri campestri circondato da due albe sulla Pozzanghera.

Un tizio vestito da cespuglio in piedi in un vaso che spaventa i passanti che gli si avvicinano. E’ una di quelle manie globali, ce ne sono ovunque in Europa e USA. Forse in altri paesi, ad un tizio che fa questo genere di scherzi taglierebbero la testa. Ma da noi è in voga. Il primo era stato il grosso pupazzo di neve fatto di cartone con dentro un tizio che ha spaventato mezzo New England. Però non era esportabile nei paesi dove non nevica, ed allora è arrivato il cespuglio.

Ed è arrivato anche a Genova; si è piazzato nel porto antico, in piazza Fontane Marose e forse in altri due posti. I filmati girano e dunque si può fare una casistica di chi si spaventa a morte e chi meno, direi che il 99% delle persone che hanno fatto un salto ed hanno urlato, poi si mettono a ridere. A Genova è un po’ diverso; soprattutto nel porto antico le persone che vengono fatte oggetto dello scherzo, il più delle volte fanno finta di non spaventarsi e non cambiano espressione, osteggiando quel senso di superiorità e di distacco snob che tanto ci contraddistingue. In aggiunta o in alternativa, spesso si incazzano e se ne vanno facendo quella faccia da culo che caratterizza una parte così cospiqua della popolazione residente.

Certo, ci sono anche genovesi che se la prendono in ridere, ma sono una risicata minoranza rispetto agli individui ambosesso sciatti, brutti dentro, nella cui vita prevale il fastidio, la sofferenza, l’invidia.

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Che sia arrivato l’Autunno?

Mi pare che in questa foto si vedano un po’ di colori autunnali diffusi. Era l’ora. Forse seguiranno ulteriori foto molto simili a questa, leggermente più gialle.

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Mutazioni genetiche nella Pozzanghera

Forse sbaglio a dare alle carpe le vitamine che prendo io. Adesso la mando ai titolari della ditta che alleva Koi per sentire cosa ne pensano.

Che siano gli ormoni che prende Miriam ? Avanzava qualche pillola e ho provato a vedere se alle carpe piacevano. Magari questa manda via i cinghiali che vengono a bere.

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