Però bagna.

Quando si dice “pioggerellina”, è in pratica nebbia che si trasforma in precipitazione. Oppure la si può vedere come pioggia appena formatasi con minuscole gocce che non fanno in tempo ad ingrandirsi perchè lo spessore delle nuvole è troppo sottile. Vuole dire che lo strato di aria che contiene la nebbia è anche ricco di nuclei di condensazione. Ossia pulviscolo, fumo, gas di scarico parzialmente incombusti. Insomma, merda in sospensione.

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La canzone delle feste 2023

Dopo la pausa COVID, ho convinto Miriam a rifare la canzone natalizia. Abbiamo scelto la famoserrima canzone di Mariah Carey ascoltata per la prima volta – credo – nel film Love Actually e diventata un tormentone. Anche quest’anno infatti la cantante si esibisce al Radio City Music Hall del Rockefeller Center a New York. A cominciare dal Thanksgiving, la iniziano a prender tutti prontamente per il culo, ma poi fa il pienone. Ecco dunque la versione di famiglia. Dopo aver visto il filmato Miriam mi ha implorato di non metterla qui sul blog “perchè poi lo vedono le amiche”.

Io non so quali possano essere le sue amiche che guardano questo inconsistente bagaglio di stupidaggini, ma se non lo metto qui, dove altrimenti ? E questa versione dura oltre quattro minuti, come tutte le canzoni serie. Un tormento interminabile.

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Dai che manca poco

Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso.

Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi.

Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico.

Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò che gli altri vogliono e non di ciò che siamo.

Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazioni e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano con il vostro consenso di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale.

Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi.

Parlo da insegnante,

che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione;

che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la loro stima;

che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei ragazzi che invece non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la derisione.

Ho visto nei miei anni di insegnamento prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con terrore centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. E provo orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di certi personaggi.

Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona.

Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese.”

Marco Galice

(Copiato dal web)

Immagino di poter concordare sul contenuto di questo sfogo. Non guardo questi programmi ma ne sento parlare. Non voglio aggiungere nulla, direi cose banali e ridondanti.

Speriamo che questo “Santo” Natale passi in fretta e senza troppi danni. Miriam inizia a scocciarsi quando non mi ricordo qualcosa. Sostiene che abbiamo visto un film su Netflix insieme, ma io proprio non ne trovo traccia nei miei neuroni. Probabilmente la irrita il mio “boh?” con la faccia lunga e l’espressione che in effetti è traducibile in “fosse anche, va bene, allora L’HO VISTO ma che cazzo?”.

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Dieci fiocchi.

Ma l’aspetto è decisamente quello che piace a me. Accumuli leggermente inferiori alle previsioni, tutto sommato è meglio, viste le tante foglie ancora saldamente attaccate ai rami.

Ed ecco l’inevitabile slavina di foto basaluzzesi con la neve. Sono identiche a quelle delle passate nevicate, ma per me la neve è “… una magia che si rinnova” come dicono le pubblicità di un panettone industriale o di qualche chincaglieria di finto oro fatta in Cina che si dovrebbe vendere alla fidanzata burina per assicurarsi un continuo supporto di carattere sessuale fino al Natale successivo. Ecco le foto.

Mattina dopo la nevicata.

La webcam di Grange. La macchietta di marroncino che per lunghe settimane ha inficiato la purezza dell’immagine è stata rimossa. Probabile il contributo di qualche uccello che ha scagazzato in volo imprimendo alla deiezione un moto obliquo che ha vanificato la presenza della copertura a sbalzo.

Segnalo altresì che nelle ultime 48 ore ci sono state interruzioni del funzionamento di una o più webcam a Genova, a Basaluzzo ed anche a Sauze di Cesana, causate da guasti conclamati del provider o qualche altra magagna temporanea sulla quale non voglio indagare.

Anche in alta val Susa è caduta la neve, in quantità insufficienti per garantire la pratica dello sci in modo diffuso. Insomma, ce n’è poca. La qualità per contro è buona, si vedono i singoli fiocchetti che non si sciolgono perché la temperatura resta sotto lo zero, seppur di poco.

Le previsioni in questo senso non sono confortanti per chi ama l’inverno e gli sport correlati, non sono previsti prossimi accumuli ed anzi la temperatura è destinata ad alzarsi. A Basaluzzo conto sull’inversione termica per scongiurare temperature quasi primaverili.

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Rosazzurro mattutino invernale.

Intanto inizia la serie di serate pre-natalizie. Oltre a rischiare di prenderci il COVID e ultima l’influenza modello Inverno ’23, devo annotare che con il passare degli anni la mia compatibilità con gli eventi di socializzazione si sta ulteriormente deteriorando. Lo dico tutti gli anni ma ultimamente sono stato folgorato anche dalla realizzazione che ho perso molti degli amici che avevo ai tempi della scuola ed oltre. Si, perchè se uno sparisce dalla circolazione come ho fatto io, perde gli amici. La mia non è una lamentela, è stata una mia scelta, magari poco razionale ed inficiata da alcune mie caratteristiche patologiche autodistruttive. Non riesco, anche oggi che sono a pieno titolo nella terza età, a togliermi dalla testa la sensazione che se chiamo un amico

  • A gli rompo i coglioni
  • B gli racconto delle cose di cui non gliene frega un cazzo
  • C gli dico delle cose che palesano il fatto che sono un minorato
  • D in sostanza, se non lo avessi chiamato avrei fatto meglio

Di vecchi amici ne ho persi tanti, alcuni proprio non mi vogliono più vedere perchè sono diventato un estraneo. Comunque la quantità di amici che sono riusciti a sopportarmi e che ogni tanto vedo/sento mi è sufficiente. Un po’ mi rammarico per gli altri, ma c’ést la vie e comunque a cagare sulle ortiche.

Miriam mi accusa giustamente di non chiamare mai nessuno. Ha perfettamente ragione, soprattutto per effetto delle ragioni sopra indicate, spesso intrise con pigrizia. Lei invece vorrebbe circondarsi di amici. Adesso un po’ meno perchè vede tutti come dei potenziali veicoli di contagio, ma la sua tendenza è quella di invitare ed essere invitata, partecipare, essere parte attiva. E dunque è per merito suo che veniamo invitati a serate. Dove spesso io metto su “la faccia di mio padre”.

Eccolo, il nuovo ulteriore elemento disgregante; secondo il parere di persone che mi conoscono e conoscevano anche mio padre, io sto assomigliandogli sempre di più. Ed è vero, lo percepisco, me ne rendo conto. L’espressione di mio padre quando si trovava circondato di persone era particolare. Era assente; era una non espressione, era come se stesse dormendo ma con gli occhi aperti. Sarebbe potuto entrare nella stanza un toro infuriato e la sua espressione non sarebbe cambiata. Ho questo ricordo di lui, è possibile che mi stia sbagliando di grosso, a volte si riflettono i propri stati d’animo sulle persone che abbiamo intorno. Ho letto questa cosa su una rivista femminile del tipo “Vagina glamour”. Mio padre, soprattutto negli ultimi anni quando ancora c’era mia madre, mi dava l’impressione che, quando esposto a persone, stesse provando quella sottile sofferenza di chi pazientemente aspetta che la serata volga al termine.

Ed ora un breve filmato che ho ripreso dalla Terrazza Colombo ex Terrazza Martini. E’ una panoramica eseguita in piedi a temperature frescoline ed un po’ di tramontana. E’ andato tuttto liscio fino a quando la mia schiena durante la torsione ha segnalato qualche difficoltà, si notano verso la fine almeno tre scatti che corrispondono ad altrettanti dischi intervertebrali che presentano delle criticità.

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Quattro fiocchetti.

Gli accumuli finali di questo evento sono inferiori alle previsioni, ma va benissimo così. Dopo diecimila episodi di caldo oltre le medie, se fa un po’ di freddo e viene una spolverata di neve sono contento. Da considerare anche che su molti alberi, querce in particolare, ci sono ancora molte foglie e se dovesse nevicare con accumuli discreti, potrebbe rompere rami ed abbattere alberi giovani.

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Due fiocchetti

Era stata prevista, forse un po’ di più, si è sciolta in fretta. Ma insomma è inverno meteorologico e va tutto bene.

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ENEL; avete un bel problema.

Forse il problema risiede nei dosaggi ormonali della signorina della chat line ENEL alla quale ho cercato di spiegare che l’indirizzo di fornitura era sbagliato. Forse dipende dal fatto che chi gestisce il software che mantiene gli indirizzi degli utenti è uno che parla solo in dialetto romanesco stretto e non capisce l’italiano. Forse stanno implementanto un sistema di Intelligenza Artificiale ma chi ha scritto il programma è un deficiente.

L’indirizzo di questa mia utenza era giusto inizialmente, poi recentemente è successo qualcosa e si è complicato, adesso mi è arrivata questa comunicazione e scopro che l’indirizzo è stato modificato, ma adesso è più sbagliato di prima ed il portalettere non mi troverà mai.

ENEL; avete un bel problema ma ve ne strabattete le balle.

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La mareggiata del 2 Dicembre 2023

Nulla di straordinario, non credo abbia fatto danni se non un po’ di sabbia e pietrisco da togliere. Ho scattato un po’ di foto mediocri.

Ho anche fatto un breve (per fortuna), filmato. Anche questo è mediocre, anzi meno che mediocre soprattutto per la qualità che ricorda quella del Cinevisor Mupi.

Si nota anche un elemento inquietante; dal muro di contenimento si vede un fiotto di acqua marrone che esce nel punto dove il muro tocca la spiaggia. La mia impressione, assolutamente dilettantesca e non supportata da uno straccio di curriculum accademico, è che si è aperta una breccia nel muro, le onde si stanno insinuando nel terrapieno che c’è dietro. Se dovessi aver ragione, il terrapieno sta finendo in mare, si sta scavando un buco che arriverà in Piemonte.

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Benvenuta ramata

Inattesa, almeno dai modelli, una discreta ramata d’acqua che segna l’ingresso della parte fredda del fronte appena transitato. Grazie, ce n’è sempre bisogno.

Parimenti a quanto succede al delta del Po, ma anche all’estuario del Bisagno quando piove, il fango portato via dalle precipitazioni si allunga nel mare, o nel lago, o nella Pozzanghera.

Il pluviometro di ARPA forse dormiva quando il fronte gli è passato sopra, in compenso si nota la pioggerellina costante di questi ultimi giorni, accumuli modestissimi ma, come sempre, meglio del dito nell’occhio.

Ho notato solo oggi che la webcam inquadra il Monviso. Non è frequente, ma con l’aria fredda e secca in arriva da nord, eccolo, estrema sinistra nell’immagine.

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