Il parrucchiere russo a New York aveva tagliato relativamente poco sulla mia calotta cranica. Mentre intorno alle orecchie e sui lobi temporali la situazione era stabile, sul mio emisfero settentrionale forse, a mi insaputa, aveva sparso del fertilizzante e mi stava crescendo una specie di nido aggrovigliato di capelli assolutamente ostili a qualsiasi forma di ordine.
Allora sono andato dal cinese sotto l’ufficio qui a Genova. Il ragazzo che mi ha preso in carico mi ha chiesto come li volevo. E’ una richiesta standard alla quale rispondo in modo confuso perchè non so cosa cazzo dire; corti sopra e abbastanza lunghi nella zona orecchie altrimenti le medesime spuntano come le parabole di Sky.
I miei capelli sono orientati da sinistra verso destra. Il ragazzo ha provato a seguire le mie indicazioni e, come sempre, si è formato una specie di conflitto a ore 2. Da bambino la mia mamma la chiamava “la rosa” ed era molto contenta che ci fosse. Mi ricordo diceva che l’aveva anche il nonno, era una cosa di famiglia, un segno distintivo di natura genetica.
Da quanto tempo combatto silenziosamente con questa merda di “rosa” ? Se nel corso dei primi mesi di vita assomigliavo ad un verme, appena è comparsa la prima peluria sono probabilmente andato dal primo parrucchiere della mia vita. Era in via Domenico Fiasella, me lo ricordo bene e ci sono andato per tanti anni, forse fino a quando sono morti tutti, non saprei dire.
E da li cominciò il mio diverbio permanente con la “rosa”, perchè la “rosa” è sacra ma ingestibile; in teoria dovrei appiattirla con qualche gel o altre sostanze oleose, ma siccome detesto le sostanze estranee nei capelli, mi sono sempre tenuto questa cazzo di “rosa”.
Il ragazzo cinese mi ha fatto notare l’incongruenza rappresentata dalla “rosa” e, senza battere ciglio, mi ha detto che avrei dovuto orientare i capelli nel senso opposto. Lo ha fatto a titolo di esempio e la “rosa” è sparita.
Sono rimasto incredulo e basito. Quanti sono, sessantadue anni al netto del periodo glabro che io sono convinto che non posso fare nulla per domare quel nido sporgente di capelli. Poi arriva un cinese da qualche provincia sperduta in Asia, e mi trova la soluzione più logica che ci potesse essere, ossia gira quei cazzo di capelli dall’altra parte.
Sono ormai vetusto e mi sono bruciato quasi una vita intera convinto che la “rosa” mi avrebbe accompagnato alla tomba. Perchè questa è l’educazione che ho ricevuto, le cose non si discutono e non si possono cambiare perchè l’ordine impresso da bambino è in una cartella la cui scrittura è protetta ed inviolabile.
Adesso sembra vigere una strana tranquillità sulla mia calotta. Il livello di attenzione è comunque alto. Non vorrei che il sistema globale si accorgesse del cambiamento e mi punisse con qualche evento fastidioso. Vigilerò con attenzione.