Rientro nel grigiume.

Mi sono preoccupato di far sapere il mio pensiero su un paio di “social” in merito ad un paio di notizie recenti. Al funerale di quello stronzo, leggeva Miriam in macchina, pare ci saranno molte persone e dunque lo faranno in una grande chiesa di Torino. Arriveranno dei nobilastri da strapazzo da tutta Italia per farsi vedere e dare l’estremo saluto ad un delinquente vero. Vabbè.

Alla faccia di questa italietta da strapazzo, questa sera mi sono preparato 60 grammi di spaghettini conditi con olio di oliva, olive taggiasche tagliate fini, una spolverata di bottarega. Poi cazzeggiando su internet ho trovato una ricetta di uova sode con il curry. Adesso però cercherò di leggere almeno un capitolo dell’interminabile trattato su come nasce la coscienza, o meglio il pensiero cosciente umano. Ci sono intere pagine che, pur dopo due o tre letture, non riesco a capire che cazzo dicono. Mi sono rassegnato a leggere un libro capendone solo una parte. Che poi a pensarci bene, è la storia della mia formazione didattica, dunque nulla di nuovo.

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Sauze di Cesana

Fine settimana sui monti. Su questo versante a questa quota – 1.870 – resistono ancora minuscole tracce di neve, con 17° C di temperatura è difficile che la neve resista. Invece sui versanti esposti a nord c’è neve e si scia sulle zone più alte, ma le temperature sono quelle di fine Aprile e mi dicono che le piste sono in condizioni residuali, come a fine Aprile appunto.

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Non ho idea di quanta gente ci sia sulle piste, qui in paese non c’è quasi nessuno. Silenzio ed aria pulita, non mi serve altro. In effetti ho ancora qualche breve impulso di voglia di sciare, ma ci vorrebbero condizioni ben diverse. Allora si ripiega su una passeggiata su erba secca, in tenuta estiva, sentiero segnato male ma facile facile, nessun rischio a parte le cacche rotonde di capre o pecore. Di animali non ne abbiamo visti ma di cacche ce ne sono in abbondanza. E ci sono in giro mosche e farfalle, che se venisse ancora uno scampolo di inverno – perchè SIAMO in inverno – rimarrebbero sorprese.

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Di sera però ci sono diversi ristoranti che attraggono molti turisti ed il borgo si anima. Anche di burini; adesso la moda è ridere in modo squaiato, strillando come se questa gente avesse un ratto vivo dentro il culo, parcheggiano sul prato che costeggia il parcheggio. Sono pettinati tutti uguali e vestono tutti uguali, salvo qualche articolo femminile che si veste alla moda, da battona alla moda.

Dopo la passeggiata, ho sudato come una bestia, doccia e risposino con vista sui monti, Tisana pomeridiana e già che c’ero ho filmato il processo di produzione dell’acqua calda superando me stesso in termini di stupidità, mettendo su youTube una robaccia misera. Però il rumore che fa la teiera è singolare. Sembra un suono di frequenza, infatti si interrompe quando l’acqua inizia a bollire energicamente.

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Qualche tramonto.

Ma prima un rimorchiatore che traina una roba. Mi è stato proposto che si possa trattare di due moduli che andranno affondati dove verrà costruita la prossima diga foranea. Più facilmente potrebbe essere un mio ordine su Amazon, ma ho sbagliato qualcosa. Lo metterò in cantina poi deciderò cosa fare.

Sono proprio a corto di argomenti. Meno male che Miriam, in crisi d’ansia per le malattie, la prossima settimana mi ha preparato un ciclo di esami. Spicca la solita gastroscopia, poi però c’è anche un cardiologo specializzato in non so cosa, almeno lui non mi infilerà tubi e telecamere da qualche parte. Almeno lo spero.

Perchè fidarsi si una previsione a +180 ore ? Per disperazione. E’ più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un cazzo di ago che una previsione a 180 ore si avveri. Ripeto sempre le stesse cose. Adesso prendo un OKI e poi mi caccio sotto le coperte.

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Questo son capaci tutti.

Ci sono persone che si stracciano le vesti al pensiero che Google o chi per esso spia le nostre vite e riesce a fare un nostro profilo sociale per poi metterci in uno schedario e far di noi quel che vuole. Questa è la pubblicità che mi compare quando guardo la webcam di New York in streaming su YouTube. Dunque il Grande Fratello conosce la mia età, il mio genere. E sa che potrei avere problemi di tenuta, dunque mi suggerisce che, nel caso fosse necessario, ecco un prodotto che mi può aiutare.

Direi che nella scala dell’efficacia degli algoritmi per vendermi prodotti di consumo, questo è tra i più facili. Maschio, ultrasessantenne, sta iniziando la lotta contro il decadimento, un dito nel culo all’anno per vedere la prostata me lo faccio infilare, ma qualche perdita urinaria può sempre capitare.

Noto che anche in questo caso sulla confezione vengono mostrate le gocce che rappresentano l’entità del problema. Conosco la scala graduata perchè ogni tanto sono andato a comperare assorbenti per Miriam, soprattutto a New York dove gli scaffali degli assorbenti femminili contengono innumerevoli prodotti graduati da uno in avanti. Insomma più sono le gocce e maggiore è il rischio da contenere.

In questo caso specifico nelle immagine però non mi torna la scala usata per definire “NORMAL” e “PLUS”. Il primo è indicato con 5 gocce su 8. Il secondo sono 5 gocce più una minuscola frazione di una sesta goccia su otto. Più o meno potrebbe significare un aumento di quasi il 4%, ossia poco significativo. E tuttavia viene dipinto come tale da giustificare l’upgrade da NORMAL a PLUS. Non mi sembra una scala coerente.

Buongiorno dalla tossica pianura padana. La prima pioggia dilaverà tutto il veleno depositatosi su alberi e terreno rendendo l’acqua di falda una soluzione ricca di oligoalimenti ed altre sostanze chimiche, utili per curare gli inestetismi dell’apparato digerente.

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Appunto.

Un giorno feriale; anche banalmente utilizzando l’olfatto si percepisce in questi giorni la fragranza dell’aria padana. Meno male che il popolo bove è felice per questo tempo quasi primaverile, dunque è tutto OK.

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Desolazione in riva al mare.

Ogni tanto scrivo questa stessa identica lamentela, inutile oltre che ripetitiva. Proverò a scrivere anche su qualche pagina Facebook di quelle “Che bella Genova” o cagate simili con la speranza che serva a smuovere qualche interesse.

Non so di chi sia il compito di mantenere le spiagge di Corso Italia in uno stato decoroso. Demanio, chi ha le concessioni, il Comune, il Vaticano ?

Ma chiunque esso sia, dovrebbe impegnarsi di più. In certi punti la spiaggia, l’arenile sembrano una discarica di rifuti. Da decenni. Chi è che dovrebbe occuparsene ? A chi rivolgersi per chiedere spiegazioni ? Perchè se c’è un colpevole non gli viene una dissenteria tale che deve essergli praticata una IV di soluzione fisiologica ?

Dopo giorni e giorni di alta pressione, ho il sospetto che quasi tutte le centraline che campionano l’aria della Pianura Padana siano ben oltre i limiti di sicurezza per inquinamento da polveri sottili e chissà quali altre schifezze. In genere fa così.

Queste le misurazioni di Arpa Piemonte (stessi besughi che hanno paura degli hackers) di ieri, 28 Gennaio. Era domenica, dunque gli inquinanti sono decisamente inferiori rispetto a quelli dei giorni lavorativi, dove aziende manifatturiere e servizi sono a pieno regime. Il colore giallo viene definito “accettabile”, Basaluzzo è accettabile; da qualche parte ci saranno dati oggettivi che esprimono i valori di qualche schifezza per normalmetrocubo di aria. Meglio non indagare sul loro giudizio di accettabilità.

Comunque nella foto della webcam si vede un cormorano. Io immagino i cormorani che vivono a Bar Harbor nel Maine, vicino ad un parco naturale e con l’oceano Atlantico di fronte, le freddi e pescose correnti che arrivano dalla Groenlandia, i venti burrascosi e puliti che arrivano dal Canada. E poi vedo questo nella Pozzanghera Fangosa nella Bassa Alessandrina. Immagino che non avendo un accesso stabile ad internet, non sappia come vivono alcuni dei suoi consimili e dunque sia ragionevolmente soddisfatto del suo stile di vita.

Prossimamente; stante che la scritta sul giubbotto non si vede bene perchè c’è il bauletto porta oggetti, scriverò il mio grido di dolore direttamente sul bauletto – porta oggetti – ambolati, in giallo.

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Il mio primo “reel”

Sono un bovino utilizzatore delle risorse su Internet. Si d’accordo ho questo schifo di blog e qualche webcam in giro ma resto un apprendista, un dilettante.

Cercavo on line una musica che avevo sentito casualmente e che avrei voluto sentire tutta intera. Allora l’ho cercata sul cellulare; mi sono trovato su una pagina dove mi proponeva di fare un selfie con il sottofondo di questa musica. Offriva la possibilità di editing del filmato, cose tipo aggiungere stelline fluttuanti, sfondi colorati ma ho scelto quella più cretina nella quale mi distorceva la faccia.

Pensavo che potessi fare il download sul telefono e che la cosa sarebbe finita li. Invece, complice la fretta, non so cosa ho combinato e a cosa ho acconsentito, ma sono finito con un reel su Instagram ed ora lo possono vedere tutti.

La cosa più antipatica è che, se non ho visto male, probabilmente il video è stato segnalato all’autore della musica, persona che immagino seria e professionale, che ora sa che c’è un cretino che ha fatto un selfie con la faccia stravolta e con la sua musica. E, come tutti quelli che hanno messo il like o il cuoricino a commento della mia prestazione, penserà che io abbia voluto fare una cosa spiritosa, che spiritosa lo è come sedersi su un carciofo.

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Giallo.

Ho magnuscato questa foto in vari modi, il risultato è davvero scarso ma ha qualcosa di affascinante, come un ingorgo di dopamina tra un cluster di neuroni.

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Sabrina dell’ENEL

Ne avevo già accennato; nelle fatture ENEL non si leggono gli interni, sono spariti. Dovendo gestire quattro unità immobiliari allo stesso indirizzo, se io non leggo gli interni, non so accoppiare fatture & interni. Ricordo che qualche tempo fa avevo parlato via chat con una odiosa, mestruata bagascia da culo alla quale avevo chiesto di modificare gli indirizzi e che aveva detto che ci sarebbe voluto una settimana. Si, una settimana col cazzo duro della sorella in mano. Allora ho cercato di interloquire di nuovo per risolvere la cosa. L’ENEL è stata fondata nel 1962. Non avete ancora imparato a gestire le anagrafiche ? IMBECILLI.

Le temperature dei prossimi dieci giorni sono previste primaverili. Speriamo che almeno venga un po’ di pioggia. Inquesta elaborazione viene prevista, ma mancano troppi giorni per pensare che sia una previsione affidabile, le fanno ma è solo un esercizio matematico. Come se non lo avessi detto abbastanza.

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Il complotto dei capelli.

Il parrucchiere russo a New York aveva tagliato relativamente poco sulla mia calotta cranica. Mentre intorno alle orecchie e sui lobi temporali la situazione era stabile, sul mio emisfero settentrionale forse, a mi insaputa, aveva sparso del fertilizzante e mi stava crescendo una specie di nido aggrovigliato di capelli assolutamente ostili a qualsiasi forma di ordine.

Allora sono andato dal cinese sotto l’ufficio qui a Genova. Il ragazzo che mi ha preso in carico mi ha chiesto come li volevo. E’ una richiesta standard alla quale rispondo in modo confuso perchè non so cosa cazzo dire; corti sopra e abbastanza lunghi nella zona orecchie altrimenti le medesime spuntano come le parabole di Sky.

I miei capelli sono orientati da sinistra verso destra. Il ragazzo ha provato a seguire le mie indicazioni e, come sempre, si è formato una specie di conflitto a ore 2. Da bambino la mia mamma la chiamava “la rosa” ed era molto contenta che ci fosse. Mi ricordo diceva che l’aveva anche il nonno, era una cosa di famiglia, un segno distintivo di natura genetica.

Da quanto tempo combatto silenziosamente con questa merda di “rosa” ? Se nel corso dei primi mesi di vita assomigliavo ad un verme, appena è comparsa la prima peluria sono probabilmente andato dal primo parrucchiere della mia vita. Era in via Domenico Fiasella, me lo ricordo bene e ci sono andato per tanti anni, forse fino a quando sono morti tutti, non saprei dire.

E da li cominciò il mio diverbio permanente con la “rosa”, perchè la “rosa” è sacra ma ingestibile; in teoria dovrei appiattirla con qualche gel o altre sostanze oleose, ma siccome detesto le sostanze estranee nei capelli, mi sono sempre tenuto questa cazzo di “rosa”.

Il ragazzo cinese mi ha fatto notare l’incongruenza rappresentata dalla “rosa” e, senza battere ciglio, mi ha detto che avrei dovuto orientare i capelli nel senso opposto. Lo ha fatto a titolo di esempio e la “rosa” è sparita.

Sono rimasto incredulo e basito. Quanti sono, sessantadue anni al netto del periodo glabro che io sono convinto che non posso fare nulla per domare quel nido sporgente di capelli. Poi arriva un cinese da qualche provincia sperduta in Asia, e mi trova la soluzione più logica che ci potesse essere, ossia gira quei cazzo di capelli dall’altra parte.

Sono ormai vetusto e mi sono bruciato quasi una vita intera convinto che la “rosa” mi avrebbe accompagnato alla tomba. Perchè questa è l’educazione che ho ricevuto, le cose non si discutono e non si possono cambiare perchè l’ordine impresso da bambino è in una cartella la cui scrittura è protetta ed inviolabile.

Adesso sembra vigere una strana tranquillità sulla mia calotta. Il livello di attenzione è comunque alto. Non vorrei che il sistema globale si accorgesse del cambiamento e mi punisse con qualche evento fastidioso. Vigilerò con attenzione.

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